Artrite psoriasica: come si manifesta e come si cura

Scopriamo cos'è l'artrite psoriasica, ma soprattutto i sintomi, le cure e l'alimentazione giusta per chi soffre di questa malattia

Pubblicato: 19 Aprile 2023 09:00

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

L’artrite psoriasica è una forma di artrite cronica, legata alla psoriasi. Si tratta di una patologia che interessa circa il 30% dei soggetti affetti da psoriasi, una malattia infiammatoria della pelle.

Questa patologia è provocata da una risposta anomala del sistema immunitario verso i tessuti dell’organismo. Essendo i primi sintomi piuttosto insidiosi, spesso si giunge alla diagnosi dopo molto tempo dalla loro manifestazione. L’artrite psoriasica può colpire diverse articolazioni del corpo con sintomi quali dolore e rigidità.

Una pronta diagnosi permette di impostare un corretto percorso terapeutico, che possa alleviare i sintomi e rallentare la progressione della patologia. Essendo una patologia infiammatoria, il trattamento prevede l’utilizzo di farmaci che possano controllarne i livelli. Di fondamentale importanza risulta essere anche una specifica alimentazione.

Cos’è l’artrite psoriasica?

L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica e multifattoriale, la cui diagnosi e il cui trattamento risultano essere spesso complicati. L’infiammazione colpisce le articolazioni delle mani, delle ginocchia, dei gomiti, delle caviglie e dei piedi, localizzandosi in uno o più distretti del corpo.

Il suo esordio è strettamente connesso alla psoriasi, una malattia della pelle di origine autoimmune, cronica e recidivante, che si manifesta con la comparsa di chiazze eritematose ricoperte di placche squamose dal colore bianco-argenteo. Le zone più interessate sono le pieghe di gomiti e ginocchia, le mani e i piedi, caviglie, il cuoio capelluto, la pelle dietro le orecchie o le pieghe tra i glutei. Pur essendo una patologia particolarmente rilevante, anche a livello psicologico, la psoriasi non è infettiva o contagiosa e può essere trattata con un approccio combinato di farmaci e stile di vita. Può associarsi ad altri disturbi più invalidanti, quali appunto l’artrite psoriasica.

La psoriasi cutanea o ungueale può manifestarsi prima o dopo le problematiche articolari o interessare aree corporee nascoste alla vista del paziente, rendendo insidiosa la diagnosi. A essere colpiti dall’artrite psoriasica sono entrambi i sessi, senza evidenti distinzioni, anche se le donne sono leggermente più inclini a manifestarla, specialmente dopo grandi trasformazioni dell’organismo, ad esempio in seguito a gravidanza o menopausa. La patologia può insorgere comunque a ogni età, anche se è più comune tra i 30 e i 50 anni e molto rara nella fascia pediatrica.

Le cause dell’artrite psoriasica

Le cause della patologia sono ancora oggetto di studio e i meccanismi con cui la malattia si sviluppa non sono ancora completamente noti. Secondo alcuni studi, potrebbe essere presente una certa predisposizione genetica nei soggetti affetti.

Il ruolo chiave, nella psoriasi e nell’artrite psoriasica, è svolto dal sistema immunitario che può presentare un funzionamento alterato, predisponendo allo sviluppo di patologie a carattere autoimmune: in soggetti predisposti a livello genetico, questo attacca erroneamente i tessuti dell’organismo, causando processi flogistici. Alcuni fattori, endogeni o esogeni, come lo stress, l’ambiente, gli interventi chirurgici, gli eventi traumatici o le infezioni possono favorire lo sviluppo di queste patologie. In alcuni pazienti, infatti, la risposta anomala del sistema immunitario si sviluppa a seguito di eventi infettivi, come nel caso di quella provocata dallo streptococco, uno dei batteri responsabili della faringite.

Quali sono i sintomi dell’artrite psoriasica?

L’artrite psoriasica è una patologia che può evolvere in maniera molto diversa nei singoli pazienti. I sintomi possono essere lievi e manifestarsi per lungo tempo oppure avere un decorso rapido e severo. L’artrite psoriasica coinvolge solitamente una o più articolazioni e può interessare sia le estremità degli arti (mani e piedi), sia i gomiti, i polsi e le ginocchia. Essendo una patologia infiammatoria, le articolazioni interessate possono diventare rosse, dure, calde, gonfie e rigide, soprattutto nelle prime ore del mattino.

Le altre strutture che possono essere interessate dalla patologia sono i tendini, con lo sviluppo di entesiti, e la colonna vertebrale.

Di particolare importanza sono le manifestazioni cutanee della psoriasi e le onicopatie psoriasiche che possono aiutare nella diagnosi differenziale tra l’artrite psoriasica e le altre tipologie di artrite. Non sono rari i dolori nella zona sacrale, le borsiti e i problemi oculari.

Nel soggetto affetto da artrite psoriasica i sintomi articolari possono essere accompagnati da altri più generici come affaticamento generalizzato o mal di testa.

La qualità della vita è più o meno compromessa a seconda della quantità e della gravità dei sintomi. Inoltre, la malattia può presentare fasi acute e periodi di remissione, anche se la presenza di infiammazioni costanti nelle articolazioni può alterarne il benessere e le funzionalità a lungo termine, fino a condurre a situazioni di invalidità.

Diverse forme di artrite psoriasica

Come accennato, l’artrite psoriasica può coinvolgere diverse articolazioni e ciò porta a una classificazione del disturbo in diversi sottotipi, ossia:

Diagnosi dell’artrite psoriasica

Rivolgersi a uno specialista, come il reumatologo, è essenziale per diagnosticare con certezza e con tempestività l’artrite psoriasica. Una valutazione attenta del paziente e del suo quadro clinico può essere sufficiente per ipotizzare la presenza della patologia, ma sono generalmente prescritti alcuni specifici esami per confermare il sospetto clinico.

Le analisi del sangue vengono effettuate per escludere altri tipi di artrite e valutano lo stato generale di infiammazione nell’organismo del paziente. A tale fine è di solito analizzata la PCR (proteina C-reattiva), i cui valori possono alzarsi quando lo stato infiammatorio generale dell’organismo è elevato. Questo valore è molto aspecifico, in quanto il suo aumento può essere dovuto a molte cause differenti. Quando l’artrite psoriasica interessa anche la colonna vertebrale, può essere opportuno ricercare una mutazione dell’HLA-B27.

In casi selezionati, può essere indicato eseguire un’artrocentesi, un prelievo di liquido sinoviale dalle grandi articolazioni, come quelle delle ginocchia, oppure fare delle biopsie cutanee per confermare la presenza di psoriasi sulla pelle. Inoltre, possono essere richieste radiografie ed ecografie, per verificare lo stato di salute delle ossa, delle articolazioni dolenti e delle altre strutture periarticolari. Una risonanza magnetica nucleare (RMN) può valutare eventuali alterazioni dei tessuti molli.

Alcuni elementi, inoltre, possono far propendere per una diagnosi di artrite psoriasica. Ad esempio, la presenza di psoriasi conclamata, una storia familiare di psoriasi o artrite psoriasica, l’esclusione di altre forme di artrite (tramite valutazione dei sintomi ed esami mirati).

Diagnosticare tempestivamente l’artrite psoriasica consente di intervenire con precocemente sui suoi sintomi e di impostare un piano terapeutico cronico che consenta di contrastare con successo l’avanzata del disturbo e la progressione dei danni articolari.

Come trattare l’artrite psoriasica?

Sono presenti diverse possibilità di trattamento che mirano alla riduzione dei sintomi e a preservare le articolazioni dallo sviluppare danni irreparabili. Grazie ad una terapia personalizzata è possibile alleviare il dolore che la patologia provoca, ridurre i gonfiori, migliorare la mobilità articolare e proteggere la funzionalità delle articolazioni coinvolte.

Esistono oggi diversi approcci terapeutici, che dipendono dal tipo di artrite che colpisce il soggetto, dai distretti coinvolti e dalla gravità della malattia. Dato il carattere infiammatorio cronico della patologia, i trattamenti mirano in primo luogo a tenere sotto controllo l’infiammazione delle articolazioni e ad alleviare le sue manifestazioni sintomatiche.

In casi di artrite psoriasica di lieve entità, è possibile ricorrere all’assunzione di FANS, ossia farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene, il naprossene, l’indometacina o il diclofenac. C’è da sottolineare, però, che l’uso di FANS per un periodo prolungato di tempo può provocare effetti indesiderati a carico stomaco, intestino, reni e sistema cardiovascolare e che questi farmaci non sono in grado di prevenire i danni a lungo termine della patologia.

I farmaci più importanti nel percorso terapeutico del paziente affetto da artrite psoriasica sono i farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), utili a rallentare efficacemente la progressione della patologia e a contenere i danni a carico di tendini, ossa, cartilagini e legamenti. Si tratta di un gruppo di farmaci ad azione lenta e includono metotrexato, leflunomide, sulfasalazina, ciclosporina o azatioprina. È possibile anche optare per una combinazione di questi principi attivi, sempre tenendo conto che, anche in questo caso, vanno considerati possibili effetti collaterali a livello sistemico.

Un’altra delle opzioni terapeutiche disponibili sono i modificatori della risposta biologica (MRB). Vengono spesso impiegati nell’artrite psoriasica infliximab, etanercept, adalimumab, golimumab, certolizumab o anche ustekinumab e secukinumab. Gli MRB sono scelti se l’artrite psoriasica non risponde ad almeno due diversi tipi di DMARD o se il paziente, per diversi motivi, non può essere trattato con due diversi tipi di DMARD. Sono sempre da considerare i possibili effetti collaterali dei farmaci, quali: reazioni cutanee, nausea, febbre, una maggiore suscettibilità alle infezioni, mal di testa, malattie del sangue e rari disturbi del sistema nervoso.

Nella cura dell’artrite psoriasica l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale. Chi è affetto da questa malattia deve infatti seguire una dieta apposita per contrastarne i sintomi e mantenere stabile il peso corporeo. Un recente studio dell’American College of Rheumatology di San Francisco ha dimostrato che una dieta povera di alimenti Fodmap e lieviti può influire positivamente sull’artrite psoriasica. Chi soffre di questa patologia, dunque, dovrebbe limitare il consumo di cachi, anguria, carciofi, legumi, segale e frumento. Da ridurre anche il fruttosio, sostanza contenuta soprattutto nelle pere, nelle mele, nel mango e nelle pesche. Sarebbe preferibilmente da evitare anche il lattosio, che si trova nei formaggi morbidi e nel latte, e i polioli, presenti nel cavolfiore e nei funghi.

L’artrite psoriasica, proprio come la psoriasi, spesso è legata a disturbi psicologici e dell’umore. È importante che questo fattore venga preso in considerazione durante il percorso di cura, in modo che il paziente venga accuratamente seguito d tutte le figure terapeutiche necessarie.

Se hai dei dubbi circa il tuo disturbo, non esitare a parlarne con il tuo medico di fiducia.

 

Fonti bibliografiche

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