Cesaria Evora è stata la più famosa cantante di morna al mondo. Nota per il suo talento struggente e autentico, ha raggiunto la notorietà con grande fatica ma non si è mai lasciata incantare dal successo, continuando a condurre una vita semplice e all’insegna delle sue grandi passioni. Il suo rapporto con l’arte è stato controverso e dal canto si è addirittura allontanata perché con la musica non riusciva a mantenere la sua famiglia. È morta nel 2011, a 70 anni, a seguito di una crisi cardio-respiratoria.
Indice
La carriera
La vita artistica di Cesaria Evora inizia a 16 anni, quando conosce un marinaio capoverdiano di nome Eduardo che per la prima volta le insegna gli stili tradizionali della musica di Capo Verde, la coladera e la morna. Quest’ultima, in particolare, è caratterizzata da una tristezza profonda, mista a malinconia e desiderio, che si esprime attraverso un tipico ritmo lento. Da qui, inizia a cantare nei bar e negli hotel, oltre che nelle navi da crociera che di volta in volta arrivavano sulle isole. La sua fama cresce rapidamente grazie all’aiuto di alcuni musicisti locali che contribuiscono a farla soprannominare Regina della morna. A Capo Verde diventa quindi famosissima.
L’artista aveva inoltre uno zio, noto musicista e autore di canzoni, che utilizzava lo pseudonimo B. Leza, per richiamare il gioco di parole su beleza, ossia bellezza. Molte delle più belle canzoni di Evora sono sue. Nonostante il grande successo raggiunto in patria, non è mai riuscita a raggiungere la stabilità economica che le avrebbe permesso di mantenere la sua famiglia. Ha perciò rinunciato a cantare per circa 10 anni, iniziando così un periodo che lei stessa aveva definito come “dieci anni oscuri”.
Riprende a cantare dopo essere stata incoraggiata da un esule capoverdiano, musicista e patrono delle arti – Bana – che in quel periodo viveva in Portogallo. Grazie a questa conoscenza, nel 1985 inizia a cantare a cantare a Lisbona con il supporto di un’organizzazione femminile. In seguito, José Da Silva – un francese di origine capoverdiana – la convince a trasferirsi a Parigi dove registra il suo primo album, La Diva Aux Pieds Nus.
La canzone Sodade è stato il primo successo per una canzone non francofona in Francia e segna anche l’inizio della sua carriera internazionale. Torna così sulle scene, con un grande successo di critica e di vendite, e pubblica Miss Perfumado. Capisce subito che il mondo della musica le deve ancora un sogno e, dopo il tutto esaurito del New Morning Club, arriva un consenso di pubblico sempre più ampio. Dopo una lunga serie di concerti a Parigi, parte in tournée negli Stati Uniti in cui ha cantato di fronte ad alcuni dei più grandi artisti di New York.
Raggiunge finalmente la fama meritata a 47 anni. Nel 2004, canta Quel casinha insieme ad Adriano Celentano come rifacimento de Il ragazzo della via Gluck. Malgrado il successo ormai raggiunto in tutto il mondo, il suo comportamento non cambia e continua a vivere come sempre, come una donna che ha attraversato delle grandi difficoltà ma che non si è lasciata ammaliare dai facili agi che la sua nuova condizione le avrebbe potuto permettere. A chi le chiedeva se fosse rimasta colpita dalla possibilità di esibirsi nelle sale da concerto di tutto il mondo, rispondeva che se Capoverde avesse avuto le stesse risorse anche la sua terra avrebbe avuto gli stessi luoghi.
Évora cantava in Kriolu, una lingua creola che mixava il portoghese con i dialetti africani occidentali dei suoi antenati schiavizzati. Le sue ballate Morna in chiave minore sono note per i temi che le caratterizzano quali la perdita, la povertà e l’immigrazione, tutte care alla popolazione capoverdiana. L’addio del Portogallo alla sua colonia, e la lotta per l’indipendenza che ne consegue, avevano creato uno scenario avverso per la sua arte ma da questo non si è mai lasciata intimidire. Ha continuato a cantare la saudade, portando in alto il valore della sua terra che diventa famosa in tutto il mondo.
Il successo in Italia
Nel 2006, Cesaria Evora incontra Alberto Zeppieri – autore di canzoni, giornalista e produttore discografico – che successivamente le dedica un’intera collana discografica dal titolo Capo Verde, terra d’amore. Zeppieri, con Lusafrica, cura personalmente tutti gli adattamenti creativi in lingua italiana e dopo li affida ad alcuni grandi nomi della nostra musica e di quelli internazionale quali Massimo Ranieri, Giusy Ferreri, Stefano Bollani, Antonella Ruggiero, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Fabio Concato, Iva Zanicchi, Kayah, Ian Anderson dei Jethro Tull, Omar Sosa e molti altri.
Cesaria Evora accetta di duettare con Gianni Morandi, con Gigi D’Alessio e con Ron. Il progetto giunge al quinto volume il 2 maggio 2014, quindi postumo, con l’intento di dare visibilità e raccogliere fondi per le iniziative del Programma alimentare mondiale dell’ONU di cui l’artista capoverdiana è stata Ambasciatrice dal 2003.
La morte e le opere postume
Il 17 dicembre 2011, a 70 anni, l’artista è venuta a mancare a causa di un’insufficienza cardio-respiratoria acuta, presso l’ospedale Baptista de Sousa sull’isola di São Vicente (Capo Verde). Nel 2012 viene realizzato Senhora Evora, un album tributo prodotto da Cristiano Malgioglio. Nel 2013, Stromae le dedica una canzone intitolata Ave Cesària contenuta nel suo album Racine carrée.
Gli album
Album in studio
- 1988 – La Diva Aux Pieds Nus
- 1990 – Distino de Belita
- 1991 – Mar Azul
- 1992 – Miss Perfumado
- 1995 – Cesária
- 1997 – Cabo Verde
- 1999 – Café Atlantico
- 2001 – São Vicente di Longe
- 2003 – Voz d’Amor
- 2006 – Rogamar
- 2009 – Nha Sentimento
- 2013 – Mãe carinhosa
Raccolte
- 1994 – Sodade – Les Plus Belles Mornas de Cesária
- 1996 – Club Sodade
- 1997 – Colors of the World
- 1998 – Best Of
- 2002 – Anthology
- 2004 – Anthologie – Mornas & Coladeras
- 2008 – Radio Mindelo
Album dal vivo
- 1996 – Live à L’Olympia
- 2004 – Live D’Amor
La vita privata
Cesira Evora nasce a Mindelo il 27 agosto 1941 presso l’isola di São Vicente e cresce in povertà nell’arcipelago di Capo Verde. La musica fa parte del suo mondo da sempre ma la vita non è mai stata clemente con lei e nemmeno con la sua arte: “La musica capoverdiana ha una storia propria, però ho sempre avvertito questo sentimento comune che lega Brasile, Cuba, l’Africa. Tutto ciò è dato anche dall’uso di strumenti simili o dalla stessa lingua, che per quanto diversa ha una vita musicale comune”, diceva.
Rimane orfana da giovanissima ma non riesce a stare ferma e scappa dal convento nel quale l’avevano sistemata, dimostrando da subito il carattere risoluto e indipendente con il quale è diventata famosa nel mondo.