Essere egoiste ogni tanto conviene: ecco perché

Avere cura di sé, ascoltare i propri bisogni, rispettare le proprie esigenze ed essere comunque corrette con gli altri: questo è il "sano egoismo", che comporta tanti vantaggi. Come quello di essere più in sintonia con il prossimo

Pubblicato: 25 Settembre 2024 19:30

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Fin da bambine ci hanno insegnato che l’egoismo è condannabile e riprovevole, perché è un atteggiamento centrato solo su sé stessi e incurante dei bisogni degli altri, mirato al proprio tornaconto e capace di danneggiare il prossimo per avere dei vantaggi personali. E  in effetti l’egoismo come condotta sociale è davvero tossico!

L’egoismo che fa bene

Eppure c’è una forma di egoismo “sano” e utile che non ha una valenza negativa, perché predispone all’ascolto di sé, dando la dovuta considerazione  alle proprie necessità e i propri desideri. Se non ci piace la definizione di sano egoismo, proviamo a chiamarlo “amor proprio”,  che riguarda il prendersi cura di sé, il rispetto delle proprie esigenze e la volontà di lavorare per la propria felicità e crescita personale. Ecco come praticarlo con benefici non solo per noi ma anche per gli altri.

Tra doveri e consenso

La maggior parte delle donne si porta dietro l’ingombrante dovere di ignorare i propri bisogni per privilegiare quelli degli altri, sacrificando le proprie esigenze: lo facciamo per educazione, per altruismo indotto, per bisogno di approvazione e di consenso. Così pensiamo agli altri prima di pensare a noi. E questo può provocare frustrazione, risentimento, scontento, infelicità ma anche malesseri fisici.

Interesse su di noi

Continuiamo pure a fare attenzione agli altri, ma spostiamo il focus dell’interesse su noi stesse. Se siamo noi le prime a non darci attenzione e rispetto, perché dovrebbero farlo gli altri? Proviamo a farci domande di questo tipo:

Non dobbiamo darci necessariamente risposte esaurienti: queste domande sono spunti per riflettere su di noi e sulle priorità che ci diamo.

Proviamo a dire “No”

Prendiamo il coraggio a due mani e proviamo a dire qualche “No”. Con cortesia e un sorriso, iniziamo a ristabilire dei confini intorno a noi, il che non significa chiudersi ma solo comunicare i limiti della nostra disponibilità.

Perché è importante la sincerità

“Sincerità” è la parola magica che sblocca e libera parecchie situazioni ingarbugliate. Ma va accettata e “sentita” propria, perchè la sua pratica richiede un filo di coraggio, verso gli altri come verso se stesse. Proviamo a chiederci…

Anche qui, riflettiamo su questi interrogativi e meditiamo sulle risposte. Forse scopriremo che avremmo proprio bisogno di una dose di sano egoismo!

Miglioriamo la nostra considerazione

Il cosiddetto sano egoismo, o amor proprio, ci porta a dare spazio e ascolto a noi stesse così quanto ne daremmo al prossimo. Pensare a noi non è un bieco atto di egocentrismo, ma il passo più importante per stare bene con gli altri. Ciò che desideriamo per le persone a cui vogliamo bene, lo speriamo anche per noi e facciamo del nostro meglio per ottenerlo.

Questione di energia

Il sano egoismo non è individualismo, anzi! Una persona che sta bene con sé stessa ha l’energia necessaria anche per aiutare gli altri. Se siamo scontente e avvilite, il nostro altruismo lo sarà altrettanto, e quindi sarà faticoso e forzato. Dovremmo invece dare priorità alle nostre necessità senza ignorare i bisogni altrui, mantenendo invece un buon livello di empatia proprio perché possiamo focalizzarci sugli altri senza metterci in secondo piano, ma al top delle nostre risorse.

I “pro” del sano egoismo

4 consigli rapidi

  1. Concediamoci di provare compassione per noi stesse in caso di fallimenti o sbagli compiuti. Ma non assolviamoci sempre: la capacità di riconoscere gli errori e imparare da essi fa parte del percorso di crescita personale.
  2. Valutiamo con obiettività gli atteggiamenti di chi ci circonda per prendere le distanze da persone che ci chiedono troppo. Di sicuro se la cavano anche senza di noi.
  3. Diamo ascolto anche ai nostri bisogni più superficiali e “leggeri” riservando loro uno spazio nella nostra routine giornaliera o settimanale.
  4. Diamo valore al nostro tempo: non impieghiamolo solo per i doveri (lavoro, studio, famiglia, figli) ma riconquistiamo uno spazio di “libertà” per noi.

Differenze importanti

In conclusione, che differenza c’è tra l’egoista pessimo e l’egoista sano (ovvero la persona che ha un equilibrato amor proprio)? L’egoista pessimo non ha mai abbastanza di niente, pensa solo al proprio interesse a scapito di tutti, anche amici e familiari, sentendosi comunque maldisposto verso il mondo. E fa una vita triste. L’egoista sano non rinuncia alla sua personalità e sa far valere le proprie emozioni, necessità e opinioni senza mai nuocere al prossimo. E fa una vita serena.

 

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