GF Vip, Pupo racconta la lite con Alfonso Signorini

Pupo racconta un retroscena del GF Vip, svelando la discussione con Alfonso Signorini

Pubblicato: 17 Aprile 2020 13:23

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Pupo racconta la lite con Alfonso Signorini dietro le quinte del Grande Fratello Vip. Il cantante ha svolto il ruolo di opinionista nello show di Canale Cinque, accanto a Wanda Nara. Un’avventura che l’ha portato anche a scontrarsi più volte con il conduttore del reality, ma anche a creare con lui uno splendido legame.

“Non avevo mai guardato il Gf in vita mia- ha svelato Pupo a TvBlog -, sono rimasto molto coinvolto dalla sensibilità, dall’umanità e dalla meravigliosa disperazione dei concorrenti. Mi hanno molto colpito e pure ridimensionato. Anche oggi direi di no se mi proponessero di prendere parte al Grande Fratello da concorrente, tuttavia se prima lo ritenevo una ca***a, ora ammetto che mi ha appassionato”.

Pupo ha poi commentato la prova da conduttore di Signorini. Il giornalista infatti è arrivato al timone del reality dopo l’addio di Ilary Blasi, che ha guidato il GF Vip sin dalla primissima edizione. “Alfonso per me è stata una grandissima sorpresa – ha svelato -. Ho scoperto un amico fraterno, una persona molto più valida di quella che credevo. Ha i suoi atteggiamenti a volte conservatori, poco portati all’idea di dissacrazione di certi riti, ma è stato se stesso e mi è piaciuto molto”.

Alfonso Signorini e Pupo si sono comunque scontrati nel corso del GF Vip. A dividerli l’opinione su Salvo, eliminato dal reality dopo aver pronunciato delle frasi spiacevoli e molto forti nei confronti di Elisa De Panicis, un’altra concorrente. “Quando buttarono fuori Salvo ci scontrammo – ha confessato Pupo -. C’è stata una fase in cui ho pensato che non fosse troppo propenso al contraddittorio e ne abbiamo parlato, in maniera molto chiara”.

“È fondamentale che l’interlocutore, seppur non d’accordo, non si trascini dietro la frustrazione – ha detto -. Quando è venuta fuori l’umanità, ho potuto abbandonare persino l’autoreferenzialità. Il mio rischio era quello di vedere uno dentro la casa e di immedesimarmi in lui, di intravedere alcuni momenti che furono anche i miei. A differenza di tanti colleghi mi riguardo sempre, sono afflitto dal complesso di narcisismo. Quando mi faccio schifo cerco di correggermi”.

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