L’ipertensione è tra i fattori di rischio cardiovascolare più importanti e con il caldo estivo, può rivelarsi più complicata da gestire. In estate, infatti, si tende infatti ad avere a che fare con frequenti sbalzi dei valori della pressione.
Temperature elevate e forte umidità sono, infatti, due fattori da tenere in considerazione per chi soffre di ipertensione, ma anche per chi è soggetto a pressione bassa o frequenti sbalzi pressori. Gli anziani, i bambini e i soggetti fragili sono tra i pazienti più a rischio poiché i loro sistemi di termoregolazione non sono pienamente efficienti, così come la funzionalità del loro sistema cardiovascolare.
Innalzamenti o diminuzioni improvvise della pressione sanguigna possono comportare conseguenze particolarmente spiacevoli per l’organismo e diventare pericolosi per la vita se non riconosciuti e trattati tempestivamente. Cerchiamo di capire meglio la correlazione tra l’eccesso di calore e gli sbalzi di pressione e di elencare i migliori consigli per affrontare la stagione più calda evitando problemi fisici.
Indice
La pressione e il caldo: cosa succede?
La pressione sanguigna ideale si attesta su valori di 120/80 mmHg, dove 120 mmHg dovrebbe essere la normale pressione sistolica (anche detta “massima”) e 80 mmHg quella diastolica (o “minima”). Tali valori sono indicativi e dipendono molto dalla condizione fisica del soggetto, dal suo stato di salute generale, dall’età e dagli stimoli a cui è sottoposto. I valori citati sopra sono considerati normali mentre valori fino a 130/80 indicano una pressione elevata. Valori superiori a questi, sono indicativi della presenza di ipertensione che può essere di diversi gradi.
Generalmente durante la stagione estiva questi valori tendono ad abbassarsi, per effetto di numerosi fattori concomitanti, come:
- una marcata vasodilatazione arteriosa indotta dal caldo, che provoca una minore resistenza dei vasi periferici e contribuisce al calo pressorio;
- una maggiore sudorazione che induce ipovolemia, ossia la riduzione del volume del sangue in circolazione, per via di una aumentata dispersione di liquidi e sali minerali che spesso non vengono adeguatamente reintegrati attraverso l’assunzione di acqua.
Spesso si sente parlare di stagionalità dell’ipertensione, intendendo che la pressione sistolica e diastolica tendono a salire in inverno per poi ridursi con l’aumento delle temperature e rialzarsi nuovamente con i primi freddi.
Si può pensare, quindi, che l’estate sia un periodo favorevole per chi soffre di pressione elevata. Tuttavia, per quanto leggeri abbassamenti pressori durante la giornata siano da considerarsi come generalmente positivi, è necessario tenere conto di un altro problema per gli ipertesi, ossia gli sbalzi di pressione e gli eventuali cali pressori repentini.
Ciò accade soprattutto nei soggetti anziani o fragili che soffrono di patologie cardiovascolari o altri problemi che creano squilibri pressori e/o nella regolazione della quantità di liquidi corporei.
Quando le temperature si alzano, a causa della minore resistenza vascolare e dell’ipovolemia, il cuore tende ad aumentare la propria frequenza, per cui i pazienti con problematiche cardiache o ipertesi dovrebbero prestare estrema attenzione alle loro attività quotidiane. Inoltre, una riduzione dei valori della pressione può generare altre conseguenze spiacevoli come:
- sensazioni di spossatezza;
- affaticamento;
- arti inferiori deboli e difficoltà nella deambulazione;
- vista annebbiata;
- vertigini;
- nausea;
- svenimenti.
Se questi sintomi sono di seria entità o si verificano con costanza, è assolutamente necessario contattare un medico immediatamente. Invece, se sono sporadici, passeggeri e poco intensi, è bene contattare chiedere un consulto al proprio medico curante per valutare le migliori strategie da intraprendere.
Come contrastare gli sbalzi pressori in estate?
Esistono alcuni accorgimenti per tenere sotto controllo l’ipertensione in estate ed evitare che il caldo provochi eccessivi sbalzi pressori poco funzionali all’organismo e pericolosi nei soggetti più fragili. Cosa fare e cosa non fare?
Buone abitudini in vacanza
Per quanto riguarda la scelta della meta di vacanza, va ricordato che sia il mare, sia la montagna possono essere destinazioni papabili per chi soffre di cardiopatie o pressione alta, a patto di considerare alcuni fattori e mettere in atto alcuni accorgimenti.
Ad esempio, la carenza di ossigeno, presente alle alte vette può avere effetti sulla salute di chi è iperteso o ha problemi cardiaci. Già sopra i 1200/1500 metri, infatti, la pressione sanguigna tende ad aumentare notevolmente e praticare attività fisica in montagna può diventare problematico e rischioso per i soggetti con patologie cardiovascolari.
Per questi motivi, prima di scegliere una meta in quota per le vacanze è bene consultare il medico specialista, che potrà fornire le migliori indicazioni ed eventualmente modificare leggermente la terapia per adattarla all’ambiente che il fisico andrà ad affrontare.
Se si sceglie di andare in vacanza al mare, è importante evitare di passare troppo tempo sotto il sole soprattutto nelle ore più calde della giornata, ossia quelle centrali. È buona norma evitare gli orari che vanno dalle 12 alle 17, possibilmente esponendosi al sole prima delle 11 e dopo le 18. Inoltre, è utile opportuno ripararsi sempre dai raggi UV diretti e coprirsi il capo per evitare colpi di sole e colpi di calore.
Bere a sufficienza
Specialmente per gli anziani, i processi di termoregolazione sono più lenti e meno performanti. Inoltre, spesso si sovrappongono condizioni come una sudorazione più intensa, un minore stimolo della sete e l’assunzione di farmaci diuretici. Questi fattori, combinati, predispongono a sviluppare disidratazione e sbalzi pressori, che possono portare a svenimenti e collassi improvvisi, con ripercussioni anche importanti sulla salute del soggetto.
Il consiglio è quello di bere molta acqua durante la giornata, anche quando non si sente lo stimolo della sete, per reidratare l’organismo e contrastare la perdita dei liquidi e sali minerali. Si dovrebbero assumere circa 2 litri di acqua al giorno per compensare la perdita di liquidi con urine e sudore, anche optando per infusi, tisane, tè, frullati e alimenti ricchi di acqua, che possano contribuire all’idratazione. Nei pazienti con problemi cardiovascolari o renali la quantità di liquidi da assumere quotidianamente potrebbe essere inferiore, consulta il tuo specialista di riferimento per conoscere la quantità di liquidi adatta alla tua condizione di salute.
Regolare la dieta
Curare l’alimentazione è d’obbligo in estate…e non solo per mantenere la linea! I soggetti ipertesi, più degli altri, dovrebbero ridurre l’apporto di sale e insaporire i piatti estivi usando le spezie, come l’origano. È utile, inoltre, prediligere frutta e verdura di stagione, specialmente quella più ricca di acqua e sali minerali utili all’organismo, come anguria, melone, albicocche, cetrioli, pomodori o banane. Nei casi in cui l’ipertensione è accompagnata dal diabete, è fondamentale non esagerare con l’apporto di frutta particolarmente zuccherina (ad esempio uva, susine, albicocche).
È prezioso anche l‘apporto della frutta secca e dei suoi acidi grassi, dei latticini e tutti i cibi ricchi di liquidi, potassio, magnesio e calcio. Meglio, inoltre, preferire il pesce alla carne, specialmente se si tratta di carne rossa. Un’indicazione importante è anche quella di consumare piccole porzioni di cibo distribuite durante la giornata, piuttosto che pasti abbondanti e pesanti da digerire. Inoltre, è importante tenere sotto controllo il consumo di alcol, caffè e sostanze eccitanti.
No all’alcol
Nello specifico, rientra tra i consigli alimentari dedicati a chi vuole controllare l’ipertensione in estate, anche quello di moderare l’assunzione di alcolici o di eliminarli del tutto. Infatti, queste sostanze sono capaci di alterare la termoregolazione e di aumentare la sudorazione, favorendo la disidratazione. Un bicchiere di vino ogni tanto per brindare con amici e famigliari durante le cene estive è tollerabile (i polifenoli dell’uva sono ottimi per proteggere le arterie), ma non bisogna esagerare.
Praticare attività fisica controllata
L’attività fisica non va abolita durante i mesi estivi. È consigliabile, però, eseguirla seguendo alcuni accorgimenti. La bella stagione consente di praticare anche numerose attività fisiche all’aria aperta, come il nuoto, il jogging o semplicemente le lunghe passeggiate sul bagnasciuga o in montagna.
Il supporto attento di un medico o dello specialista di riferimento è sempre prezioso per valutare la tipologia e l’intensità dell’attività fisica adeguata al proprio sistema cardiovascolare.
Vestirsi con capi adatti alla stagione
In estate, specialmente se si soffre di ipertensione e sbalzi pressori, è consigliabile indossare abiti leggeri e di cotone, evitando quelli realizzati con fibre sintetiche. Vestirsi in maniera leggera e traspirante può facilitare la termoregolazione ed evitare picchi di calore, ipersudorazione ed eccessive perdite di liquidi.
Se si cammina all’aria aperta, inoltre, è meglio indossare sempre un cappello o un foulard sul capo e, se si soffre di vene varicose, è opportuno non esporre le gambe al sole.
Rinfrescarsi spesso
Durante le calde giornate estive è una buona pratica quella di bagnarsi spesso con acqua fresca (mai ghiacciata) sia le mani, sia i polsi, le caviglie e i piedi, ma anche il collo, il volto e la testa. In queste zone, infatti, scorrono superficialmente numerosi vasi sanguigni e tenerle fresche contribuisce ad abbassare il calore dell’intero organismo. Un comportamento corretto da tenere, specialmente se si è in spiaggia o, più in generale, all’aria aperta e la temperatura esterna è particolarmente elevata.
Il ruolo del riposo
È opportuno salvaguardare la qualità del sonno ed evitare l’abuso dell’aria condizionata (anche di giorno). Se proprio non si riesce a resistere al caldo bisognerebbe tenere gli impianti a temperature non eccessivamente inferiori a quelle esterne, per evitare sbalzi termici pericolosi per l’organismo.
La scarsa qualità del sonno può avere effetti negativi anche sulla pressione sanguigna, che può aumentare specialmente nelle ore notturne e subire fluttuazioni rischiose durante la giornata. Per favorire il riposo è possibile dormire con le gambe sollevate (aiutandosi con un cuscino), una soluzione che può favorire la circolazione sanguigna e linfatica ed evitare il ristagno di liquidi negli arti inferiori, potenziale causa di abbassamenti di pressione. Chiedi al tuo specialista di fiducia se può essere un accorgimento corretto per la tua situazione.
Bisogna anche ricordarsi di non alzarsi mai dal letto troppo velocemente, passando prima da una posizione seduta e solo successivamente a quella eretta, sempre in maniera graduale.
Tenere monitorata la pressione
I soggetti ipertesi dovrebbero avere la buona abitudine di controllare con frequenza regolare la pressione per verificare che livelli siano corretti e che le terapie funzionino con efficacia. Per provarla a casa è bene stare seduti su una sedia, rilassarsi qualche istante e tenere il braccio teso davanti a sé all’altezza del cuore, senza muoversi o parlare mentre l’apparecchio effettua la misurazione.
Si possono fare tre misurazioni a distanza di qualche minuto, per avere una media e verificare che i valori siano corretti. È consigliabile annotare le rilevazioni su un foglio da presentare al medico curante durante gli appuntamenti di routine. Si può misurare la pressione anche solamente 2 o 3 volte ogni settimana, per avere una quantità di dati sufficienti a verificare che la situazione sia sotto controllo. Inoltre, è meglio evitare di provarla al mattino appena svegli e nei momenti appena successivi ai pasti, nei quali l’organismo è impegnato a riprendere le sue attività o a gestire i processi digestivi.
Occorre non fumare subito prima della rilevazione pressoria e misurarla in uno spazio con una temperatura mite, né troppo calda, né troppo fredda.
Attenzione alle terapie farmacologiche
Prima dell’arrivo dell’estate è buona norma anche prendere appuntamento con il proprio cardiologo di fiducia per un controllo, in modo da verificare che le terapie antiipertensive siano ancora idonee alla situazione o, eventualmente, per rivederle in vista dei mesi più caldi. A volte i pazienti ipertesi sospendono o riducono autonomamente i farmaci che assumono per non rischiare abbassamenti di pressione eccessivi.
In realtà è una pratica scorretta, perché la terapia farmacologica contro l’ipertensione dovrebbe sempre essere mantenuta e, eventualmente, solo aggiustata nella posologia, per esempio spostando l’assunzione dei farmaci alla sera e non alla mattina o durante la giornata. In concomitanza, potrebbe essere utile modificare il dosaggio dei diuretici, perché facilitano la perdita di sali minerali e possono aggravare le condizioni che l’organismo si trova ad affrontare con le alte temperature.
Fonti bibliografiche
- Linea Guida per la diagnosi e il trattamento della Ipertensione Arteriosa (IA), CNEC
- Ipertensione arteriosa o pressione alta, ISSalute
- Sbalzi di pressione in estate? Piccoli aiuti: liquirizia e succo di pompelmo, Ospedale Niguarda
- Pressione alta e cardiopatie in montagna: come comportarsi?, R.C.C.S Ospedale San Raffaele