Colite: sintomi, cura e cosa mangiare

La colite è un'infiammazione del rivestimento interno del colon, che può causare dolore addominale, diarrea, crampi e sanguinamento rettale

Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La colite, detta anche sindrome del colon irritabile, è un disturbo legato ad alterazioni del movimento peristaltico del colon, per cause di varia natura. Il colon è un organo cavo (o viscere), posto in sede addominale, lungo circa un metro e mezzo, che inizia a livello della valvola ileo-cecale, tratto terminale dell’intestino tenue, e termina con il retto e il canale anale. I disturbi legati a questo organo sono molto frequenti e le cause scatenanti, come accennato sopra, sono differenti.

Esistono infatti diverse tipologie di questa patologia, quella detta spastica o sindrome del colon irritabile è la più diffusa e la meno grave, in quanto non causa danni permanenti. Tuttavia resta comunque un disturbo fastidioso che può causare nel paziente stress e imbarazzo, fino a limitarne la vita lavorativa e sociale. Generalmente questo problema può essere risolto attraverso una corretta alimentazione.

Vera e propria malattia infiammatoria, di cui sono parzialmente sconosciute cause e cure, è invece la rettocolite, che colpisce l’intestino crasso e primariamente il retto, per la quale esistono farmaci in grado di tenerla sotto controllo. Quali sono quindi i sintomi più comuni che permettono di risalire a una diagnosi di colite? E le sue cause? 

I sintomi della colite

I sintomi che possono ricondursi a un’infiammazione del colon sono generalmente i seguenti:

Solitamente sono proprio le donne a soffrire della sindrome del colon irritabile, tra i 20 e 30 anni, che si manifesta con stipsi e/o diarrea. Alla stipsi si associano dolori costanti con bruciori, flatulenza, rumori intestinali e nausea. Crampi all’addome e frequente diarrea con perite di sangue e muco intestinale sono da ricondurre invece a una colite di tipo ulceroso.

Le cause della colite

Ma quali sono le cause più frequenti e collegate all’insorgere di questo disturbo? Le elenchiamo di seguito:

Le diverse tipologie

In base alla causa, le infiammazioni legate al colon possono essere classificate in diverse tipologie a partire da quelle:

Autoimmuni MICI-malattia infiammatoria cronica intestinale::

Sconosciuta (non MICI-malattia infiammatoria cronica intestinale):

Causa-trattamento:

Malattia vascolare:

Infettiva:


Coliti non classificabili

Ci sono anche quelle dette “non classificabili”” perché non associabili ad uno degli specifici sintomi sopra elencati. La colite indeterminata è la classificazione delle coliti che presentano caratteristiche sia della malattia di Crohn che della rettocolite ulcerosa. Il comportamento della colite indeterminata è generalmente più vicino alla rettocolite ulcerosa rispetto alla malattia di Crohn.

Il comportamento della colite indeterminata è generalmente più vicino alla colite ulcerosa rispetto alla malattia di Crohn. La colite atipica è un nome che viene occasionalmente utilizzato dai medici per le coliti non conformi ai criteri per i tipi conclamati. Non è una diagnosi accettata di per sé e, come tale, non può essere definitivamente classificata.

La diagnosi di colite

Per verificare la presenza di una colite, il paziente dovrà sottoporsi ad alcuni esami strumentali e di laboratorio (Emocromo completo con formula, elettroliti, coltura e ricerca di parassiti nelle feci, ecc), in base ovviamente alla sua storia clinica.

Il medico di base potrà successivamente prescrivere ulteriori test strumentali (ad esempio ecografia dell’addome completo, tomografia computerizzata addominale o risonanza magnetica (RM)) e/o esami endoscopici che permettono, mediante una videocamera inserita nel retto (sigmoidoscopia, colonscopia), di esplorare la mucosa intestinale ed eseguire eventuali biopsie. Esame molto importante nella valutazione della colite è appunto la biopsia, che può dare risposte importanti sulla causa del disturbo, sull’entità del danno intestinale e fornire una diagnosi al paziente.

Recenti sviluppi tecnologici hanno introdotto nuovi strumenti di monitoraggio e diagnostica che stanno rivoluzionando l’approccio clinico a questa patologia. Tra le innovazioni più rilevanti si annoverano le app mobili e i dispositivi indossabili progettati per consentire ai pazienti di registrare in tempo reale i loro sintomi, i modelli di evacuazione intestinale e altri parametri correlati alla loro salute intestinale.

Questi dati, raccolti in modo continuativo, forniscono ai medici una panoramica dettagliata dell’andamento della malattia, consentendo una diagnosi più precisa e un trattamento più personalizzato per ciascun paziente. Inoltre, l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sta rendendo possibile l’analisi predittiva dei dati raccolti, permettendo ai medici di prevedere l’evoluzione della malattia e di intervenire preventivamente per migliorare i risultati clinici.

Con lo sviluppo di protocolli di ecografia e di risonanza magnetica e di agenti di contrasto, i radiologi possono valutare con precisione l’estensione e la gravità dell’infiammazione del colon, nonché rilevare complicanze come stenosi, fistole e ascessi. Inoltre, le tecniche di enterografia e colonografia MR consentono una valutazione del tratto gastrointestinale, consentendo ai clinici di monitorare l’attività della malattia, la risposta al trattamento e la possibile progressione della malattia nei pazienti con colite.

Trattamento della colite

In base alla gravità del dolore varia anche il trattamento da eseguire per migliorare il proprio stato di salute. A volte è importante avviare una terapia a base di farmaci antinfiammatori steroidei per accelerare la guarigione del colon. Alcuni pazienti devono essere mantenuti idratati con flebo e integrati con ferro, a causa delle eventuali cospicue perdite di sangue. Esistono anche farmaci a somministrazione quotidiana, come antinfiammatori o specifici immunosoppressori. La terapia non funziona, il medico prescriverà nuovi farmaci fino alla scoperta della terapia più adatta al paziente e al suo specifico disturbo.

Il malessere può anche essere una conseguenza di disturbi legati all’assunzione di latticini, in questo caso per ridurre il disturbo è consigliabile seguire una dieta di esclusione, eliminando l’ingerenza di cibi a base di latticini. 

L’importanza di una corretta alimentazione per alleviare la colite

Ogni persona reagisce diversamente in base ai cibi che mangia, per questo motivo chi soffre di colite dovrebbe annotare i cibi che gli causano più fastidio e quelli invece che gli danno beneficio. Per alleviare i disturbi della colite come il fastidio e la costipazione è buona prassi  seguire una dieta impostata da uno specialista. Di seguito riportiamo un elenco di quali sono gli alimenti in generale consigliati e non nella dieta per ridurre i disturbi da colite:

Alimenti consentiti con moderazione

Alimenti consentiti e consigliati

Alimenti non consentiti

Fonti bibliografiche:

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