Piattole: cause e come eliminarle

Le piattole, o pidocchi del pube, sono piccoli insetti parassiti che infestano le aree pelose del corpo umano, in particolare la regione pubica, causando prurito e irritazione della pelle

Pubblicato: 12 Aprile 2024 13:45

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Le piattole, meglio note come pidocchi del pube, sono ectoparassiti di minuta dimensione che si insediano prevalentemente nella regione genitale umana. Questi insetti parassitari si stabiliscono di solito sui peli pubici e si trasmettono prevalentemente attraverso il contatto diretto durante le relazioni intime, inclusi i rapporti sessuali. Sebbene meno frequentemente, possono localizzarsi anche sulle ciglia, sulle sopracciglia, sui peli delle ascelle, sui peli facciali e su altre parti pilifere del corpo. La loro sopravvivenza è assicurata dall’assunzione di sangue umano, il che provoca un marcato prurito nelle zone interessate.

Solitamente, le piattole presentano dimensioni inferiori rispetto ai pidocchi che affliggono il corpo e il cuoio capelluto. Gli episodi di pediculosi pubica sono maggiormente riscontrabili in individui che sono portatori di patologie sessualmente trasmesse. Procediamo con l’analisi dei metodi per identificarle e combatterle.

Piattole

I pidocchi del pube, comunemente noti come piattole, rappresentano una varietà di parassiti insettiformi che eleggono a domicilio le zone corporee dotate di peluria. Prediligono il pube ma non disdegnano di stabilirsi anche su ciglia, sopracciglia, ascelle, barba, schiena, addome, torace, gambe e baffi, evitando solitamente il cuoio capelluto, dominio esclusivo dei pidocchi del capo.

Questi parassiti da adulti misurano circa due millimetri e sono caratterizzati da una pigmentazione che varia dal giallo-grigio al rosso scuro, con un corpo munito di sei arti. A causa delle dimensioni ridotte e della colorazione, individuarli può essere complicato. Il loro aspetto è talvolta paragonabile a quello dei granchi per la presenza di due zampe anteriori più sviluppate, simili a chele, utilizzate per aggrapparsi ai peli. La loro riproduzione si concretizza con la deposizione di uova, dette lendini, che vengono alloggiate in ooteche, ossia involucri che aderiscono tenacemente alla base dei peli e si presentano con una colorazione brunastro pallido.

Con l’eclosione delle uova, le sacche ovigerme diventano di colore bianco e, benché la rilevazione di pidocchi e lendini possa essere ardua data la loro minuta statura, è tecnicamente possibile osservarli sui peli più spessi in diverse aree del corpo.

Cause dei pidocchi del pube

I pidocchi del pube, esattamente come quelli del capo, non sono correlati a una scarsa igiene personale, come vuole un falso mito. Di solito, si diffondono attraverso uno stretto contatto corporeo con una persona infetta. I pidocchi strisciano da un pelo all’altro, ma non possono volare o saltare. Hanno bisogno di sangue umano per sopravvivere, quindi lasceranno il corpo solo per spostarsi da una persona all’altra.

Il modo più comune in cui i pidocchi si diffondono è attraverso il contatto sessuale, compreso il sesso vaginale, anale e orale. Purtroppo l’uso di preservativi e di altri metodi di contraccezione di barriera non protegge dai pidocchi. Anche altri tipi di stretto contatto corporeo, come abbracci e baci, possono diffondere i pidocchi. È anche possibile, sebbene sia molto più raro, che i pidocchi si diffondano condividendo vestiti, asciugamani e lenzuola.

Non di rado, le piattole colpiscono persone che sono già interessate da malattie a trasmissione sessuale.

Pidocchi del pube: sintomi

Le persone che soffrono di pidocchi del pube spesso avvertono prurito nella regione genitale e/o anale a partire da circa cinque giorni dopo l’infestazione iniziale. Di notte, il prurito tende a diventare più intenso. Altri sintomi comuni dei pidocchi includono:

Un prurito eccessivo può causare ferite o un’infezione nelle aree interessate. I bambini con infestazioni da pidocchi sulle ciglia sono a rischio di sviluppare congiuntivite.

Come si trasmettono le piattole

Come anticipato sopra, le piattole si trasmettono tipicamente attraverso il contatto intimo ravvicinato e i rapporti sessuali. È anche possibile infestarsi utilizzando le coperte, gli asciugamani, le lenzuola o gli indumenti di persone che hanno le piattole. Contrariamente alla credenza comune, è altamente improbabile infestarsi attraverso l’uso dello stesso bagno o di un mobile con una persona infestata. I pidocchi pubici di solito non cadono dal loro ospite a meno che non siano morti. Inoltre, non possono saltare da una persona all’altra come le pulci.

I pidocchi adulti depongono le uova sul fusto dei peli vicino alla pelle. Da sette a 10 giorni dopo, le lendini si schiudono nelle ninfe, che iniziano a nutrirsi del sangue. I pidocchi possono vivere senza la loro scorta di cibo per uno o due giorni.

I bambini possono avere un’infestazione dopo aver dormito nello stesso letto di qualcuno che ha le piattole.

Piattole dei genitali: diagnosi

Il medico può diagnosticare facilmente le piattole basandosi sulla descrizione dei sintomi e procedendo con un esame obiettivo. Anche la persona può accorgersi della presenza dei pidocchi esaminando a fondo la propria area pubica.

Se si sospetta un’infestazione, ma non si vede bene a occhio nudo, si può usare una lente d’ingrandimento. I pidocchi sono generalmente di colore grigio chiaro, ma possono scurirsi dopo aver bevuto il sangue.

Se si notano piccoli insetti a forma di granchio che si muovono tra i peli pubici allora è probabile essere in presenza dell’infestazione. Le uova dei pidocchi sono un altro indicatore di infestazione. Le uova sono piccole e bianche e di solito si trovano intorno alle radici dei peli pubici o di altri peli del corpo.

Piattole: le cure

Il trattamento delle piattole consiste in una decontaminazione dell’area genitale, dei vestiti e della biancheria da letto.

Per rimuovere i pidocchi dal corpo si possono utilizzare creme, lozioni o shampoo topici da banco, a base di antiparassitari. L’ideale è affidarsi al consiglio del medico per capire quale prodotto è meglio utilizzare e per sapere come procedere. Questa raccomandazione vale a maggior ragione per casi particolari, come la gravidanza e l’allattamento e nel caso dei bambini. Ovviamente è importante anche leggere bene le istruzioni del prodotto per comprendere esattamente la quantità da usare, il tempo di posa e la frequenza di utilizzo. Non di rado, può essere richiesta una seconda applicazione a distanza di qualche giorno.

Potrebbero essere necessari anche farmaci da prescrizione se le soluzioni topiche non funzionano.

Per i pidocchi delle ciglia, fare ancora più attenzione: il medico consiglierà i medicinali più adatti per la zona degli occhi. Non usare normali shampoo per pidocchi intorno agli occhi.

Le regole da osservare

Anche dopo un trattamento di successo, potrebbero rimanere alcune uova, che potrebbero dare luogo a una re-infestazione. Per questo può essere necessario fare un altro trattamento e osservare alcune regole.

Si dovrà innanzitutto decontaminare la propria casa. Il che significa lavare tutti gli asciugamani, la biancheria da letto e gli indumenti in lavatrice ad alte temperature. Se non si può lavare un determinato capo, sigillarlo in un sacchetto di plastica ermetico per 72 ore. È bene anche pulire gli ambienti e in particolare il bagno.

Se più persone della famiglia hanno contratto i pidocchi, è importante trattarle tutte allo stesso tempo. Questo aiuta a prevenire la reinfezione.

Occorre sapere che il prurito può persistere per una o due settimane anche dopo il trattamento. Chiamare il medico se si notano gonfiore, scolorimento della pelle o drenaggio dalle ferite.

La prevenzione delle piattole, in particolare in contesti come gli alberghi, richiede attenzioni specifiche date le modalità di trasmissione di questi parassiti. Si consiglia di evitare il contatto diretto con tessuti o mobili che potrebbero essere stati contaminati da un ospite precedente. Al momento del check-in, è opportuno ispezionare il letto, compreso il materasso e la testiera, alla ricerca di segni di piattole o delle loro lendini, che possono indicare una recente infestazione.

È utile utilizzare solo asciugamani e lenzuola forniti dall’albergo che siano stati lavati ad alta temperatura, in quanto il calore è efficace nel distruggere pidocchi e uova. Inoltre, evitare di posare indumenti o effetti personali direttamente sui tappeti o su mobili imbottiti e, quando possibile, custodire la propria valigia chiusa e sollevata da terra. L’uso di spray o polveri repellenti specifici per tessuti può fornire un’ulteriore barriera di protezione. Infine, una volta rientrati a casa, è raccomandato lavare tutti gli indumenti e gli oggetti tessili usati durante il soggiorno in modalità “calda” per prevenire la trasmissione dei parassiti al proprio ambiente domestico.

Fonti bibliografiche:

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