Quando si parla di rinite, si intende un’infiammazione della membrana che riveste l’interno delle cavità nasali. Questo processo induce un gonfiore della mucosa nasale e può essere causato da un comune raffreddore, un’allergia stagionale o da molte altre condizioni. Spesso si accompagna a rinorrea, starnuti e ostruzione nasale. Esistono diverse tipologie di rinite, a cominciare da quella allergica fino alla rinite cronica: ed è proprio su quest’ultima che vogliamo concentrarci, andando a individuarne cause e rimedi.
I sintomi compaiono in modo graduale, ma si protraggono per diversi mesi e possono arrivare a una certa gravità. Ma come si può guarire dalla rinite cronica? Scopriamolo insieme.
Indice
Cos’è la rinite?
Per rinite si intende un processo infiammatorio che colpisce la mucosa nasale e che può essere causata, ad esempio, da un’infiammazione o da un’infezione virale.
La mucosa nasale è l’epitelio che riveste le cavità nasali ed è deputata a diverse funzioni essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Ad esempio:
- secernere muco;
- mantenere il corretto grado di umidità di questo distretto corporeo;
- riscaldare l’aria che entra nel naso;
- favorire il senso dell’olfatto, poiché è collegata con il primo nervo cranico (il nervo olfattivo);
- intrappolare le sostanze estranee che entrano nel naso attraverso la respirazione.
Quando è presente una rinite questi processi vengono compromessi: se il fenomeno è acuto, i sintomi insorgono in maniera piuttosto improvvisa e si risolvono nel giro di pochi giorni, se si tratta di una rinite cronica i sintomi compaiono gradualmente e restano presenti nel tempo o tendono a ripresentarsi con frequenza.
Rinite cronica: cos’è e come si manifesta
Si parla di rinite cronica quando il disturbo si presenta per almeno un’ora al giorno tutti i giorni, per diversi mesi (tendenzialmente per almeno un anno consecutivo).
Sono molte le cause di rinite cronica e, solitamente, vengono divise in allergiche e non allergiche. Tra queste ultime, riconosciamo più frequentemente le infezioni virali e, più raramente, tubercolosi, sifilide, rinoscleroma (malattia cutanea caratterizzata da tumefazioni nodulari molto dure che compaiono in primis sul naso), leishmaniosi, rinosporidiosi (infezione del naso che vede la formazione di polipi emorragici).
La rinite cronica è molto comune e coinvolge soggetti di ogni sesso ed età, anche se in particolare si manifesta in età adulta.
Rinite cronica allergica e non allergica
La rinite si può classificare in diversi modi a seconda delle cause che la scatenano. Che differenza c’è tra rinite cronica allergica e rinite cronica non allergica?
Rinite cronica allergica
Come tutte le patologie allergiche, la rinite cronica allergica è caratterizzata da una eccessiva risposta del sistema immunitario contro un allergene, ossia una sostanza generalmente innocua per la maggior parte degli individui, ma fonte di reazioni anomale per alcuni soggetti.
Tra i principali allergeni riconosciamo:
- la polvere;
- il pelo degli animali;
- il polline;
- altre sostanze.
Il contatto con queste sostanze, innocuo per la maggior parte della popolazione, induce, in individui predisposti, una reazione immunitaria complessa che porta all’innesco di un processo infiammatorio.
Rinite cronica non allergica
Tra le forme di rinite cronica non allergica, troviamo quella vasomotoria che è causata un’eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni della mucosa nasale, con conseguente riempimento delle cavità.
La cura della rinite non allergica dipende dalla causa scatenante e richiede l’intervento di uno specialista. Non è semplice definire esattamente le ragioni alla base di una rinite cronica. In alcuni casi, infatti, questa reazione compare senza che siano riconoscibili specifiche cause scatenanti: in questi casi si parla di un disturbo idiopatico.
Quando, invece, si riesce a comprendere la ragione alla base della rinite cronica, generalmente si riconoscono:
- squilibri ormonali che si manifestano in specifici momenti della vita, come la gravidanza, la menopausa o la pubertà, ma anche terapie ormonali o l’assunzione di contraccettivi;
- temperature elevate, gli sbalzi termici eccessivi, oppure l’eccesso di umidità;
- esposizione a fumi tossici per l’apparato respiratorio;
- assunzione di alcol;
- ingestione di cibi bollenti o piccanti;
- uso di farmaci, come i FANS, gli ACE-inibitori, i beta-bloccanti, le benzodiazepine, i decongestionanti;
- attività fisica eccessivamente intensa;
- stress, ansia o forti scompensi emotivi;
- eccitazione sessuale;
- danni ai turbinati o la loro assenza (si tratta di strutture ossee presenti nelle cavità nasali, circondate da tessuto vascolare rivestito da mucose respiratorie).
Rinite atrofica e ipertrofica: caratteristiche e differenze
Quando non è un allergene a scatenare la rinite cronica, si deve porre un’ulteriore distinzione tra rinite atrofica e rinite ipertrofica. La rinite atrofica è una particolare forma di rinite in cui la mucosa nasale, assottigliandosi, provoca l’allargamento e l’inaridimento delle fosse nasali. Più comune negli anziani, in chi ha subito diversi interventi dei seni paranasali o in caso di una prolungata infezione batterica del rivestimento nasale, comporta la formazione di croste all’interno del naso e la percezione di odori sgradevoli, ma anche di epistassi ricorrenti e una perdita dell’olfatto.
La rinite ipertrofica consiste, invece, in una congestione della mucosa dei turbinati inferiori e si manifesta con un costante senso di ostruzione nasale. È frequente soprattutto nei soggetti con malformazioni strutturali del setto dei turbinati.
Cos’è la rinite infettiva?
Quando si manifestano i sintomi tipici di una rinite e vengono escluse le cause allergiche e le altre cause non allergiche, potremmo essere davanti ad un quadro di rinite infettiva. Si tratta di una patologia, più frequentemente acuta, che dura pochi giorni.
Insorge a causa di infezioni virali o batteriche, che possono essere scatenate da numerosi diversi agenti patogeni. Tra questi: i coronavirus, i rhinovirus, gli adenovirus, gli enterovirus, il virus respiratorio sinciziale o il morbillo, i virus influenzali e parainfluenzali. Tra i batteri in grado di provocare riniti infettive, invece, possono esserci lo streptococcus pneumoniae e altri agenti patogeni rischiosi per la salute dell’organismo.
I sintomi della rinite infettiva non si limitano generalmente a manifestazioni locali, ma includono anche febbre, tosse, sintomi respiratori e malessere generalizzato. Si trattano curando l’infezione alla base e non hanno solitamente un decorso cronico, anche se possono complicarsi, interessando porzioni più distali delle vie respiratorie (come bronchi e polmoni).
Rinite cronica: sintomi e rimedi
I sintomi di una rinite cronica possono variare molto da soggetto a soggetto e, inoltre, dipendono dal tipo di causa alla base del disturbo. La severità delle manifestazioni tipiche della rinite acuta non viene raggiunta generalmente in caso di rinite cronica, un quadro che prevede sintomi dalla comparsa graduale e dall’andamento altalenante. Le fluttuazioni possono avvenire con un ritmo stagionale ma anche nell’arco della stessa giornata e possono essere influenzate da cause endogene o da fattori esogeni e ambientali.
Tra i sintomi tipici della rinite cronica troviamo:
- naso chiuso e/o che cola;
- ripetuti starnuti;
- scolo retronasale;
- voce nasale.
Se la rinite è di tipo allergico, possiamo individuare anche:
- prurito nasale;
- tosse;
- prurito alla gola;
- congiuntivite;
- lacrimazione eccessiva;
- mal di testa;
- affaticamento;
- palpebre gonfie.
Se la rinite è di tipo non allergico, potremmo avere:
- un ridotto senso dell’olfatto (anche detto anosmia);
- irritazione attorno al naso;
- la formazione di croste all’interno delle cavità nasali;
- percezione di cattivo odore;
- sanguinamento;
- la tendenza all’alitosi;
- russamento.
Oltre a comportare un abbassamento della qualità della vita del paziente, i sintomi della rinite cronica compromettono le sue capacità di svolgere attività lavorative, le loro prestazioni scolastiche o sportive e l’abilità di gestire relazioni interpersonali. Trattare tempestivamente la rinite è d’obbligo, per riconquistare il benessere ed evitare possibili complicanze. Infatti, soprattutto in caso di rinite cronica non allergica, il quadro può evolvere e portare all’insorgenza di complicanze quali: sinusite, otite o polipi nasali.
Come diagnosticare la rinite
Per stabilire la causa e consigliare il miglior iter diagnostico-terapeutico, il medico di fiducia effettuerà:
- un’accurata anamnesi del paziente;
- un esame obiettivo;
- prove allergiche, cutanee o allergometriche, come il prick test, se ritenute necessarie;
- esami del sangue che indaghino soprattutto la quantità di immunoglobuline IgE presenti nel flusso ematico se sospetta una causa allergica;
- eventuale esame endoscopico, ovvero la rinoscopia, che possa individuare ostruzioni nasali o la presenza di polipi.
Se i test allergologici sono positivi, ci si trova di fronte a una rinite cronica di tipo allergico, in caso contrario bisognerà indagare più a fondo per trovare le possibili cause.
Conoscere la tipologia di rinite e le cause che l’hanno scatenata è essenziale per individuare la cura più adatta da proporre al paziente, che possa attenuare sintomi del disturbo o eliminarlo del tutto con i trattamenti efficaci.
Come trattare la rinite
Il trattamento della rinite cronica dipende, come accennato, dalle cause alla base del problema e differisce tra rinite allergica e non allergica.
In caso di rinite allergica, come comportarsi?
- Si dovrà innanzitutto evitare quanto più possibile l’esposizione alle sostanze scatenanti.
- Si possono assumere antistaminici, sotto forma di spray, pastiglie o soluzioni, che riducano il rilascio di istamina (un mediatore chiave nelle risposte allergiche) e attenuino le risposte dell’organismo.
- Si possono assumere anche decongestionanti per liberare il naso chiuso (andrà prestata attenzione, però, a non utilizzarli in caso di specifiche patologie o ipertensione e di evitarne un uso prolungato, per qualsiasi dubbio consulta il tuo medico prima di utilizzarli).
- Utili sono anche le gocce oculari, per attenuare il prurito agli occhi, tipico delle forme allergiche di rinite. Utilizza solo i prodotti consigliati dal tuo oculista di fiducia.
- Le soluzioni saline spray, invece, possono avere un impiego frequente e ottengono il risultato di liberare il naso dal muco in eccesso.
- Talvolta può essere utile anche l’immunoterapia, finalizzata a modulare la risposta del sistema immunitario.
In caso di rinite cronica non allergica, invece, si potrà procedere con:
- Lavaggi nasali con soluzioni saline, sempre per eliminare muco e sostanze irritanti dalle cavità nasali e trovare sollievo.
- L’utilizzo di spray a base di corticosteroidi, anticolinergici o decongestionanti. Il trattamento deve sempre essere prescritto dal proprio medico di fiducia ed eventuali effetti avversi devono essere monitorati attentamente, soprattutto a lungo termine.
- L’evitamento di fattori e situazioni che sembrano provocare una dilatazione dei vasi sanguigno della mucosa nasale.
- Discreti benefici possono essere ottenuti grazie all’umidificazione dell’aria, tramite un sistema di riscaldamento centralizzato umidificante o di un vaporizzatore nella camera da letto o in ufficio.
Inoltre, nello specifico, il trattamento della rinite atrofica mira a ridurre la formazione di croste all’interno delle cavità nasali. Talvolta, possono essere utili anche estrogeni da assumere sotto forma di spray nasale o le vitamine A e D per bocca.
Il trattamento della rinite ipertrofica, invece, può prevedere l’uso di farmaci (indicati quando il problema è lieve e non persiste da molto tempo) o il ricorso a un intervento chirurgico che può essere di tipo tradizionale – e consistere dunque nell’asportazione di una porzione di turbinati – oppure mini-invasivo, tramite l’impiego di laser o radiofrequenza.
Fonti bibliografiche
- Rinite, Manuale MSD