Quando si parla di Tantra yoga si va a toccare una sfera che spesso viene associata al sesso o alla dimensione intima, ma di fatto si tratta di una tradizione antichissima che comprende molti aspetti. Si basa su testi sacri come spesso avviene nella tradizione yogica, i cosiddetti Tantrāloka, scritti in sanscrito, composti nel X e XI secolo dal filosofo Abhinavagupta. La tradizione radicale su cui si innesta il testo è lo Shivaismo kashmiro. Il testo tratta di aspetti simbolici, filosofici, ritualistici scritti in versi, che si uniscono al Tantrasāra, che è invece in prosa.
Nel testo ci sono molti riferimenti al tempo, alle energie cosmiche, allo spazio inteso come macro e microcosmo. Si tratta di una tradizione segreta, fatta di iniziazioni e pratiche specifiche. Molte di queste comprendono il corpo e si basano sulla concezione della coppia divina, dell’atto sessuale come avvicinamento a forze di estrema potenza collegate all’origine di tutto. Nell’unione con la persona si ha anche l’unione con il Tutto, con l’Essere, con le forze maggiori che regolano il cosmo.
La parola infatti “tantra” deriva dalla radice “tan” che significa espansione, totalità e ha a che fare con il concetto di tessuto. Tutto è unito, ogni azione rimanda a un’altra e la via del desiderio puro rappresenta una forma di unione di livello divino (la cosiddetta danza Shiva/Shakti, le due energie complementari). Le pratiche tantriche hanno come scopo quello di incanalare nel corpo l’energia divina.
Il Tantra yoga concepisce 3 vie principali, anche chiamati sentieri:
- Kaula, un sistema di rituali esterni;
- Mishra, una dottrina fatta di pratiche interiori ed esteriori;
- Samaya, una via profonda per entrare in contatto con la forza creativa dell’universo (ovvero la Shakti).
Il corpo non viene concepito nel Tantra yoga come un ostacolo per raggiungere altri livelli, ma anzi come uno strumento per avvicinarsi al divino. Nel massaggio tantrico – pratica tra le molte della dottrina kashmira – i due individui si fondono in specifiche tecniche che comprendono il respiro, il ritmo, il soffio sul corpo dell’altro/a.
Indice
Benefici
Sicuramente le pratiche del tantra yoga permettono di esplorare un contatto profondo con il proprio corpo e quanto di sacro esiste in esso. Tutto il corpo si scioglie, la colonna vertebrale si allinea e le sensazioni nel corpo aumentano. I tendini si allungano e i muscoli sono rilassati. Aumenta la propriocezione e anche il senso dell’appetito cambia. Il contatto con l’esterno e con l’altro migliora. Si comprende anche che il contatto fa parte del sesso e che non lo si dovrebbe solo limitare alla penetrazione o allo svolgimento meccanico di certe funzioni.
Tutto il corpo si rivitalizza, tutti i sensi. Molto si deve agli esercizi di pranayama, controllo del respiro, che consentono di centrarsi e ricollocarsi. Queste pratiche tornano utili anche nella vita quotidiana, nello svolgimento di qualsiasi azione. Si raggiunge anche un certo benessere emotivo che aiuta a gestire le emozioni, anche quelle intense. L’importante rimane essere con i piedi per terra, capire che materia e spirito si fondono, evitare fanatismi, sensazioni di essere superiori o esagerazioni simili. La pratica del Tantra yoga aumenta la potenza generale ma va comunque considerata una tradizione antica che richiede anni e anni di costanza.
Posizioni principali
Vediamo 2 posizioni principali del Tantra yoga che si possono praticare da soli/e o con il o la partner.
Sukhasana con tecnica di respiro
La posizione seduta con gambe incrociate nel mondo delle asanas si chiama Sukhasana o anche posa confortevole. Non dovete forzare questa posizione, se le ginocchia fossero molto alte rispetto alle anche, occorre mettere un cuscino o un mattoncino yoga sotto al sacro per fare in modo di non infiammare gli adduttori e mantenere la colonna lunga e allineata. Le mani sono in gyan mudra (anche conosciuto come jnana mudra) con la punta dell’indice che tocca la punta del pollice. Quando questa posizione si pratica in coppia si accostano le rispettive schiene e si eseguono respiri completi, cercando di allungare l’espirazione. La durata della pratica si allunga gradualmente e il senso di benessere mentale che ne deriva aumenta nel tempo.
Sukhasana a gambe incrociate con il partner
Questa di base rappresenta la posizione classica con cui si inizia la sessione di massaggio e pratica tantrica, solo che nel massaggio spesso si usa olio riscaldato. In questo modo invece rappresenta un primo contatto con la posizione che consente di creare un contatto profondo senza andare nelle manovre o nelle tecniche. Si inizia assumendo una posizione rilassata a gambe incrociate e la persona tra le due che ha una corporatura più grande fa da base, sta sotto. Il partner più leggero in termini di peso si siede quindi sulle cosce e incrocia le caviglie dietro la schiena dell’altra persona. Si allungano le spine dorsali verso l’alto e si respira in modo profondo, creando un contatto con le dita sul punto tra le due sopracciglia del partner o della partner. Successivamente le mani vanno sui rispettivi petti, sopra al cuore. In questa posizione si eseguono diversi respiri profondi, facendo caso ad allungare per bene l’espirazione. Tutto il corpo si rilassa e si ottiene un grande rilassamento a livello cellulare. La vicinanza aiuta a creare un contatto profondo e meditativo. Successivamente si possono fare piccoli movimenti circolari come volendo aiutare la kundalini interna alla colonna. Potete stare a occhi chiusi o scegliere di guardarvi dritti negli occhi con calma e quiete interna.