Sulle dichiarazioni d’amore ci sono due scuole di pensiero. C’è chi metterebbe volentieri una mano su di un fornello acceso pur di non fare il primo passo e chi invece sostiene che sia meglio giocare a carte scoperte. In fondo, cosa mai potrà succedere? Dipende dalla situazione, anche se trovare il coraggio di ammettere i propri sentimenti è meglio che soffrire in silenzio. Cercando però di essere obiettivi sui pro e contro.
Oltre alla paura di essere respinti o di finire in situazioni imbarazzanti, è comprensibile avere il timore di rovinare un rapporto importante. Capita quando ci si innamora di un amico, oppure quando si perde la testa per una persona già impegnata. E se alla fine a parlare non era il cuore ma gli ormoni?
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Scegliere il momento (e il modo) giusto
La paura del rifiuto non deve diventare un freno. Magari a buttarsi ci si fa male, ma non si vive solo di sogni e speranze. Ha senso però aspettare il momento più adatto, senza andare di fretta. Cercare di passare del tempo insieme è una buona strategia, non solo per assicurarsi che l’altra persona si sia accorta della vostra esistenza ma anche per affinare lo spirito di osservazione. Fare caso al suo linguaggio del corpo quando uscite insieme, da soli o con altre persone, oppure dare qualche segnale di interesse e capire come viene accolto, sono entrambi modi validi di fare un primo test delle sue reazioni.
Se siete troppo timidi per flirtare dal vivo, anche se in maniera innocente e leggera, ci sono sempre i messaggi. Sottili allusioni, piccole provocazioni o complimenti sinceri funzionano meglio delle frasi fatte, sia di persona che su WhatsApp o Telegram. Basta fargli capire che non vi è indifferente, anche se preferite non sbilanciarvi troppo. Quello che invece bisognerebbe evitare è essere troppo insistenti, o troppo candidi nel seguire apertamente ogni suo profilo social. Va bene essere presenti, ma senza diventare ossessivi.
Romantico o imbarazzante?
Magari crush non è in grado di leggere tra le righe, o magari volete farvi notare. In quel caso, ci sono modi più diretti e fantasiosi di farsi avanti. Al cinema i grandi gesti romantici funzionano quasi sempre, nella vita reale non si sa mai. C’è chi sotto sotto li ha sempre sognati e chi invece si sente con le spalle al muro, soprattutto se la dichiarazione in grande stile viene fatta in pubblico. Come capire la differenza senza infilarsi in situazioni al limite del cringe? Facendo caso non solo ai propri sentimenti, ma anche al carattere e alla sensibilità dell’altra persona.
Le persone introverse e riservate tendono a reagire con imbarazzo ai gesti eclatanti, mentre quelle molto estroverse e dirette potrebbero anche apprezzarli. E poi c’è da mettere in conto la teoria Dobler-Dahmer, quella che in How I met your mother esprime alla perfezione la differenza che può avere lo stesso identico gesto a seconda delle circostanze. Se una persona ti piace, è come vivere in una rom-com. Se non ti piace, l’effetto serial killer è dietro l’angolo. Ecco perché nel dubbio è consigliabile partire in maniera soft. Un regalo poco impegnativo ma molto personale, farsi 5 ore di treno per stare insieme anche solo mezza giornata, magari una lettera scritta a mano.
Se prima di tutto siete amici
Magari siete partiti come amici, poi qualcosa è cambiato. L’amicizia è diventata una scomoda friendzone, mettendovi davanti a una scelta difficile: fare finta di niente oppure dichiararvi, con il rischio di mettere in crisi un rapporto che funziona. Vale la pena pensarci su, ma sappiate che non è così impossibile passare dall’amicizia all’amore. Lo ha dimostrato persino uno studio pubblicato sul Journal of Social Psychological and Personality Science: soprattutto per gli under 30, passare dall’amicizia all’amore è molto comune (si sono conosciute così l’85% delle coppie di partecipanti in quella fascia d’età).
Il corollario è sempre lo stesso: dipende dall’intesa e dall’attrazione, perché la familiarità che si crea nel tempo non è sempre un ostacolo all’amore. C’è chi tende al colpo di fulmine e chi invece si innamora in maniera più graduale. E anche se le cose non dovessero prendere la piega che speravate, almeno vi togliereste il dubbio.
Innamorarsi dei colleghi
Sul lavoro, meglio andarci con i piedi di piombo. Diventare una coppia altera inevitabilmente gli equilibri di gruppo, anche se non ci sono disparità di livello. La prima cosa da fare, per quanto poco romantica, è assicurarsi che flirt e relazioni non vi creino problemi sul versante carriera. Poi provate a chiedervi quanto sono coinvolte le emozioni e quanto invece si tratta di attrazione allo stato puro. Le tecniche di gestione del rischio insegnano che mettere in conto più scenari è il segreto per non trovarsi impreparati, anche se nessuno è in grado di prevedere il futuro con esattezza.
Se una volta fatte tutte le considerazioni del caso ritenete di poter gestire la situazione, allora non vi resta che chiedergli di vedervi fuori dal lavoro – magari usando un film o un concerto come scusa – e valutare sul momento se è il caso di fare un passo avanti o uno indietro.
Quando è complicato
Può succedere di prendersi una cotta per la persona sbagliata. Per esempio, l’ex di un’amica. Peggio ancora quando la crush la sviluppate per il suo attuale fidanzato o fidanzata. Siccome le amicizie vanno e vengono ma i legami di sangue sono per sempre, se vi capita di prendervi una sbandata per la dolce metà di una persona con cui avete un rapporto di parentela forse è davvero il caso di mordersi la lingua e aspettare che vi passi.
Diverso il caso di quando conoscete qualcuno tecnicamente impegnato, ma in una relazione ormai agli sgoccioli. La speranza è l’ultima a morire e può darsi che stia per tornare single da un momento all’altro. In ogni caso, è meglio essere consapevoli che non sempre chi si è appena lasciato è pronto per lanciarsi in una nuova relazione. Il rischio è di diventare la relazione-cuscinetto (o l’amica con benefit) prima del nuovo grande amore. Se l’attrazione è più fisica che emotiva, la situazione si fa meno complicata. Se invece rischiate di uscirne con il cuore spezzato, è meglio rifletterci bene.