Chiara Ferragni, l’indagine per truffa coinvolge la bambola Trudi: la replica dell’azienda

L'indagine per truffa si allarga e ora comprende anche la bambola benefica: la nota di Trudi che chiarisce la sua posizione

Pubblicato: 25 Gennaio 2024 11:25

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

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L’indagine per truffa aggravata che coinvolge Chiara Ferragni si estende e ora coinvolge anche la comunicazione legata alla beneficenza per la bambola Trudi. L’azienda però si chiama fuori da ogni accusa, scaricando di fatto l’imprenditrice digitale, già indagata per il caso del pandoro benefico e per le uova di Pasqua. Il lavoro degli inquirenti prosegue senza sosta, mentre l’influencer prosegue con la sua strategia per risollevare un’immagine che rischia di essere compromessa per sempre.

La nota di Trudi sulla bambola di Chiara Ferragni

La vicenda della bambola che replica l’aspetto di Chiara Ferragni si aggiunge alla tempesta scatenata dal caso del pandoro griffato e delle uova di Pasqua, già oggetto di indagine per truffa aggravata. Il giocattolo, prodotto da Trudi, era stato creato in occasione del matrimonio con Fedez e pare che fosse andato a ruba. Ora l’azienda risponde alle indiscrezioni con una nota e si solleva da qualsiasi responsabilità dichiarandosi “estranea a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew – Chiara Ferragni” e specificando che “il packaging e la bambola stessa non hanno mai riportato alcuna comunicazione riferente ad azioni di beneficenza o altro”.

Trudi sarebbe stata inoltre contattata dal Tbs Crew nel 2018 per lo sviluppo e la produzione della bambola. Nel merito, interviene anche Giochi Preziosi, titolare di Trudi dal 2019 che “dichiara l’estraneità verso ogni operazione intrapresa dalla precedente gestione del marchio friulano contattato all’epoca da Tbs Crew”. E ancora “si riserva di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso”.

La promozione del prodotto per le nozze dei Ferragnez

La vicenda della bambola Trudi è precedente a quella del pandoro e delle uova di Pasqua. Risale addirittura ai mesi successivi al matrimonio tra Chiara Ferragni e Fedez, che si è celebrato a Noto il 1° settembre 2018. All’epoca dei fatti, l’influencer scrisse: “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”.

Il programma Zona Bianca, in onda su Rete4 con la conduzione di Giuseppe Brindisi, ha provveduto a contattare su LinkedIn la CEO e fondatrice di Stomp out bullying, Ross Ellis, che ha negato di conoscere Chiara Ferragni e di aver ricevuto alcuna donazione da lei o dalle sue società.

L’imprenditrice digitale non ha mai risposto nel merito e continua a mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda. Aveva già dichiarato di volersi rimettere alla decisione della magistratura, affidandosi completamente ai suoi legali, mentre sulla sua immagine è intervenuta una nota agenzia di comunicazione che avrebbe sviluppato una strategia per risollevare la sua immagine. Tra le stories, compaiono moltissime foto dei suoi figli e della cagnolina Paloma, mentre quelle col marito Fedez sono sempre meno. Si è parlato di una forte crisi, che hanno smentito con una foto, ma di certo – adesso – le priorità sono altre.

La risposta di Oreo al Codacons

Dopo Trudi, anche Mondolez Italia – titolare di Oreo – ha deciso di rispondere a una lettera del Codacons in cui specifica la sua posizione in merito alla campagna di beneficenza condotta da Chiara Ferragni sulla capsule collection di abiti con cui prometteva una donazione pari al 100% del ricavato e dalla quale sarebbe stato escluso il noto marchio di biscotti.

“In risposta alla vs lettera del 15/01/2024 si rende necessario evidenziare preliminarmente che l’accordo di collaborazione tra Oreo e Chiara Ferragni comportava che la Sig.ra Chiara Ferragni disegnasse un packaging in limited edition di Oreo Double, in vendita da marzo 2020 per un breve periodo e da noi venduto alla grande distribuzione allo stesso prezzo di cessione del prodotto standard. Contemporaneamente veniva creata una capsule collection (linea di abbigliamento in edizione limitata ritraente il biscotto Oreo) a marchio Oreo by Chiara Ferragni. La capsule collection Oreo by Chiara Ferragni comprendeva una parte utilizzata come premio del concorso ‘Libera il tuo stile Oreo’ nel 2020, e come tale non oggetto di vendita, e un’altra parte dedicata, venduta direttamente dalla Sig.ra Chiara Ferragni attraverso i propri canali. La collaborazione sopra descritta non prevedeva alcun accordo di beneficenza”.

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