Gastrite nervosa: sintomi, cause e come liberarsene

La gastrite nervosa è un problema che colpisce moltissime persone alle prese con stress e ansia. Ecco qualche consiglio per affrontarla al meglio.

Pubblicato: 18 Luglio 2023 10:41

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

La gastrite nervosa è un disturbo particolarmente diffuso dovuto allo stress. Liberarsene non è semplice, ma con qualche accorgimento è possibile migliorare il proprio stato di salute. Si tratta di una patologia rientrante nella famiglia delle malattie psicosomatiche, ossia quel gruppo di patologie fisiche che trovano, in realtà, una causa psicologica. Sostanzialmente si origina una malattia psicosomatica quando il malessere psicologico si traduce in una manifestazione fisica che interessa specifici organi o apparati.

La gastrite nervosa è una condizione di salute che non si considera di elevata gravità, ma che può rivelarsi particolarmente fastidiosa e capace di inficiare la qualità della vita del paziente.

Cos’è la gastrite nervosa?

Si tratta di un’infiammazione dello stomaco in cui non si riconoscono cause organiche scatenanti, come ad esempio l’infezione da Helicobacter pylori. A generare questo problema è principalmente lo stress e, non a caso, questa condizione colpisce soprattutto le persone che soffrono di ansia.

Per capire il fenomeno è utile far luce sul termine “gastrite”: tale concetto indica l’infiammazione della parete interna dello stomaco o mucosa gastrica interna, composta da strati cellulari che si occupano di produrre succhi digestivi, secernere il muco che protegge lo stomaco dagli acidi stessi e produrre le gastrine, ormoni peptidici che regolano la secrezione gastrica.

Non è ancora del tutto chiarito il meccanismo con il quale lo stress e l’ansia provocano la gastrite nervosa, ma probabilmente situazioni particolarmente provanti, si riflettono in una sovrapproduzione di succhi digestivi acidi nello stomaco e, di conseguenza, in una corrosione della mucosa.

Quando si iniziano a percepire i sintomi della gastrite, è perché l’azione corrosiva è diventata eccessiva. Questa condizione può sovrapporsi alla presenza di una mucosa gastrica già indebolita.

I sintomi della gastrite nervosa

I sintomi sono quelli comuni alle altre forme di gastrite, ossia:

Il momento peggiore per chi soffre di questa patologia è la mattina, quando si possono avvertire delle fitte dolorose, dovute all’azione del reflusso gastroesofageo.

Gastrite acuta o cronica?

La gastrite da stress può essere classificata a seconda della durata in gastrite cronica o gastrite acuta. La gastrite si definisce acuta quando ha un esordio improvviso e presenta sintomi intensi ma dalla durata limitata. La gastrite nervosa diventa cronica quando l’infiammazione della mucosa compare gradualmente, mantenendo sintomi lievi che perdurano, però, per settimane o mesi.

La comparsa di una o dell’altra forma di gastrite nervosa dipende dall’elemento esterno o interno che l’ha scatenata, dalla sua intensità e dalla sua concreta possibilità di essere risolta.

Chi è più a rischio per la gastrite nervosa?

Spesso chi ha un’attività lavorativa frenetica e pesante tende a soffrire di problemi allo stomaco, compresa la gastrite nervosa. Chi è in attesa di risultati o risposte particolarmente importanti è sempre a rischio di sviluppare una forma di gastrite da stress, così come chi sperimenta situazioni sentimentali o familiari complesse, soprattutto se apparentemente senza via d’uscita.

Chi soffre di malattie croniche o invalidanti, spesso sperimenta i sintomi delle gastrite nervosa, poiché le preoccupazioni, razionali e comprensibili, trovano la loro valvola di sfogo con la manifestazione di una sintomatologia fisica. In generale, chiunque conduca uno stile di vita poco equilibrato ed eccessivamente stimolante per la psiche (in senso negativo) potrebbe sviluppare una gastrite nervosa, acuta o cronica.

Esistono complicazioni nella gastrite nervosa?

Generalmente la gastrite causata da alterazioni organiche può provocare complicazioni gravi, come ulcere peptiche perforanti, disidratazione e pericolose emorragie gastrointestinali.

La gastrite da stress può essere particolarmente severa e fastidiosa, ma non raggiunge

un livello di gravità tale da indurre la comparsa di complicanze, come invece possono fare un uso eccessivo di FANS o il consumo smodato di bevande alcoliche. In ogni caso, le sue manifestazioni hanno un impatto negativo sulla qualità di vita del soggetto e possono pregiudicare l’equilibrio psicofisico, generando loop viziosi e lesivi per l’organismo.

Come diagnosticare la gastrite nervosa?

Si tratta di una malattia curabile per la cui diagnosi è necessario rivolgersi al proprio medico curante, effettuando tutti i controlli del caso, per accertarsi che si tratti di gastrite nervosa. La diagnosi di questa patologia è infatti una diagnosi di esclusione.

Il medico specialista, dopo aver escluso cause organiche che possano portare alla manifestazione di una gastrite, può ipotizzare la presenza di una gastrite nervosa. Individuare il fattore causale della patologia psicosomatica può aiutare a elaborare una terapia vincente, che preveda l’eliminazione dell’agente stressogeno e una strategia per riportare lo stomaco alle sue condizioni di piena salute.

È possibile ipotizzare la presenza di una gastrite di origine psicologica poiché questa, generalmente, non presenta sintomi tipici di altre gastriti, come la nausea e il senso di spossatezza generalizzato. Per valutare l’eventuale presenza di cause organiche, è possibile ricorrere a esami diagnostici più approfonditi.

Le gastriti di origine non nervosa, infatti, necessitano di una terapia corretta e tempestiva, per evitare l’insorgenza di complicanze, come le già citate ulcere peptiche. Tra i test da eseguire ci sono:

Come curare e prevenire la gastrite nervosa?

Il trattamento della gastrite nervosa si fonda su due pilastri essenziali:

Dopo aver ricevuto la diagnosi di gastrite nervosa, è possibile iniziare a curare questo disturbo, utilizzando sia rimedi naturali sia, se necessario, una cura farmacologica. Trovare una soluzione definitiva, comunque sia, non è affatto semplice, soprattutto perché per farlo bisognerebbe eliminare dalla quotidianità tutte le fonti di ansia, che solitamente sono molte e difficilmente eliminabili.

Il consiglio è quello di iniziare a prendersi cura di sé, coltivando pratiche salutari che possono contribuire a ritrovare un equilibrio interiore e abbattere i livelli di stress. Quali? Ad esempio, è un’ottima idea praticare uno sport o trovare un nuovo hobby che permetta di scaricare la tensione e apportare effetti sulla mente. Utilissima la pratica di attività rilassanti come, ad esempio, lo yoga e la meditazione, particolarmente indicati in questi casi.

È importante valutare il ricorso a specifici e validi percorsi di psicoterapia che possono aiutare a gestire efficacemente le situazioni stressanti o le emozioni negative, eventualmente anche prima che si cronicizzino ed emergano come disturbi psicosomatici a carico dello stomaco.

È utile salvaguardare lo stomaco e le sue funzionalità attraverso qualche sana abitudine, come ad esempio quella di moderare l’assunzione di antinfiammatori, utilizzandoli solo nei casi più gravi o sostituendoli con prodotti meno aggressivi a livello della mucosa gastrica. Per prevenire la comparsa di gastrite nervosa è utile anche smettere di fumare ed evitare il consumo di alcol. Quando la mucosa è in perfetta forma, infatti, tende a sopportare meglio anche i momenti di stress e le preoccupazioni della vita di ogni giorno.

Da segnalare anche il training autogeno e tutte le strategie che possono aiutare a gestire e smaltire l’ansia e lo stress, rendendoli più tollerabili, sia per la mente, sia per lo stomaco e per l’organismo in generale.

Qual è la dieta da seguire se si soffre di gastrite nervosa?

Il ruolo della dieta è fondamentale nella gestione della gastrite nervosa. Cosa mangiare e cosa non mangiare in caso si soffra di gastrite nervosa?

Una dieta adatta a questa condizione esclude i cibi grassi e fritti, così come tutti gli alimenti che tendono ad aumentare il livello di acidità gastrica. È bene, ad esempio, fare attenzione agli alimenti che irritano la mucosa gastrica, come la caffeina e la teina, i cibi piccanti, gli agrumi, i dolci, i formaggi grassi, la cipolla, l’aglio e tutti i cibi particolarmente speziati.

Da preferire sono, invece, le verdure e la frutta, i cibi a basso contenuto di grassi, i condimenti magri e i piatti leggeri, ma anche le carni bianche, il pesce e i cereali integrali.

Inoltre, è bene prestare attenzione a “come” si mangia ogni giorno: da preferire gli spuntini moderati e frequenti, piuttosto che i tradizionali tre pasti abbondanti e difficilmente digeribili. Si può ad esempio fare colazione, poi optare per uno spuntino a metà mattina, pranzare a metà giornata, fare una leggera merenda e infine cenare.

È importante anche prestare attenzione a come si mangia: occorre mangiare lentamente e masticare correttamente ogni boccone, per fornire allo stomaco un cibo più facile da processare, che non metta alla prova le mucose. Infine, è utile attendere almeno 2 o 3 ore tra l’ultimo pasto della sera e il momento del riposo, per evitare di affaticare lo stomaco con digestioni troppo impegnative.

 

Fonti bibliografiche

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