Angela Lansbury è morta a cinque giorni dal suo compleanno. Domenica 16 ottobre 2022 avrebbe spento 97 candeline, circondata dai suoi affetti più cari. È venuta mancare l’11 ottobre nella sua casa di Los Angeles. Si è spenta pacificamente nel sonno, come dichiarato in un comunicato ufficiale dai suoi figli Anthony, Deirdre e David.
L’omaggio di Hollywood
Con Angela Lansbury muore una fetta importante di un mondo dello spettacolo che non esiste più. Il suo volto ha rappresentato un’epoca e sapere che il sipario sia calato anche per lei è una ferita profonda per Hollywood.
I tributi in suo onore sono giunti da ogni dove, considerando come la sua influenza sia stata enorme, tanto sul pubblico quanto sui propri colleghi. Quello sguardo ci ha accompagnati un po’ tutti nel corso dei decenni. Una dolce figura dall’enorme talento, che andava ben oltre il ruolo di Jessica Fletcher.
George Takei l’ha così ricordata: “Ha abbellito il palcoscenico per decenni. La nostra amata signora Potts ci canterà ora una ninna nanna dalle stelle”. Josh Gad ha sottolineato l’unicità della sua carriera. È davvero raro che una persona riesca a toccare e coinvolgere differenti generazioni, ha spiegato. Angela Lansbury era quel tipo di artista, universale nel suo genio e talento.
Il termine più utilizzato per descriverla è leggenda, e non si fa fatica a capirne il motivo. Si lascia alle spalle uno stuolo di fan adoranti, nel mondo dello spettacolo e fuori, ma soprattutto un’ampia famiglia amorevole. Ha dato alla luce due figli, Anthony Pullen e Deirdre Angela, avuti con il marito Peter Shaw. Questi aveva però un altro figlio, David, frutto di un precedente matrimonio. Angela Lansbury è stata per lui una madre devota.
Col passare degli anni, ovviamente, la famiglia si è ampliata. I suoi “piccoli” l’hanno resa nonna. Tre i nipoti, Peter John, Katherine e Ian, con il primo che le ha addirittura regalato la gioia di definirsi bisnonna nel 2007.
Non solo La signora in giallo
Sono quattro le generazioni che hanno conosciuto e amato Angela Lansbury, apprezzandola in fasi differenti della sua enorme carriera. Limitare il suo percorso alla sola Signora in giallo sarebbe a dir poco riduttivo. È la prima risposta che viene però in mente ai suoi fan più giovani.
Negli Stati Uniti come nel Regno Unito è invece più facile leggere ricordi legati al suo lungo percorso teatrale. Nata a Londra nel 1925, ha trascorso la maggior parte della propria vita in America, dove si rifugiò durante la Seconda Guerra Mondiale. È qui che iniziò a lavorare a teatro, principalmente nei musical, facendosi notare e trovando spazio anche al cinema.
Era giovanissima e si ritrovò a essere una delle protagoniste della cosiddetta epoca d’oro di Hollywood. Basti pensare che la MGM le fece firmare un contratto a soli 17 anni, quando esordì in Angoscia di George Cuckor, al fianco di Ingrid Bergman. Un’interpretazione maestosa, che le fece ottenere la prima nomination agli Oscar.
Da allora non si è più fermata. Altre due nomination in bacheca, per Il ritratto di Dorian Grey e Va’ e uccidi. La statuetta dell’Academy l’ha vinta poi come tributo alla carriera nel 2014. A essere onesti, il cinema non le ha poi voluto molto bene in giovane età. Aveva un viso molto dolce e l’ideale della femme fatale che vendeva molto al secolo non la calzava affatto.
La sua casa era il teatro e il palco l’ha resa una star senza tempo. Si è divisa tra Broadway e il West End di Londra, ottenendo nove Tony Award. A ciò si aggiungono 6 Golden Globe e 12 candidature agli Emmy (grazie a Jessica Fletcher).
Indimenticabile, poi, il suo legame con la Disney. Come non citare il cult Pomi d’ottone e manici di scopa. Ha inoltre prestato la voce per Mrs. Bric de La Bella e la Bestia, apparendo poi ne Il Ritorno di Mary Poppins. In ambito animato, non tutti lo ricorderanno, è presente anche nel cast di Anastasia. Una gemma di Don Bluth del 1997, che la vede nel ruolo dell’Imperatrice madre.