Antinutrienti: cosa sono, a cosa servono e dove si trovano

Gli antinutrienti sono sostanze che legano i nutrienti presenti nel cibo e ne limitano l’assorbimento. Impariamo a conoscerli

Pubblicato: 17 Maggio 2019 14:48Aggiornato: 6 Dicembre 2022 10:25

Roberta Martinoli

Medico Nutrizionista

Dopo una Laurea in Scienze Agrarie e un Dottorato di Ricerca in Fisiologia dei Distretti Corporei, consegue una Laurea in Scienze della Nutrizione Umana e in Medicina e Chirurgia.

Che cosa sono gli antinutrienti

Gli antinutrienti sono composti presenti nel cibo e capaci di rallentare il processo digestivo oppure di limitare l’assorbimento di amminoacidi, di vitamine e di sali minerali. Tutti gli alimenti sono pacchetti di energia e di nutrienti ma alcuni cibi di derivazione vegetale contengono anche sostanze il cui scopo è quello di difendere la pianta dall’azione distruttiva degli insetti e di altri animali. Alcuni dei più comuni antinutrienti sono:

I cibi che li contengono

Qui di seguito è riportato un elenco degli alimenti contenenti antinutrienti:

Gli antinutrienti sono sicuri?

Nonostante alcuni vegetali contengano antinutrienti, quando vengono opportunamente preparati sono sicuri per la nostra salute. Se da una parte gli antinutrienti contrastano l’assorbimento di alcune sostanze importanti per il buon funzionamento del nostro organismo, dall’altra hanno un effetto benefico. Alcuni, ad esempio, riducono i livelli di colesterolo, rallentano la digestione e contrastano l’innalzamento repentino della glicemia nella fase post-prandiale. Con la messa in ammollo e la cottura in acqua gran parte degli antinutrienti presenti in un cibo viene allontanata.

Come ridurre il contenuto in antinutrienti

La fase di ammollo si dimostra efficace nel ridurre il contenuto in antinutrienti dal momento che gran parte di queste molecole si trova nella parte più esterna dell’alimento ed è solubile in acqua. Per neutralizzare l’acido fitico si consiglia di aggiungere all’acqua di ammollo una sostanza acida (vedi succo di limone). Un altro metodo consiste nel lasciare germogliare i semi. I germogli al contrario dei semi contengono pochi antinutrienti e hanno un più alto valore nutrizionale. La fermentazione è un’altra possibile strategia. Tempeh e miso sono alimenti derivati dalla fermentazione della soia. Il loro contenuto in fitati e lectine è ben più basso rispetto a quello della materia di partenza. Il valore aggiunto di questi alimenti sta anche nella presenza di probiotici in grado di esercitare un’azione benefica sulla nostra salute. Infine, la cottura in acqua (ovvero la bollitura) consente di eliminare buona parte degli antinutrienti.

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