Indice
Storia e benefici della disciplina
L’acroyoga combina la respirazione consapevole, il movimento acrobatico e le posizioni dello yoga. Nell’eseguire le varie posizioni in coppia si va a creare un’armonia generale che riguarda tutti gli aspetti del movimento fisico. La mente si concentra sull’esecuzione e si riesce a vivere momento per momento la pratica. Questa disciplina nasce ai primi anni del ‘900, ma affonda le sue origini anche in video e filmati molto vecchi che coinvolgono per esempio uno dei sommi guru dello yoga, Sri Tirumalai Krishnamacharya, che gioca con il figlio. Si deve a Benjamin Marantz negli anni ‘80 l’unione dello yoga con l’aspetto terapeutico del Thai massage e l’acrobatica. In Canada nasce l’istituzione dell’acroyoga che si chiama AcroYoga Montreal e poi in California viene registrato e fondato AcroYoga®, che diventa un vero e proprio marchio.
Attualmente il marchio non è più registrato e nel tempo le varie scuole hanno preso indirizzi orientati maggiormente al lavoro acrobatico, mentre altre hanno voluto mantenere un assetto prevalentemente filosofico e legato alla disciplina millenaria dello yoga, continuando a inserire mantra o canti o altre pratiche yogiche. Durante una lezione di acroyoga si alternano una parte prettamente “solare”, attiva, dove prevale l’acrobatica, e una parte “lunare” che prevede la commistione con tecniche di massaggio Thai da eseguire sia a terra che in volo. Di solito i ruoli cambiano anche se ci sono sempre delle posizioni favorite. Nella pratica una persona fa da “base” (da terra sostiene il o la compagno o compagna e lo/a porta ad assumere le varie posizioni di Yoga in volo) e un’altra fa da “flyer” (vola). Nelle sessioni da principianti si prevede anche il ruolo dello “spotter” chi assiste nelle varie transizioni per assicurarne la sicurezza.
Un aspetto magnifico di questa disciplina sta nella socializzazione che si crea all’interno del gruppo. Le posizioni permettono subito un ottimo affiatamento e ci si conosce sperimentando anche con il corpo. Aumenta il senso di benessere generale e la fiducia in se stessi/e e negli altri; in alcune posizioni ci si abbandona totalmente mentre in altre si sostiene in modo importante. Questo consente di scoprire anche una forza che non si pensava di possedere e, di conseguenza, un valore importante in se stessi/e. Si diventa calmi, rilassati e si affronta la vita e ogni singola azione come fosse una transizione tipica del passaggio da posizione a posizione. L’acroyoga permette di capire attraverso la pratica che il corpo ha davvero limiti che si possono sfidare sempre nel rispetto di se stessi/e e che il lavoro graduale consente di andare a fondo e migliorare in modi anche inaspettati.
Posizioni specifiche
Partiamo con le fondamenta del volo e della base, i momenti in cui i due ruoli si scoprono e si rafforzano. La base ha la schiena a terra e le gambe lunghe verso il soffitto con i piedi leggermente divergenti in modo da portare le ginocchia verso l’esterno. Le braccia puntano verso il soffitto. Chi vola si pone con le anche sui piedi di chi fa la base che intanto ha le ginocchia piegate. Le mani dita si incrociano e quando le gambe e le braccia della base si estendono anche chi vola stende le braccia e si bilancia sui piedi della base. Il contatto visivo risulta fondamentale in questo momento in cui ci si conosce nei due ruoli e ci si affida.
Continuiamo con due posizioni tipiche: front bird e back bird. Si tratta di veri e propri “voli” che consolidano la fiducia tra base e flyer. In front bird la base ha le gambe a 90 gradi, piedi paralleli sul bacino del flyer che rimane con il petto in avanti, lo sguardo verso l’orizzonte e le gambe e i glutei attivi. In back bird il flyer ha l’addome verso il soffitto, la schiena inarcata, le braccia lungo i fianchi mentre la testa si rivolge verso la testa della base. Molto bella dal punto di vista estetico, abbastanza impegnativa dal punto di vista della fiducia reciproca e della tenuta. Entrare nella posizione richiede che il flyer dia la schiena ai piedi della base: agganci le caviglie con le mani e si faccia accogliere dalla base che, preso il contatto con le anche del flyer, stende le gambe a 90 gradi. Per uscire il flyer si riaggancia alle caviglie della base che va a piegare le ginocchia e ad accogliere. Ovviamente il maggiore carico di rischio sta nel rachide cervicale del flyer, che ha testa e schiena esposta e deve sapersi affidare e non irrigidirsi.
Controindicazioni
Molto importante tenere conto delle proprie condizioni fisiche e dei previ infortuni per non incorrere in posizioni che possono dare fastidio o arrecare stress e nervosismo. Non si dovrebbe mai cadere in uno spirito di competizione con gli altri, meno che mai con chi ci fa da base o da flyer. Lo spirito deve rimanere quello del gioco con enorme focus e attenzione, insieme alla cura verso il o la partner di pratica. Non ci sono grandi controindicazioni ma sarebbe meglio ricordare che chi ha problemi ai polsi, alle spalle, alle braccia o condizioni di dolori cronici alla schiena dovrebbe evitare di spingere sul pedale oltre i limiti possibili. Richiede quindi molto autoascolto, una vera e propria conquista di centratura rispetto a se stessi e alle condizioni fisiche del momento attuale.