Cosa ne penso (al primo ascolto) dei 28 brani di Sanremo 2023

Abbiamo ascoltato in anteprima le 28 canzoni che saranno in gara al Festival dal 7 all'11 febbraio. Alcune ci hanno colpito al primo giro (tre su tutte), ad altre va data una seconda chance

Pubblicato: 16 Gennaio 2023 16:35

Barbara Del Pio

Giornalista esperta di Lifestyle e Attualità

Responsabile editoriale dei magazine di Italiaonline. Una laurea in letteratura contemporanea , un master, giornalista professionista dal 2003. Scrive di attualità, lifestyle e sport.

Amadeus è già in piena trance agonistica sanremese. Tiene il tempo, passeggia e accenna qualche passo quando il ritmo accelera. Canticchia i brani, li sa a memoria. E non solo lui: lo fa anche il direttore Stefano Coletta, in prima fila. Si guardano, annuiscono e si sorridono: il morale è alto, l’intesa è evidente, il clima è quello giusto. Sulla scia delle ultime tre edizioni.

Stamattina abbiamo ascoltato in anteprima le 28 canzoni in gara al 73esimo Festival di Sanremo, dal 7 all’11 febbraio. Una mattinata intensa negli studi RAI di Via Mecenate con Amadeus padrone di casa impeccabile, evidentemente soddisfatto delle sue scelte.

La prima sensazione, a caldo, è che anche stavolta si sia superato. Certezze che vincono, del resto, non si cambiano. Il risultato, l’insieme è sorprendente. Portare sullo stesso palco i lustrini dei Cugini di Campagna, il graffio struggente di Gianluca Grignani, la ricercatezza e l’ultra pop, la freschezza dei sei ragazzi di Sanremo Giovani e le certezze di carriere decennali… è l’ennesima sfida. Che, con molta probabilità, Amadeus vincerà.

Abbiamo ascoltato i brani tutti d’un fiato, in un paio d’ore, da Grignani a Elodie passando per Rosa Chemical e Levante. Alcuni arrivano al primo giro (un paio li sto canticchiando mentre scrivo), per altri ci sarà bisogno come sempre di qualche giro in più. I grandi nomi, i Big di qualche edizione fa, non hanno deluso le aspettative, senza però stupirci: Giorgia è la Giorgia che abbiamo imparato a conoscere e amare proprio a Sanremo, per la Oxa il tempo sembra non aver avuto effetti su voce e piglio, Mengoni siccome fa Mengoni è sempre perfetto per il palco dell’Ariston.

Mi hanno piacevolmente colpito Lazza (e non lo avrei mai detto), i Colla Zio (molto probabile che diventi un tormentone) e Olly. Gli ultimi due freschi dell’esperienza a Sanremo Giovani. A proposito: auguriamo a Olly di ricalcare le fortune di qualcuno che a tratti ci ricorda e che lo scorso anno su questo palco ha trionfato.

Segnatevi questi 3 nomi: Mara Sattei, Tananai, Madame. Sono loro ad averci colpito, magari per ragioni diverse, al primo ascolto.

Fino al 7 febbraio più di questo non possiamo dirvi. Ma abbiamo sentito abbastanza per poter dire che non ci sarà tre senza quattro. E che anche stavolta Amadeus alle critiche preventive, alle perplessità, ai mugugni risponderà con gli ascolti. Come ha fatto lo scorso anno e quello ancora prima e quello ancora prima. E lo farà senza strafare e senza snaturarsi. Perché questo Festival, il quarto di fila a portare la sua firma, gli somiglia sin dalle premesse, senz’altro nella cifra stilistica (emozioni, normalità, buona musica).

Nell’attesa, vi proponiamo un gioco. Abbiamo scelto un aggettivo per ogni brano, di pancia (niente voti, quelli li lasciamo agli esperti di musica)

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