Classe 2003, Mariasole Pollio è già un’attrice e una conduttrice affermata. Sul palco di Battiti Live, lo storico evento musicale organizzato da RadioNorba e trasmesso su Italia 1, è ormai di casa. E quest’estate è al timone anche del Coca Cola Summer Festival (il 22 luglio a Rimini e il 29 a Paestum) dove è lei a dettare i tempi.
In tv abbiamo visto Mariasole Pollio recitare anche in fiction molto popolari come Don Matteo dove viene scelta ad appena 14 anni per interpretare Sofia nell’undicesima e dodicesima stagione della celebre fiction e il suo personaggio ha avuto un grandissimo successo. Mentre il prossimo autunno la ritroveremo sulla Rai in un docu-film dedicato ai Pooh, presentato allo scorso Festival di Cannes. Il suo sogno nel cassetto? Condurre Sanremo.
La tua estate è piena di impegni: la quinta volta a Battiti Live. Cosa ci racconti di questa esperienza? Com’è lavorare con Elisabetta Gregoraci e Alan Palmieri?
È sempre bellissimo tornare a Battiti Live, ormai è una casa e una famiglia. Ci divertiamo, facciamo un lavoro di squadra supportandoci a vicenda. Per me Elisabetta e Alan sono per me delle persone speciali, ci vogliamo un gran bene e questo in scena si vede. Penso che sia la cosa più bella entrare in un gruppo e rendersi conto che è “il tuo”. Questa è la magia che si respira a Battiti.
E il Coca Cola Summer Festival, dove ti vedremo il 22 e il 29 luglio, vero debutto da conduttrice: come lo vivi?
Direi con grande confusione. A volte mi guardo allo specchio e mi dico: ‘Ok, rimani concentrata’. Sono molto emozionata perché su quel palco sono “da sola”, anche se ho una compagna di viaggio, Rebecca Staffelli, che è molto giovane e molto brava. Sono molto contenta per questa conduzione al femminile. Però, gestire il palco con le mie energie e i miei tempi è una grandissima soddisfazione.
Prima di salire sul palco fai qualche gesto scaramantico?
Io sono molto credente, quindi preghiera.
La tua canzone di quest’estate?
Che domandone [ride ndr]. Credo I love you baby di Jovanotti.
Sei una trendsetter: qual è il tuo capo irrinunciabile di quest’estate?
Direi il mini dress colorato con una bella scollatura, un po’ rock, un po’ pop. Credo proprio sia il suo momento.
E in generale che cosa non può mancare nel tuo armadio?
Il blazer perché lo puoi mettere con qualsiasi cosa, coi jeans, con dei pantaloncini, con un vestito. È davvero un must have.
In autunno torni sulla Rai con un docu-film dedicato ai Pooh che s’intitola Pooh-Nell’Anima: ci parli di questo progetto?
È un progetto davvero molto bello di cui sono tanto orgogliosa, perché unisce la straordinaria storia dei Pooh, che è conosciuta da tantissime persone ma dà anche l’opportunità a chi non l’ha vissuta bene di ripercorrerla, e la recitazione. C’è infatti una parte di sceneggiatura, di cui io sarò la protagonista, che si intreccia a momenti reali della carriera dei Pooh.
Li hai conosciuti di persona?
Io ho conosciuto Roby Facchinetti in un’occasione molto speciale, durante il Festival di Cannes dove abbiamo presentato il docu-film. È una persona folgorante, nel senso migliore del termine. Ha una forza… Noi eravamo distrutti e lui era ancora pieno di energia. E poi ha un attitude incredibile, è una persona sicura di sé, davvero bella, è talmente bella che fatico a trovare aggettivi.
A proposito di Rai, il tuo ruolo in Don Matteo 11 e 12, dove interpretavi Sofia, è stato un grandissimo successo: che ricordo hai di quel set?
Bellissimo. Il mio ricordo più bello riguarda Terence Hill. Lui è stato uno di quegli incontri che ti cambiano la vita. Lì ho conosciuto anche uno dei miei migliori amici, Pasquale Di Nuzzo [interpretava Jordi ndr], che ha lavorato con me nell’ultima stagione. Don Matteo mi ha lasciato tantissimo affetto, ma soprattutto mi ha aiutato a formarmi, mi ha dato le basi per capire come funziona questo mestiere. Naturalmente non si finisce mai di imparare, però questa fiction è stata una grande scuola. Erano 9 mesi di riprese, quasi tutti i giorni sul set. Don Matteo mi ha insegnato la costanza, la pazienza, il sacrificio. Devo molto a questa serie.
Tra l’altro all’epoca eri davvero giovanissima, avevi 14 anni: come hai fatto a conciliare il lavoro sul set con la scuola?
Con grande fatica, però ce l’ho fatta. Studiavo e mi preparavo per le interrogazioni tra una pausa e l’altra. È stato un bel sacrificio, però grazie a questa esperienza sono molto maturata e sono stata ripagata. Ci vuole comunque grande passione.
Hai un attore o un’attrice preferiti?
A me piace tantissimo Anne Hathaway, la trovo spettacolare. Tra gli attori italiani, direi Pierfrancesco Favino.
Hai un grandissimo successo anche sui social: che rapporto hai coi tuoi follower?
I social li ho sempre utilizzati come un mezzo e non come un fine. Devo dire che ho un bellissimo rapporto con tutte le persone che mi seguono e dedico a loro molto tempo, quanto loro lo dedicano a me. Mi danno un supporto e un calore speciali. Sui social condivido me stessa, i miei pensieri e la parte più sincera del mio lavoro, come la preparazione, le emozioni, le persone che stanno dietro. Mi piace raccontare la verità dietro un mondo che non potresti conoscere se non ci lavori.
La tua passione per il mondo dello spettacolo è nata quando eri bambini, in qualche modo la tua famiglia ti ha influenzato?
No, nessuno della mia famiglia fa parte del mondo dello spettacolo. Hanno sempre guardato tanta televisione, ascoltato tanta musica, nessuno di loro però ha fatto questo mestiere. Ma ho sempre ricevuto da parte della mia famiglia un grandissimo supporto, non mi hanno mai messo i bastoni tra le ruote. Devo ai miei genitori la possibilità di aver realizzato il mio sogno e non è scontato trovare appoggio dalla famiglia.
Hai un sogno nel cassetto professionalmente parlando?
Il mio più grande sogno per quanto riguarda la conduzione è presentare Sanremo, almeno una serata, perché il Festival è nazionalpopolare, quando c’è, è come se ci fermassimo un attimo e per qualche giorno ci dedicassimo solo a quello che succede su quel palco. E poi ha fatto la storia e ha dato fortuna e possibilità delle conduttrici e attrici italiane che sono passate da lì. Per me sarebbe un grandissimo gol.