“A piccoli passi sto tornando a una vita normale”. Così esordisce Gianni Morandi in un nuovo post su Facebook dopo il ricovero. Il cantante è stato dimesso dall’ospedale “Bufalini” di Cesena, dove si trova il centro per grandi ustionati, dopo settimane di cure per le brutte ustioni che si era provocato a causa di un incidente mentre bruciava delle sterpaglie nella sua casa di Bologna.
Per lui un brutto spavento, come ha più volte sottolineato nei suoi aggiornamenti in cui ha confessato di essere stato tutto sommato fortunato. Perché lui è così, riesce a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. E infatti anche quando parla del dolore e della difficile riabilitazione si mostra sempre con il sorriso.
“Mi aiuta Anna, mia moglie, mi aiutano le giornate primaverili, la natura, la musica e la consapevolezza di aver avuto un grave incidente ma di averla scampata bella, ho rischiato conseguenze ben più gravi ma qualcuno dal cielo mi ha messo una mano sulla testa. Mi ritengo veramente fortunato”, ribadisce nel nuovo post, accompagnato da un video che lo ritrae mentre passeggia nel giardino della sua casa, con la mano ancora parzialmente fasciata da cui sono però evidenti le cicatrici. In sottofondo Amare, il brano de La rappresentante di lista presentato all’ultimo Festival di Sanremo.
È infatti anche attraverso la musica che Gianni lancia i suoi continui messaggi di positività. In uno dei video precedenti aveva utilizzato come canzone di sottofondo Ragazzo fortunato di Jovanotti, citandone il titolo proprio nel discorso con cui raccontava cosa gli era capitato.
“Adesso dovrò affrontare la battaglia per recuperare l’uso della mano destra che è stata gravemente danneggiata, ci vorrà molto tempo, spero di farcela”, scrive rivelando che comunque anche dietro il suo sorriso si cela preoccupazione per quella mano che deve ancora riprendersi, anche se è forte la consapevolezza che sarebbe potuta andare molto peggio.
Un ultimo pensiero va poi a tutte le persone che gli sono state vicino e sono tantissime: “Grazie a tutte le persone che mi hanno dato forza e mi hanno riempito di affetto con messaggi, lettere, telegrammi, regali, fiori e grazie alla grande squadra di medici, infermieri, operatori sanitari del Centro Ustioni dell’ospedale “Bufalini” di Cesena che mi hanno assistito e curato in maniera encomiabile”. Poi il commiato, con un urlo che non potrebbe essere diverso: “Viva la vita!“.