Oltre tabù e falsi miti: l’importanza del microbiota intimo e di una corretta igiene quotidiana

Prenderci cura della nostra salute intima, in ogni fase della vita, con consapevolezza e naturalezza, è molto più importante di quanto si pensi

Pubblicato:

Barbara Del Pio

Giornalista esperta di Lifestyle e Attualità

Responsabile editoriale dei magazine di Italiaonline. Una laurea in letteratura contemporanea , un master, giornalista professionista dal 2003. Scrive di attualità, lifestyle e sport.

Il benessere intimo femminile è un universo spesso intriso di tabù e scarsa consapevolezza, eppure rappresenta una componente fondamentale della salute generale di ogni donna. Abbiamo intervistato il professor Francesco De Seta, medico ostetrico e ginecologo specializzato in infezioni urogenitali a cui abbiamo chiesto di guidarci attraverso la complessità e la meraviglia dell’equilibrio vulvo-vaginale, svelando i segreti di un ecosistema delicato e vitale. Dalla comprensione del microbiota intimo all’adozione di pratiche igieniche corrette passando per l’analisi dell’impatto dello stile di vita su una zona così cruciale del corpo femminile.

L’equilibrio vulvo-vaginale è il risultato di tanti fattori, alcuni organici – l’età su tutti – altri influenzati dallo stile di vita tra cui igiene, alimentazione, abbigliamento. Quanta conoscenza e consapevolezza ci sono in tema di benessere intimo?
La consapevolezza sul benessere intimo è aumentata negli ultimi anni, grazie a una maggiore apertura in merito del mondo medico e scientifico, nonché alla diffusione di contenuti divulgativi, anche online. Tuttavia, molte donne – soprattutto adolescenti e in menopausa – non hanno ancora accesso a informazioni accurate o aggiornate. L’equilibrio vulvo-vaginale dipende da fattori organici, come l’età, lo stato ormonale e le condizioni generali di salute, ma anche da fattori ambientali e comportamentali: l’igiene personale, il tipo di abbigliamento indossato quotidianamente, le abitudini alimentari, il livello di attività fisica e lo stress.

Insomma: lo stile di vita impatta in maniera significativa sull’equilibrio dell’ambiente vulvovaginale. Ma molte donne non sanno, ad esempio, che l’uso quotidiano di indumenti sintetici o troppo aderenti, o una detersione aggressiva, possono alterare questo ecosistema delicato. È quindi fondamentale diffondere cultura sul tema, promuovendo una visione del benessere intimo come parte integrante della salute globale della donna, da coltivare con attenzione e rispetto in ogni fase della vita. A livello scientifico, sappiamo che la mucosa vulvare e quella vaginale hanno un ruolo attivo nella difesa dell’organismo grazie alla presenza di un microbiota stabile, alla secrezione di muco e all’integrità della barriera epiteliale. È importante distinguere tra vulva (parte esterna) e vagina (condotto interno) perché hanno caratteristiche microbiche, tessutali, immunologiche, diverse e diversamente possono reagire ai comuni fattori quotidiani.

L’equilibrio del microbiota vaginale è fondamentale per evitare problematiche come candidosi e vaginosi batterica: ci sono cose che possiamo fare, e non fare, per favorirlo?
Quando introduciamo il concetto di microbiota dovremmo differenziare il distretto vulvare da quello vaginale. L’equilibrio del microbiota vulvare è lo stato di armonia tra i microrganismi “buoni” che vivono naturalmente sulla pelle della zona intima esterna. Quando questo ecosistema è bilanciato, la pelle vulvare è protetta da irritazioni, infezioni e cattivi odori, e mantiene un pH acido (intorno a 5 e pertanto più alto di quello vaginale) che ostacola la crescita di batteri o funghi indesiderati. Ogni giorno, abitudini come l’igiene, l’alimentazione, lo stress e l’uso di indumenti sintetici possono influenzarne l’equilibrio.

Il microbiota vaginale, invece, è costituito principalmente da lattobacilli, batteri benefici che producono acido lattico e mantengono il pH vaginale tra 3.5 e 4.5, creando un ambiente sfavorevole alla proliferazione di patogeni, come Candida albicans o Gardnerella vaginalis. Alterazioni di questo equilibrio possono predisporre a infezioni ricorrenti, fastidi locali e infiammazioni. Prendersi cura del microbiota vulvare e vaginale significa scegliere prodotti delicati, rispettare la fisiologia della zona intima e ascoltare i segnali del proprio corpo. Perché il benessere inizia anche da qui, in modo naturale.

Per proteggerlo, è utile evitare l’uso di lavaggi vaginali interni, deodoranti intimi o detergenti schiumogeni e profumati che possono distruggere la flora benefica. Anche l’alimentazione ha un ruolo chiave: una dieta ricca di zuccheri semplici, ad esempio, può favorire la crescita della candida. Al contrario, consumare alimenti fermentati (yogurt, kefir, miso), assumere probiotici su indicazione medica e mantenere un buon apporto di fibre favorisce la sinergia tra microbiota intestinale e vaginale. Infine, lo stress cronico e il sonno inadeguato possono compromettere l’immunità mucosale. È importante, quindi, adottare un approccio integrato, che includa anche il benessere psicofisico nella prevenzione delle infezioni vulvo-vaginali.

Ogni mese più di cinque milioni di donne leggono DiLei, donne di tutte le età. Anche per quel che riguarda l’igiene intima è importante utilizzare prodotti specifici a seconda della fase della vita in cui si è?
Assolutamente sì. La fisiologia vulvo-vaginale cambia significativamente lungo l’arco della vita di una donna, in risposta alle fluttuazioni ormonali. In età fertile, dominano gli estrogeni, che favoriscono la protezione del film lipidico a livello cutaneo (vulvare) e la proliferazione, nella vagina, dei lattobacilli, responsabili del mantenimento di un pH acido e di una flora protettiva. In menopausa, invece, il calo degli estrogeni porta a un assottigliamento di cute e mucose, a una riduzione del film idrolipidico e a un pH più neutro, aumentando la suscettibilità a secchezza, irritazioni e infezioni. Per questo, è fondamentale scegliere prodotti specifici: un detergente con pH che non sia troppo acido, per non alterare il pH vulvare in età fertile, formule lenitive in gravidanza e post-parto, o soprattutto in presenza di fenomeni infiammatori vulvovaginali (infezioni batteriche, candida ecc) e detergenti idratanti in menopausa. La giusta scelta dell’igiene intima non è solo una questione di comfort, ma una vera forma di prevenzione.

Salviette umidificate, spray, maschere, polveri: gli scaffali sono pieni di prodotti che “prevengono o limitano il rischio di infezioni”. Cosa ci dice su questo?
Oggi il marketing dei prodotti per l’igiene intima è molto aggressivo e punta spesso su promesse come “effetto antibatterico”, “rinfrescante” o “protettivo”, inducendo a pensare che servano più prodotti per mantenere l’equilibrio intimo. Ma la realtà è un’altra: la zona vulvare e vaginale è naturalmente protetta, grazie al microbiota e al pH fisiologico. Prodotti come spray, deodoranti intimi e le nuove maschere vaginali raramente hanno basi scientifiche solide e, se usati con frequenza o in modo scorretto, possono alterare la flora locale, provocare irritazioni o aumentare il rischio di infezioni. Le salviette intime possono essere utili in viaggio o in situazioni eccezionali, ma non devono sostituire una corretta detersione. In sintesi, meglio pochi prodotti, ma mirati e dermatologicamente testati, preferibilmente senza profumi o alcol.

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Attenzione all’abuso di salvaslip e assorbenti

Quali comportamenti quotidiani, se scorretti, possono causare irritazioni e infezioni vulvari?
Numerosi comportamenti, anche inconsapevoli, possono compromettere il benessere intimo. Tra i più comuni: l’uso quotidiano di salvaslip non traspiranti, che aumentano calore e umidità, indossare indumenti intimi sintetici o troppo stretti, lavaggi troppo frequenti o con detergenti aggressivi, che alterano il pH e rimuovono la flora benefica, l’uso di assorbenti o tamponi per molte ore senza cambio o una depilazione aggressiva o totale, che riduce la protezione naturale della cute. Anche lo stress, una dieta sbilanciata e l’uso eccessivo di antibiotici contribuiscono all’alterazione dell’equilibrio vulvare. La prevenzione parte dall’adozione di gesti semplici, ma corretti.

Durante l’evento Intimamente, organizzato da Meclon Intima, sono stati presentati i risultati di un’indagine molto interessante condotta a livello europeo. Mi ha colpito un dato in particolare: la vagina è un organo autopulente; ma la metà delle donne non lo sa. Ci aiuta a capire meglio?
È un’informazione chiave che purtroppo molte donne ignorano: la vagina è in grado di “autopulirsi”. Questo avviene grazie a un ecosistema interno regolato da lattobacilli, che producono acido lattico e mantengono un ambiente acido ostile ai patogeni. La secrezione vaginale ha un ruolo fisiologico: pulisce, lubrifica e protegge. L’uso di lavande vaginali interne, deodoranti o prodotti profumati non solo è inutile, ma può alterare questo meccanismo perfetto, aprendo la porta a infezioni come vaginosi batterica e candidosi. Promuovere la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia femminile è essenziale per contrastare l’automedicazione scorretta e il marketing fuorviante. Mi piacerebbe, quindi, estremizzare questo concetto e quasi poter dire che la detersione intima è più una detersione vulvare che vaginale.

A proposito di detersione intima, qual è la giusta frequenza quotidiana?
La detersione intima ideale è una o due volte al giorno, in base all’attività fisica, al clima e al ciclo mestruale. Non esiste un numero fisso, ma è fondamentale che la detersione sia:

Un’igiene eccessiva o troppo aggressiva è dannosa quanto la scarsa igiene: può alterare il microbiota, seccare la mucosa e causare prurito, bruciore o infiammazioni. Da ultimo, e non per importanza, dovremmo poter differenziare la detersione quotidiana in situazioni fisiologiche dalla detersione in momenti particolari di irritazioni, infezioni o fasi particolari della vita della donna, il puerperio ad esempio, dove il riequilibrio del microbiota diviene quasi adiuvante e terapeutico

Ogni età – dunque – ha le sue peculiarità, anche per quel che riguarda la cura di sé e della propria intimità. Le chiediamo un consiglio per le giovanissime e uno per le donne in menopausa
Alle giovanissime direi: iniziate presto a conoscere e rispettare il vostro corpo, senza paura o vergogna. Non serve esagerare con l’igiene, né inseguire modelli estetici artificiali. Usate prodotti adatti alla vostra età, indossate biancheria in cotone, non temete di fare domande e rivolgetevi a un professionista se qualcosa vi sembra “diverso dal solito”, e… attente alle depilazioni così comuni. Privare un distretto come quello vulvare di un meccanismo fisiologico di difesa (il pelo) può avere finalità estetiche ma riduce le difese locali, favorisce talora irritazioni o disidratazioni.

Alle donne in menopausa, invece, ricordo che i cambiamenti ormonali non devono essere vissuti come un tabù o una condanna. La disidratazione e la secchezza sia vulvare che vaginale, i fastidi e le infezioni ricorrenti si possono prevenire e trattare efficacemente con prodotti scientificamente e clinicamente testati, idratanti locali, integratori, probiotici e – se indicato – terapie ormonali personalizzate. È un momento di transizione, non la fine della femminilità o della sessualità ma l’inizio di una fase diversa e sicuramente più delicata: prendersi cura di sé è un atto d’amore e di salute.

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