Nora Venturini è la moglie di Giulio Scarpati, attore conosciuto soprattutto per il ruolo di Lele Martini nella fiction Un medico in famiglia. L’artista è particolarmente riservato e non ama parlare della sua vita privata. Classe 1956, originario di Roma, Scarpati ha conquistato il pubblico nel 1998, interpretando un dottore e figlio del mitico Nonno Libero, personaggi cult di Lino Banfi.
Da anni Giulio è sposato con Nora Venturini, regista teatrale con cui ha più volte collaborato. Sceneggiatrice di successo, ha scritto diverse serie tv sia per Rai che per Mediaset. La coppia ha avuto due figli: Edoardo, classe 1988, e Lucia, arrivata nel 1994. I due vivono da tempo nella Capitale, sia Scarpati che la moglie non amano molto i social, preferendo vivere lontano dai riflettori e dai gossip. A unirli è soprattutto la passione per il teatro e l’amore per i figli a cui sono entrambi molto legati.
“Parlo poco della mia vita privata – ha confessato Scarpati, ospite di Francesca Fialdini -. Sinceramente non so che padre sono: il mestiere di genitore è molto difficile. Bisogna non caricare i figli delle nostre ansie, si rischia di creargli sfiducia nel futuro… In questo momento storico viviamo questa problematica in maniera molto pressante, c’è grande difficoltà a tenere separati i ruoli, ad educare in maniera corretta”.
Quando il successo ha travolto Giulio Scarpati, l’attore ha cercato in ogni modo di proteggere la propria famiglia, anche se spesso l’affetto di alcuni fan è stato fin troppo esagerato: “Una volta mi è arrivato ho trovato un messaggio nella segreteria telefonica con il quale mi è stata chiesta la mano di Margot Sikabonyi, come se fossi realmente io suo padre – ha svelato -. Quando ho ricevuto quel messaggio, mia figlia, quella vera, aveva solo due anni!”.
Già in passato l’attore aveva spiegato di aver deciso di abbandonare Un medico in famiglia per dedicarsi maggiormente agli affetti e perché il personaggio di Lele Martini era diventato troppo ingombrante. “Ho sempre fatto tante altre cose, Lele era ingombrante – aveva raccontato -. Si era preso una parte, una ‘partona’ di me. Mi doveva lasciar fare altre cose. Io ho sempre bisogno di fare altro”.