Ascesso dentale: cos’è, tipologie e sintomi

L’ascesso dentale può causare forte dolore. Ecco quali sono i sintomi, le cause, i trattamenti che vengono eseguiti per ripristinare la salute dei denti.

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

I denti possono causare dolore lieve, moderato o intenso, a seconda del disturbo o della condizione a loro carico. Tanto negli adulti, quanto nei bambini, la salute della cavità orale non andrebbe mai sottovalutata o rimandata poiché, specie in alcuni casi, si rischia la perdita dei denti stessi. Ricorda, quindi, che un controllo regolare dal tuo dentista di fiducia contribuisce a preservare la salute dei denti nel tempo, evitando così di dover far fronte a interventi importanti.

All’interno del cavo orale sono presenti un gran numero di batteri. Il processo digestivo può lasciare dei residui alimentari a livello dei denti. Qui può avvenire un processo fermentativo che porta alla proliferazione dei batteri stessi. Per questo motivo, si raccomanda di lavare accuratamente i denti dopo ogni pasto. I batteri, se lasciati agire indisturbati, possono essere la causa di infezioni dentali, come accade nel caso dell’ascesso dentale.

Le infezioni dentali sono piuttosto semplici da diagnosticare ma, allo stesso tempo, possono essere difficili da gestire. Riconoscere i sintomi e prendersi cura della salute della propria bocca, aiuta ad evitare che un’infezione arrivi a livelli tali da procurare molto dolore o da richiedere l’estrazione del dente colpito.

Che cos’è l’ascesso dentale

Si tratta di una formazione piena di pus che può svilupparsi nelle aree adiacenti ai denti. Può colpire il dente interessato, diffondersi ai denti vicini fino anche ad interessare l’osso sottostante. Il pus è costituito da batteri e globuli bianchi che migrano nella regione in risposta alla proliferazione incontrollata degli organismi patogeni. L’ascesso può essere:

Quali sono i sintomi dell’ascesso dentale

Un ascesso dentale si manifesta, a livello visivo, come una protuberanza tesa, lucida, gonfia e rossa. I sintomi a cui prestare attenzione, difficili da ignorare sono:

Quali sono le cause dell’ascesso dentale

Come accennato, lo sviluppo di un ascesso dentale può essere favorito dalla presenza di “fratture/aperture” nel dente che facilitano la proliferazione di batteri; in questo modo l’infezione raggiunge la polpa. Nello specifico, le cause possono essere legate dalla presenza di:

L’infezione, crescendo nello spazio limitato del dente, ad un certo punto arriva a comprimere le strutture interne, riccamente innervate, causando forte dolore.

Fattori di rischio di un ascesso dentale

Considerando le possibili cause di questa condizione, è facile immaginare che alcune cattive abitudini possono aumentare il rischio di sviluppare un ascesso dentale come:

Inoltre, anche il fumo e un sistema immunitario debole sono fattori che aumentano le probabilità di sviluppare un ascesso dentale. Quando le difese immunitarie sono basse, infatti, per via di diverse condizioni mediche come l’infezione da HIV o per la chemioterapia, l’organismo fatica a contrastare l’azione dei patogeni.

Quali sono le complicazioni dell’ascesso dentale

Un ascesso dentale necessita di trattamenti da parte del dentista. In caso di rottura dell’ascesso, il dolore si allevia, ma lo specialista deve intervenire ugualmente. Se non viene intrapresa subito una terapia, l’infezione può diffondersi e giungere fino alle cavità dei seni nasali e all’osso. In alcuni casi, può causare lo sviluppo della sepsi, un’infezione che si diffonde attraverso il sangue.

Rappresenta un’emergenza medica, dunque è bene evitare che sopraggiunga questa complicanza.

L’ascesso dentale non è un disturbo che si autorisolve, né può essere trattato in modo autonomo: deve essere curato quanto prima da un professionista dell’igiene dentale per evitare potenziali complicanze, anche gravi.

Diagnosi dell’ascesso dentale

Una visita specialista presso il proprio dentista di fiducia è sufficiente per ricevere un’eventuale diagnosi di ascesso dentale. Il professionista, oltre ad esaminare il dente e il tessuto circostante per rilevare la presenza di un’infezione, si avvarrà del racconto dei sintomi accusati, da quanto tempo perdurano. Inoltre può:

Quali sono i trattamenti di un ascesso dentale

Un intervento tempestivo consente di ridurre il rischio di sviluppare complicazioni e la necessità di andare incontro a trattamenti più importanti. L’obiettivo è quello di eliminare l’infezione, ripristinare la buona salute del dente preservando quella del cavo orale. I trattamenti dell’ascesso dentale possono prevedere:

In base al trattamento eseguito, potranno essere necessari più o meno giorni per raggiungere una guarigione completa.

Come ridurre il dolore di un ascesso dentale

Chi l’ha già provato sa che il dolore ai denti non è per nulla piacevole, risultando spesso è insopportabile. È un chiaro segnale che la loro corretta funzionalità è compromessa ed è bene indagarne la ragione il prima possibile. In caso di dolore, si consiglia di contattare lo specialista per prendere un appuntamento e chiedere consiglio su come ridurre la sensazione dolorosa. In genere, possono essere suggeriti rimedi temporanei come:

Come prevenire un ascesso dentale

Come abbiamo visto, alla base dello sviluppo di un ascesso dentale c’è un’infezione, a sua volta causata da numerosi fattori; la maggior parte di questi può essere controllata. Come? Facendo prevenzione. Sarà sufficiente mettere in atto alcuni semplici comportamenti e mantenerli nel tempo, tra cui:

I trattamenti per un ascesso dentale hanno nella maggior parte dei casi esito favorevole. Per non andare incontro ad eventuali complicazioni, si consiglia di fare prevenzione e di non attendere troppo dal momento in cui si avverte dolore.

In conclusione, quindi, l’ascesso dentale è una condizione che necessita di cure dentistiche per scongiurare possibili conseguenze come la perdita del dente. Il sintomo principale è il dolore, da non sottovalutare, neppure in fase inziale: l’intervento precoce è infatti decisivo.

 

Fonti bibliografiche:

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