La forza della prevenzione

Quanto è importante la prevenzione nella lotta ai tumori ginecologici

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

La Giornata dedicata ai tumori ginecologici vuole fare luce su queste malattie. E soprattutto mira a ricordare l’importanza di aumentare l’informazione sui fattori di rischio, i sintomi, le possibilità di diagnosi precoce e strategie di prevenzione di queste forme tumorali. La prevenzione attraverso uno stile di vita sano, le  vaccinazioni mirate  e lo screening, quando possibile come nel caso del tumore della cervice uterina, sono armi fondamentali per ridurre i rischi e poter agire precocemente su un’eventuale lesione. Attenzione va prestata anche al controllo del peso, all’attività fisica regolare, all’astensione dal fumo e all’alimentazione. Per il tumore dell’endometrio, si pensa che la patologia sia spesso legata ad un aumento della presenza di ormoni estrogeni nel sangue che non viene bilanciato correttamente. L’importante è arrivare prima possibile, essere seguite al meglio ed affrontare l’eventuale patologia con la consapevolezza che la ricerca sta mettendo a punto strategie di cura sempre più efficaci anche nelle forme più complesse.

La difficile sfida al tumore dell’ovaio

Per il tumore dell’ovaio non ci sono strumenti come il Pap test o l’HPV test, utilizzati invece per il tumore del collo dell’utero, né esistono test di screening per la diagnosi precoce, come la mammografia per il tumore al seno. Tuttavia, una maggiore attenzione ai primi segnali può portare a una diagnosi tempestiva che aiuta a individuare e a curare il tumore a uno stadio iniziale, migliorando le prospettive di guarigione. Per la donna è quindi fondamentale ricordare che ogni volta che si presenta un sintomo che non è mai stato presente e che si ripete per settimane, la situazione non va sottovalutata. Occorre allertarsi e rivolgersi subito al ginecologo che deciderà gli accertamenti del caso, prima di tutto un’ecografia che può, ma non sempre, individuare la massa ovarica. Se il tumore ovarico viene diagnosticato in stadio iniziale la possibilità di sopravvivenza a 5 anni è del 75-95 per cento mentre la percentuale scende al 25 per cento per tumori diagnosticati in stadio molto avanzato. La diagnosi tempestiva cambia la prognosi perché consente una chirurgia ottimale che a sua volta influenza positivamente il post intervento. Negli stadi avanzati, la guarigione può essere raggiunta da circa il 30 per cento delle pazienti. Per l’altro 70 per cento, l’obiettivo si sposta sulla cronicizzazione della malattia: attraverso l’impiego dei farmaci più efficaci, si cerca di far convivere la paziente con il tumore il più a lungo possibile, assicurandole al tempo stesso la migliore qualità di vita. L’importante, insomma, è sapere. Per muoversi al meglio nel campo della salute.

ACTO Italia, in prima linea nella sensibilizzazione

In Italia le associazioni ACTO sono protagoniste di un ricco programma di iniziative, concentrate nel periodo che precede e segue la Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologi. Qualche esempio?

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