Perdi 2 kg in 3 giorni con latte e mele. Ma è vero?

Tutto sul regime drenante che promette di eliminare i chili in eccesso in poco tempo puntando su un'alimentazione basata principlamente sul consumo di latte e mele.

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Avete mai sentito parlare della dieta latte e mele? Ha un nome che risuona dolce, ma non lasciatevi ingrannare. Si tratta di un programma di 3 giorni che ha l’obiettivo di far perdere 2 kg mangiando principalmente, come si può intuire dal nome che porta, latte e mele. Questa dieta ha un forte potere drenante e, come vedremo in seguito, porta a un calo di peso che è principalmente legato più all’eliminazione dei liquidi che del grasso corporeo.

Come funziona

Il deficit calorico

In questi tre giorni di dieta a base di latte e mele si sperimenta inevitabilmente un deficit calorico importante che rende difficile lo svolgimento delle normali attività visto il ridotto carico di energie a disposizione. Oltre ai classici sintomi da deficit calorico come spossatezza e capogiri, si potranno incontrare anche emicrania e cali di attenzione. Se proprio si sceglie, sempre sotto consiglio medico e stretto controllo, di seguire un regime alimentare di questo tipo, meglio optare dunque per giornate in cui si può stare a casa e a riposo per non aggiungere stress fisico a quello a cui si è già sottoposti a causa della dieta estremamente ipocalorica.

Quante calorie al giorno?

Visto che un bicchiere di latte parzialmente scremato contiene poco meno di 50 kcal e che una mela da 200 grammi apporta circa 95 kcal, nei primi giorni di dieta si assumono meno di 750 kcal al giorno. Siamo in super deficit calorico se si pensa che una dieta da 1200 kcal al giorno è da considerarsi ipocalorica e da seguire con l’attenzione e il monitoraggio di uno specialista. Alla luce di questo, stiamo evidentemente parlando di un regime dietetico sbilanciato, incapace di fornire buone energie al nostro organismo e inadatto ad essere seguito da molte categorie di persone. Soprattutto se intenzionate ad avventurarsi in un fai da te rischioso e probabilmente inutile. Ecco perché.

Perché non funziona

Perdere 2 kg in 3 giorni non è possibile, nemmeno con questa dieta. Soprattutto perché si immagina che i kg da perdere si riferiscano a un peso dato da grasso in eccesso o da un’alta ritenzione di liquidi, due situazioni che meritano più tempo e maggiore cura per andare verso una soluzione. Le diete lampo sono per la gran parte delle volte uno specchietto per le allodole che può avere effetti negativi sul peso, sul metabolismo e sull’umore di chi le segue. Il rischio n 1 è quello di perdere liquidi e massa magra (soprattutto in una dieta povera di proteine come questa) pur di veder scendere il peso di qualche etto senza curarsi dell’origine del dato ottenuto.

Cosa devi sapere sulle diete lampo prima di iniziarne una

La dieta latte e mele appartiene al folto gruppo delle diete lampo che devono la loro fortuna al passaparola, ma anche all’effetto wow generato dalle loro promesse, come quella di perdere 2 kg in 3 giorni. Ma prima di imbarcarsi in questa o in altre diete lampo, è bene tenere in considerazione diversi fattori di rischio, a partire dal primo: il fallimento.

Sono diete fallimentari

Quando si inizia una dieta come quella latte e mele, lo si fa perché si vogliono perdere dei chili stabilmente, anche se si tratta di poco peso. Ed è proprio qui che si incontra il primo scoglio: il chili potrebbero scendere sulla bilancia, ma non si tratta di un risultato stabile. Le diete lampo tendono a concentrarsi sulla perdita di peso rapida attraverso la riduzione drastica delle calorie o la limitazione di specifici gruppi alimentari.

Questa perdita di peso iniziale può essere principalmente dovuta alla perdita di acqua e massa muscolare, piuttosto che alla perdita di grasso corporeo: appena si ritorna a mangiare come prima, i chili riappaiono con la stessa velocità con cui li abbiamo persi.

Rallentano il metabolismo

Riducendo drasticamente l’apporto calorico, il corpo può entrare in modalità di “fame” e rallentare il metabolismo per conservare energia. Questo meccanismo può rendere più difficile mantenere la perdita di peso a lungo termine, dal momento che non appena reintrodurremo tutti gli alimenti che abbiamo eliminato per un periodo di tempo limitato, il nostro organismo cercherà di fare scorte di energie, trasformandoli in grasso.

Portano a perdere massa muscolare, non grasso

In presenza di eccessivo grasso corporeo, l’obiettivo di una dieta dimagrante bilanciata è quello di eliminarlo gradualmente così da far scendere i livelli di grasso pericolosi come quello viscerale, ma anche di ridurlo in alcune zone in cui tendiamo ad accumularlo come glutei, addome, cosce e fianchi. Alcune diete lampo invece possono portare alla perdita di massa muscolare, il che è indesiderato poiché i muscoli sono importanti per mantenere un metabolismo sano. La perdita di massa muscolare può anche portare a una sensazione di debolezza e affaticamento e non rappresenta un reale dimegrimento.

Espongono a carenze nutrizionali

Il termine dieta lampo non si riferisce solo all’arco di tempo in cui si è chiamati a seguirla, piuttosto al rapposto tra il tempo passato e i chili persi. Le diete lampo che prevedono un programma che va dai 5 giorni in su, possono portare a carenze nutrizionali poiché spesso eliminano alcuni nutrienti essenziali per il nostro benessere. Per questo, e altri mille motivi, il fai da te è fortemente sconsigliato.

Favoriscono l’effetto yo-yo

Le diete lampo spesso non forniscono una strategia a lungo termine per mantenere il peso raggiunto. Questo può portare a un effetto yo-yo, in cui la persona perde peso durante la dieta, ma poi lo recupera (o addirittura guadagna più peso) quando ritorna a un regime alimentare normale.

Sono rischiose

Ridurre drasticamente le calorie o eliminare interi gruppi alimentari può portare a carenze nutrizionali e aumentare il rischio di problemi di salute a lungo termine, come carenze vitaminiche o disturbi alimentari.

Perché rivolgersi a un nutrizionista

Se si devono perdere un paio di chili, si tende a pensare che non sia necessario l’aiuto di un nutrizionista. Del resto si tratta di un peso contenuto e lo sforzo medico potrebbe sembrare eccessivo per il raggiungimento di uno scopo tipo questo. Ma non è così. Per perdere 2 kg di grasso corporeo, e farlo in maniera stabile, l’aiuto di un nutrizionista professionista è assolutamente necessario.

Potrà infatti guidarvi nel dimagrimento, assicurando la perdita di grasso corporeo ancziché di liquidi e muscoli, attraverso un piano alimentare completo ed equilibrato che potrà esservi d’aiuto per approcciare a un’alimentazione sana e nutriente al di là delle esigenze legate alla linea. Ma se di linea vogliamo parlare, basterà rivolgersi a un nutrizionista per vedere la differenza che c’è tra dimagrire realmente e veder scendere un paio di chili dalla bilancia.

Perdere tessuto adiposo vuol dire infatti anche ridurre i centrimetri del girovita, del girocoscia e dei fianchi, cambiare forma e poter continuare a lavorarci sul lungo periodo senza andare incontro a rischi. A proposito di periodi, per perdere un paio di chili, potrebbero essere necessari dai 10 giorni a un mese, a seconda della fisicità, dell’età e del piano che il nutrizionista studierà per voi. Si tratterà di un dimagrimento stabile e duraturo, non di un falso dato sulla bilancia.

Bilancia: impariamo a usarla bene

In questi paragrafi abbiamo cercato di snocciolare i temi legati alla perdita di peso corporeo, che può non rivelarsi stabile e che può anche essere legata a una perdita di massa muscolare e liquidi, che non rappresenta un dimagrimento vero e proprio. Alla luce di queste evidenze, anche il nostro rapporto con la bilancia dovrebbe prendere una nuova strada. Che valore ha quel numero che troviamo sulla bilancia quando ci pesiamo la mattina? Ci dice davvero se siamo in forma? Se siamo ingrassati o dimagriti?

I dati riferiti dalla bilancia pesapersone sono ovviamente da interpretare sempre tenendo conto di alcuni fattori che possono portare a una variazione senza significare un reale aumento di grasso o perdita dello stesso. Ecco i principali:

Composizione corporea: perché è importante

Uno dei dati che consentono di interpretare con esattezza il significato del peso corporeo letto sulla bilancia, è la composizione corporea. Questo è un dato che si riferisce alla distribuzione di massa corporea in diverse componenti, in particolare:

La massa grassa

Rappresenta il peso del tessuto adiposo nel corpo. Un eccesso di massa grassa può essere associato a rischi per la salute come malattie cardiovascolari e diabete.

La massa magra

Comprende la massa muscolare, la massa ossea e altri tessuti non grassi. La massa magra è importante per la forza, la funzione e il metabolismo.

Liquidi

Rappresenta la quantità di acqua nel corpo. L’equilibrio idrico è essenziale per molte funzioni fisiologiche.

Il monitoraggio

Monitorare la composizione corporea durante una dieta dimagrante, consente al nutrizionista o al dietologo per valutare l’efficacia del percorso che si sta seguendo. Se il paziente tende a perdere massa magra ad esempio, lo leggerà come un segnale di allarme. In un percorso di perdita di peso corretto infatti si dovrà registrare una diminuzione della sola massa grassa con un eventuale aumento della massa magra nel caso in cui sia prevista l’integrazione con attività fisica di media o alta intensità. I liquidi invece possono rivelare se l’idratazione è corretta, ma anche la ritenzione dei liquidi.

Fonti bibliografiche

 

Aspetti principali della dieta

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