Geolier si racconta all’università dopo le polemiche: “Non è una lezione”

Geolier ignora le polemiche e interviene alla Federico II di Napoli tra gli applausi di studenti e studentesse

Pubblicato: 27 Marzo 2024 10:07

Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Un evento tanto atteso quanto attorniato da alcune polemiche: l’incontro tra Geolier e i ragazzi e le ragazze dell’università Federico II di Napoli è avvenuto nell’aula magna tra grandi applausi e interesse per tutto ciò che il rapper ha voluto raccontare. Tra il discorso sugli ingiusti pregiudizi da sempre legati a Napoli alla sua vita, Emanuele Palumbo vuole sottolineare una cosa: la sua “Non è una lezione, ma una chiacchierata tra amici.”

Geolier, l’intervento all’università Federico II

“Sono felice mi sento anche onorato di stare qui tra voi. Qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, anzi posso solo imparare. Non è una lezione, ma una chiacchierata tra amici e ho mille paure e mille ansie come le avete voi”. Inizia così l’intervento che Geolier, rapper napoletano che da ormai mesi è riuscito a entrare nel cuore e nelle orecchie di tanti, ha tenuto davanti ai ragazzi e le ragazze dell’università Federico II di Napoli. Un momento di ascolto, di racconto di sé e del suo amore per quella città che lo ha visto nascere, crescere e che non lascerebbe mai.

Fonte: IPA
Geolier all’università Federico II

“Quando voglio stare tranquillo sto nel mio rione. Lì le persone non mi fermano, sanno che sto là per sentirmi a mio agio, tutti mi chiamano Emanuele e mi piace.” Prosegue: “Al di là del legame che ho con la gente e la città e l’ispirazione che mi da. Napoli mi ha creato. Non posso portare questo in un’altra città. Io sto combattendo per portare l’industria musicale a Napoli e poi me ne vado io? No, non succederà mai.

Poi la questione del pregiudizio, che da sempre segue come un’ombra quella città di cuore e passione. Un’etichetta ancora tanto difficile da scollare: “Tutti i pregiudizi su Napoli sono sbagliati. A Milano mi chiedono se esiste il casco a Napoli, i rapper vengono qui a Napoli e non indossano l’orologio, e io mi domando: ‘Ma come? Vieni da Milano, che è la città con più reati, e poi arrivi qui e non ti metti l’orologio?’”.

Poi il racconto del rapporto con la propria famiglia, con la madre e con il padre, e qualche piccolo aneddoto sul mondo del rap e della musica che ha fatto di lui ciò che è oggi. Unica paura, quella di non essere capito: “Avrei studiato di più per comunicare meglio con le persone. Durante le prime interviste avevo paura di parlare: sono un ragazzo rionale, era strano dire una parola in italiano, forse quello è l’unico rimpianto che ho.”

Le polemiche contro Geolier

Un intervento tanto intenso quanto criticato come, del resto, tante cose legate a Geolier. La presenza del rapper all’università non è stata accolta da tutti allo stesso modo: molto polemico è stato il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri, che oltre aver declinato l’invito all’evento ha detto: “Non voglio nemmeno sapere chi è il cantante ma se molla l’università siamo alla fine. Se si arriva a questo si deve mettere in discussione che cosa è diventato il percorso universitario.” Ha poi continuato: “si devono portare soltanto eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi. Queste cose non devono passare come acqua fresca. Nei modi dovuti si deve contestare e protestare, non dobbiamo assuefarci a questo imbarbarimento, non si deve accettare cultura a basso costo. L’università è un luogo di formazione e di raffinatezza culturale e formativa. Non svendiamoci più di quanto ci siamo svenduti.”

Fonte: IPA
Geolier all’università Federico II di Napoli

Una posizione completamente diversa quella del Rettore Matteo Lorito, che a inizio evento ha commentato: “Ci hanno tirato dentro a polemiche che non ci interessano, l’autonomia dell’università è sacrosanta e con questo dibattito rispondiamo a tutte le critiche. Alcune preoccupate, alcune retrò, ma questa è l’università che noi vogliamo.” Anche Saviano si è sentito in dovere di dire la sua sulla polemica: “Le università hanno il compito di confrontarsi con l’esperienza, con la complessità. Quindi non devi rientrare in un parametro di bene. Quando si fanno polemiche ‘non invitare quello o quell’altro’, io ho sempre fastidio. L’università è luogo di scienza, di confronto. Quindi se qualcosa è utile per approfondire, capire, allora ben venga al di là del suo ruolo, del suo significato, del suo profilo”.

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