Asma cardiaco: cos’è, sintomi, cause e rimedi

L'asma cardiaco è un disturbo caratterizzato da difficoltà respiratorie e affanno: ecco quello che devi sapere

Pubblicato: 20 Marzo 2024 10:28

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

L’asma cardiaco è sintomo di una disfunzione del cuore, ovvero un’insufficienza cardiaca, una condizione in cui il muscolo cardiaco non riesce più ad assicurare la gittata ematica necessaria all’organismo.

Nell’insufficienza cardiaca, poiché il ventricolo sinistro non riesce a pompare sangue a sufficienza attraverso l’aorta, si verifica un accumulo a monte del sangue in arrivo che provoca a sua volta un aumento delle pressioni della circolazione sanguigna polmonare, con conseguente congestione locale.

Si tratta di una patologia di cui soffrono soprattutto i soggetti anziani e comporta sintomi molto simili a quelli dell’asma bronchiale, ovvero respiro sibilante, tosse e dispnea. Tuttavia, ci sono delle differenze che hanno a che fare con le cause scatenanti: alla base dell’asma bronchiale c’è risposta sproporzionata delle pareti muscolari dell’albero bronchiale, mentre l’asma cardiaco è causato dalla compromissione della funzione della pompa cardiaca.

Lo scompenso cardiaco è un problema sanitario tra i più rilevanti nei paesi industrializzati che interessa l’1-2% della popolazione adulta e più del 10% della popolazione di età superiore ai 70 anni. In Italia, la sua incidenza è pari allo 0,1-0,2% (87.000 nuovi casi all’anno) con una prevalenza dello 0,3-2%.

I sintomi dell’asma cardiaco

Alla base della manifestazione dei sintomi respiratori dell’asma cardiaco c’è l’edema polmonare dovuto all’ipertensione polmonare venosa, ovvero la presenza di fluido che si accumula negli alveoli e l’edema della mucosa dei bronchi. Questi eventi provocano a loro volta un riflesso nervoso di broncocostrizione.

I sintomi tipici dell’asma cardiaco sono:

L’asma cardiaco si manifesta in maniera improvvisa, in genere nel corso della notte quando il soggetto si trova in clinostatismo, cioè quando si ha un maggiore ritorno di sangue venoso al cuore. In particolare, i sintomi sono sensazione di soffocamento e fame d’aria (dispnea). Di norma la posizione seduta consente un rapido e spontaneo recupero nell’arco di circa 30 minuti.

Se i sintomi si presentano durante il giorno vi è alla base una causa scatenante come una forte emozione, eccessivo sforzo fisico, aritmia parossistica (alterazione improvvisa e consistente della frequenza del battito cardiaco) e così via.

Differenze tra asma cardiaco ed asma bronchiale

Asma bronchiale e asma cardiaco condividono una serie di sintomi che potrebbero rendere difficoltosa la diagnosi differenziale. Questi sintomi sono:

Tuttavia, l’asma cardiaco presenta dei sintomi precisi, ovvero:

Bisogna, infatti, considerare che l’asma bronchiale è la conseguenza di un processo infiammatorio cronico dell’albero respiratorio, che è assolutamente assente nell’asma cardiaco dove la sintomatologia è la conseguenza di problemi cardiaci.

La diagnosi esatta della malattia è fondamentale perché asma bronchiale ed asma cardiaco richiedono due diverse terapie e un trattamento scorretto dell’asma cardiaco può portare a peggioramenti, anche gravi.

Le cause dell’asma cardiaco

Ci sono alcuni problemi meccanici che compromettono il corretto funzionamento del ventricolo sinistro e che causano l’asma cardiaco. Tra questi ci sono:

Elementi invece che possono compromettere la forza di contrazione del ventricolo sinistro sono:

Infine, può registrarsi un aumento del carico di lavoro che grava sul ventricolo sinistro a causa di:

La diagnosi dell’asma cardiaco

La corretta diagnosi della malattia è molto importante: si procede con inquadramento diagnostico in ambiente pre-ospedaliero da parte del servizio di assistenza territoriale. Nello specifico, il medico definisce il quadro clinico del paziente identificando i parametri che possono essere utili per differenziare l’asma bronchiale e l’asma cardiaco che, anche se minime, esistono.

I parametri che il medico tenta di identificare sono:

Questi rappresentano infatti i sintomi caratteristici dell’asma cardiaco che lo differenziano da quello bronchiale.

L’asma cardiaco rappresenta una condizione complessa che si sviluppa a partire dai problemi strutturali o funzionali del sistema cardiocircolatorio. Questa patologia può progredire nel tempo, aumentando in gravità e compromettendo sempre di più la funzione respiratoria e cardiovascolare del paziente. Pertanto, è di fondamentale importanza una diagnosi tempestiva e accurata per garantire un intervento terapeutico appropriato e migliorare l’esito clinico.

Gli ultimi sviluppi nella diagnosi dell’asma cardiaco includono l’impiego di avanzate tecniche di imaging cardiaco, come la risonanza magnetica cardiaca e la tomografia computerizzata, che consentono una valutazione dettagliata della struttura e della funzione cardiaca. Inoltre, l’utilizzo di biomarcatori cardiaci, come il B-type natriuretic peptide (BNP) e il N-terminal pro-BNP (NT-proBNP), può fornire informazioni preziose per la diagnosi differenziale e la valutazione della gravità della condizione.

Trattamento dell’asma cardiaco

La cura dell’asma cardiaco prevede l’assunzione di farmaci. La patologia di base che deve essere trattata per evitare che il sintomo si ripresenti e lo scompenso cardiaco.

Infatti, l’asma cardiaco prevede un trattamento acuto che comporta la sedazione e la somministrazione di farmaci per ridurre la congestione polmonare (con integrazione di ossigeno se necessario) e per aumentare la forza di contrazione del muscolo cardiaco. Spesso si somministrano opportuni farmaci e diuretici, ovvero:

Superata la crisi di asma, bisogna considerare che non si tratta appunto di una patologia ma del segno di uno scompenso cardiaco, per cui la terapia vera e propria è quella che va a curare tale problematica: la sua remissione risolve il problema dell’asma cardiaco.

Fonti bibliografiche:

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