Quanto tempo bisognerebbe stare sui social ogni giorno? La risposta della psicologa

Ogni giorno trascorriamo, chi più chi meno, molte ore sui social: quali sono gli effetti sulla nostra vita e come possiamo usarli in modo più consapevole?

Pubblicato: 20 Novembre 2024 11:08

Donatella Ruggeri

Psicologa

Psicologa, fondatrice di “Settimana del Cervello”. È una nomade digitale: lavora da remoto e lo fa viaggiando.

Quante volte ti è capitato di prendere in mano lo smartphone “solo per un attimo” e ritrovarti, due ore dopo, ancora a scorrere il feed di Instagram? Non sei sola: secondo recenti studi, in media trascorriamo oltre 2 ore e mezza al giorno sui social media. Un tempo che, se moltiplicato per 365 giorni, equivale a quasi 40 giorni interi all’anno passati a guardare schermi – e vite che non sono le nostre.

Proprio come una dieta equilibrata è fondamentale per il nostro benessere fisico, anche il “consumo” di social media necessita di consapevolezza e moderazione. Non si tratta di demonizzare questi strumenti che, diciamocelo, hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare e di mantenerci in contatto con amici e familiari. Il punto è capire quando il loro utilizzo da opportunità si trasforma in trappola e dipendenza.

I social media dovrebbero arricchire la nostra vita, non sostituirla!

Quanto tempo passiamo sui social media

Secondo il report “Digital 2023” di We Are Social, il tempo medio trascorso sui social media a livello globale è di 2 ore e 31 minuti al giorno. Questo dato rappresenta un leggero aumento rispetto all’anno precedente, dimostrando che l’interesse per le piattaforme social rimane altissimo.

La popolazione italiana in particolare trascorre in media 1 ora e 47 minuti al giorno sui social media, un dato leggermente inferiore alla media globale ma comunque significativo.

Perché ci piacciono i social

Non è un caso che i social media siano diventati parte integrante della nostra vita quotidiana! Le piattaforme rispondono a bisogni profondamente umani. Ci consentono, ad esempio, di restare connesse con chi amiamo e di esprimere noi stesse. Le ricerche mostrano che i social ci aiutano a mantenere vivi i legami affettivi anche a distanza, permettendoci di essere presenti nei momenti importanti della vita di chi amiamo, anche se fisicamente lontane. 

Non solo: attraverso i social abbiamo accesso a comunità di persone che condividono i nostri stessi interessi e passioni. Che si tratti di un gruppo dedicato alla cucina healthy, di un forum di lettrici appassionate o di una community di runner principianti, troviamo sempre qualcuno pronto a condividere consigli, esperienze e supporto.

Il valore dei social emerge poi nei momenti di difficoltà. Un messaggio di incoraggiamento, un emoji affettuoso o la condivisione di un’esperienza simile possono farci sentire meno sole e più comprese.

Inoltre, queste piattaforme ci offrono uno spazio per esprimere la nostra creatività e raccontare chi siamo. Attraverso le foto del nostro hobby, riflessioni personali o la condivisione delle nostre piccole conquiste quotidiane, i social ci permettono di mostrare al mondo le sfaccettature della nostra personalità e di incontrare persone che ci apprezzano e ci incoraggiano per quello che siamo (non sempre, lo sappiamo!).

La vera magia dei social sta proprio in questo: nella loro capacità di creare ponti, abbattere le distanze e farci sentire parte di qualcosa di più grande.

Quando usati con consapevolezza, quindi, diventano strumenti preziosi per arricchire le nostre relazioni e amplificare le nostre possibilità di connessione umana.

Quando la connessione sui social diventa disconnessione dalla vita

Dobbiamo riconoscere però che se da un lato i social soddisfano alcuni dei nostri bisogni più profondi, dall’altro nascondono delle insidie.

E non è solo una questione di sensazioni: la scienza ci conferma che il tempo trascorso sulle piattaforme può avere effetti negativi significativi sul nostro benessere.

Sembra un controsenso, ma è proprio così: più tempo passiamo sui social cercando connessioni, meno ci sentiamo effettivamente supportateLe ricerche indicano che superare le due ore giornaliere di utilizzo può diminuire il nostro senso di supporto emotivo. Pensateci: due ore al giorno significano un mese intero all’anno passato a scrollare feed!

È tempo ben speso? Solo tu puoi dirlo, valutando onestamente cosa ti danno quelle ore in termini di benessere e soddisfazione reale.

Un altro effetto insidioso è il continuo confronto con le vite apparentemente perfette delle altre persone. Sappiamo che ciò che vediamo è “filtrato”, eppure non possiamo fare a meno di paragonarci. 

Questo continuo confronto può innescare un circolo vizioso: ci sentiamo inadeguate, la nostra vita ci sembra sempre meno interessante di quella degli altri, l’autostima vacilla e cresce l’ansia di dover dimostrare (anche noi) di avere una vita Instagram-perfect.

I social hanno anche trasformato il nostro modo di consumare informazioni: siamo diventate campionesse nel saltare velocemente da un contenuto all’altro, ma questa abitudine sta erodendo la nostra capacità di concentrazione e di approfondimento, rendendoci impazienti e stressate di fronte a qualsiasi attività che richieda un focus prolungato.

L’effetto più subdolo però sembra essere l’isolamento dalla realtà fisica. Più tempo dedichiamo alle interazioni online, meno ne investiamo in quelle faccia a faccia.

È come chiudersi in una bolla: crediamo di essere super connesse con il mondo, ma stiamo perdendo il contatto con le relazioni presenti nella nostra vita analogica.

Un mese della tua vita sui social ogni anno. Ne vale la pena?

Abbiamo detto che le ricerche suggeriscono di non superare le due ore, ma la verità è che non esistono regole universali sul “troppo” o “troppo poco”: quello che conta è l’impatto che i social hanno sulla tua vita

Per capire se per te è troppo, prova a farti qualche domanda sincera:

La buona notizia è che la consapevolezza della tua relazione coi social è il primo passo per riprendere il controllo del tuo tempo. 

Non si tratta di eliminare i social dalla tua vita, ma di ritrovare un equilibrio tra il mondo digitale e quello reale.

Trend nell’uso dei social media

Torniamo a vedere un po’ di dati. Nonostante alcune recenti preoccupazioni sulla “morte” dei social media, il numero di utenti dei social media continua a crescere, anche se a un ritmo più lento rispetto agli anni precedenti. Negli ultimi tre anni, infatti, si è registrato un aumento di oltre 1 miliardo di nuovi utenti a livello globale.

Inoltre, il tempo trascorso sui social sta aumentando. Attualmente, le attività sui social media rappresentano quasi 4 minuti su 10 del tempo totale trascorso online, la quota più alta mai registrata.

Differenze generazionali

Mai come oggi i social media hanno permeato le nostre vite, ma il modo in cui li utilizziamo cambia notevolmente a seconda dell’età.

I numeri raccontano che i Millennials guidano la carica, con il 90,4% che usa attivamente i social network. La Generazione X segue a ruota con il 77,5%, mentre i Baby Boomers si mostrano più cauti, con il 48,2% di utenti attivi.

Particolarmente interessante è il comportamento della Generazione Z (18-24 anni), che sta ridefinendo il panorama dei social media. YouTube domina la scena, specialmente in paesi come la Spagna dove raggiunge l’87% dei giovani utenti. Instagram si conferma una solida seconda scelta, catturando più del 60% dell’attenzione in Italia, Regno Unito e Spagna. 

Snapchat e Reddit hanno trovato terreno particolarmente fertile nel Regno Unito, dove raggiungono rispettivamente il 51% e il 23% dei giovani utenti, mentre faticano a replicare lo stesso successo in Italia e Spagna.

Come usare i social in modo sano: consigli pratici

Passiamo ora agli strumenti pratici per riprendere il controllo del nostro tempo online.

Da spettatrici a protagoniste

Il primo passo è cambiare l’utilizzo dei social da passivo ad attivo. Scrollare il feed per ore è come guardare la vita degli altri dalla finestra: può farci sentire escluse e inadeguate. Invece, quando commentiamo, interagiamo autenticamente e con rispetto e a nostra volta condividiamo contenuti di valore, i social diventano uno strumento di vera connessione!

Un piano d’azione quotidiano

Per evitare che i social “mangino” il nostro tempo senza che ce ne accorgiamo, possiamo:

Le zone “social free”

Creiamo spazi e momenti della giornata completamente liberi dai social. 

Ad esempio:

Essere oneste con noi stesse

Per usare i social in modo più consapevole, dobbiamo prima di tutto essere oneste con noi stesse.

La prossima volta che ci troviamo con il telefono in mano a scrollare il feed, fermiamoci un attimo: cosa stavamo facendo prima? Quale emozione stavamo provando?

Spesso i social diventano una via di fuga automatica dai nostri disagi quotidiani: li usiamo come coperta di sicurezza in situazioni sociali imbarazzanti, come distrazione da compiti che ci mettono ansia, come riempitivo nei momenti di noia o solitudine. 

Chiediamoci quindi se stiamo davvero cercando qualcosa di specifico o stiamo solo riempiendo un vuoto, se questo tempo online ci arricchirà o è solo un’abitudine. 

Riconoscere questi trigger emotivi è fondamentale per gestirli: invece di rifugiarci nei social, potremmo affrontare la situazione che ci mette a disagio, spezzare un compito complesso in parti più gestibili, trovare modi creativi per gestire la noia o semplicemente permetterci di sentire le nostre emozioni, anche quelle più scomode.

Soprattutto, prestiamo attenzione a come ci sentiamo dopo: energiche e connesse o svuotate e inadeguate? 

Coltivare le alternative

Il modo migliore per ridurre naturalmente il tempo sui social è arricchire la nostra vita offline.

Quel vecchio hobby che abbiamo abbandonato? È il momento di riprenderlo.

Quell’amica che non vediamo da tempo? Organizziamo un caffè invece di limitarci ai like su Instagram.

Un buon libro, una passeggiata all’aria aperta, un corso di yoga: sono tutte esperienze che nutrono il corpo e la mente senza bisogno di uno schermo.

Non si tratta di demonizzare i social o di imporci restrizioni frustranti, ma di riportarli al loro ruolo naturale: uno strumento che arricchisce la nostra vita reale, non un sostituto di essa.

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