Perché i boomer si stanno chiedendo: come si fa a parlare in corsivo?

Ok, diciamolo: se non sai cosa significhi parlare in corsivo non hai neanche idea di cosa sia TikTok. Non è solo un trend, è uno stile di vita!

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Dai amïo, davvero ancora non sai cosa significa parlare in corsivo (anzi, in corsivœ)? Eppure basta semplicemente scrollare TikTok per saperlo: hashtag cursive, corsivo o corsivœ e avrai tutto davanti agli occhi. Anche se, per la verità, questo è un trend un po’ vecchio: girava già nel 2021.

E aggiungiamo anche che non appartiene poi così tanto alla GenZ come in molti vorrebbero far credere. Anzi, diciamo la verità: è stato ereditato da alcuni Millennials inconsapevoli, che guardando i tiktoker alle prese con la dizione ridacchiano, e anche di gusto. Ma cerchiamo di spiegare ai boomer come funziona, giusto prima di andare a fare un aperitivœ, vi va?

Come si fa a parlare in corsivo?

Mettetevi nei panni di una socialite che vuole a tutti i costi parlare in maniera elegante e melodica. Immaginate, però, di farlo sdoppiando (anzi, dittongando) le vocali, allungandole e sì, anche un po’ biascicando. Fatto? Bene, state già pensando in corsivo. Frasi del tipo «Amo, andiamo a mangiare un gelato» si trasformano in un «Amïo, andiamįü ammangiare un gelatœ [amiu, andiamiu a mangiare un gelatu]».

Nell’era Millennials  questo tipo di parlato era usato per prendere in giro i cosiddetti fighetti, che ostentavano anche nel parlato il loro desiderio di essere alla moda e all’altezza. Per la GenZ e la GenY, invece, lo sfondo è un po’ diverso. Non manca l’intento giocoso o ironico, ma la verità è che il confine tra caricatura e vita reale, talvolta, si assottiglia, facendo sì che anche nella quotidianità si tenda ad adottare un po’ di corsivo: è diventato, insomma, quasi uno slang a portata di utenti di TikTok (e Reels).

Insegnami a parlare in corsivo

Se conoscete un boomer che ancora non capisce cosa significhi parlare in corsivœ saprete che correre ai ripari (?) non è affatto difficile. D’altronde, se ultimamente se ne sta parlando di nuovo è proprio merito delle lezioni di parlato corsivo della tiktoker Elisa Esposito, che per facilitare “l’apprendimento” mostra anche come si scrivono alcune parole e insegna persino come si ride usando il corsivo (sì, avete capito bene: si può ridere in corsivœ! Se non lo sapevate, informatevi).

I duetti tra la “prof” Elisa e “l’alunnïo” di turno, per altro, sono esilaranti e hanno contribuito a far tornare in voga questo trend. La Esposito, per altro, elenca una serie di cantanti che cantano in corsivo. E a dir la verità, è innegabile: alcuni esempi? Blanco, Sangiovanni, Madame, ma anche TheSupreme. Anche le loro canzoni spiegano perfettamente la lingua corsivæ ai boomer, con buona pace della fonetica.

Parlare in corsivo: esserci o farci?

Occhio però a prendere il corsivo troppo sul serio: anche se ogni tanto si spinge nel quotidiano, resta sempre una “lingua” caricaturale. E chi la parla in maniera costante non ci è, ci fa e sa perfettamente come attirare l’attenzione dei suoi interlocutori. Persino Myss Keta, provocatrice di vocazione, ha inflessioni corsive nel chiamare a raccolta le sue amïe, perché sa fare spettacolo. Imparare il corsivo, dunque, è come imparare a recitare e dare vita a un personaggio. E chi non lo capisce, sì, è davvero un boomer.

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