La confessione della Bellucci: “Da omosessuale vita più semplice”

Pubblicato: 17 Gennaio 2014 10:35

DiLei

Redazione

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Mi piacciono le italiane. No, non ho mai provato attrazione per le donne, se non per gioco; se fossi stata omosessuale, la mia vita sarebbe stata più semplice. Ma noi italiane siamo speciali. Pericolosissime: senso di maternità unito a femminilità atavica. In un Paese maschilista, siamo riuscite a evolverci; e gli uomini non ce lo perdonano”. L’Italia dal punto di osservazione di Monica Bellucci è un Paese che si è costretto al cambiamento sociale. Lei studia da osservatore esterno, vivendo da tempo immemore in Francia dove si è spostata per carriera e sentimento alla ricerca di uno spazio che la emancipasse, a sua volta, dal cliché che riassume in sé.

In un’intervista al Corriere della Sera, l’attrice tocca i temi più disparati: dalla sessualità al cinema, dal matrimonio alla politica.
“Al cinema ho espresso il dolore delle donne. Sono stata Maddalena per Mel Gibson: un lavoratore maniacale, il set non finiva mai, mesi e mesi tra i Sassi di Matera. Sono stata stuprata in “Irreversible”: il pubblico di Cannes è rimasto turbato, ma io quel film lo rivendico, quando un regista mi chiedeva una scena forte e io la sentivo non mi sono mai tirata indietro; bisogna esplorare la propria parte oscura, per esorcizzarla. E sono stata Malena per Tornatore: una donna che il paese considerava come un oggetto, per poi tornare a rispettarla dopo il ritorno del marito. Mi hanno sempre fatto fare la regina o la schiava. Sono stata anche l’amante toscana di Napoleone per Virzì: ogni tanto ci vuole un ruolo divertente”. “Nella realtà ho avuto una fortuna sfacciata. A sedici anni facevo il liceo ma saltavo due settimane l’anno per sfilare a Milano e a Parigi. Fui scelta per posare con Oliviero Toscani: arrivai e vidi una ragazza della mia stessa età, con i miei stessi capelli bruni e lunghi; se a Toscani non fossi piaciuta, era già pronta la mia sostituta. Gli sono piaciuta. Ho posato anche per Avedon e per Newton, l’ultima volta lui aveva 82 anni: un signore meraviglioso”.

“Io sono profondamente italiana, e i miei modelli sono le grandi attrici italiane. Non ho mai studiato recitazione: ho guardato la Magnani, la Mangano, la Lollobrigida, la Cardinale, la Vitti. Virna Lisi. La Loren di “Una giornata particolare”: stupenda”. Alle accuse di essere inespressiva replica così: “All’inizio avevano ragione. Però dentro di me pensavo: se sono così terribile, perché sprecare tante pagine per dirlo? Ho cominciato con Francis Ford Coppola. Ho recitato con De Niro, Depardieu, Keanu Reeves. Ho lavorato per cinque mesi alle Hawaii con Bruce Willis. Non è vero che gli uomini ci provano tutti. Anzi. La bellezza a volte intimorisce, crea una distanza. Amo le personalità complicate: mi mettono di fronte a me stessa. Per questo mi sono trovata bene con la Deneuve“.

Capitolo matrimoni: “Mi sono sposata a vent’anni con Claudio Carlos Basso, il fotografo, e ci siamo lasciati dopo sei mesi. Una delusione. Con Vincent Cassel è durata diciotto anni. Ci siamo conosciuti sul set di un film, “L’appartement”. Un’attrazione irresistibile”. E’ finita per un motivo preciso?: “Era un rapporto che non aveva più ragione d’essere. Ci siamo evoluti in modo diverso, eravamo due storie parallele che non si incrociavano più”. “Nel nostro mestiere non esiste la quotidianità. Non ha senso chiedersi: cos’hai fatto, chi hai visto. Del resto, in ogni coppia c’è uno spazio comune e uno per se stessi. Oggi ci lega ancora un grande affetto: io correrei se lui avesse bisogno, e so che lui farebbe lo stesso per me. Abbiamo passato il Natale insieme, in montagna, a Zermatt, con le nostre due bambine. Non so se lui abbia un’altra. Io sono single”.

Monica ribadisce che di sentire un grande senso di appartenenza al’Italia: “Le mie figlie sono nate a Roma e hanno solo il passaporto italiano, come me. Deva, 9 anni, ha un nome indiano; Leonie, 3, ha un antico nome francese; ma volevo che aprissero gli occhi nel mio Paese, come per un senso di protezione. Ho le loro foto sul cellulare, vuole vederle?”

La Bellucci guarda al nuovo con distaccato interesse: “Sì. Sono di sinistra, da sempre. Non conosco Renzi, ma vedo che è molto amato, e questo mi fa sperare. Grillo? Smuove. Hollande l’ho incontrato all’Eliseo; però non mi faccia parlare dello scandalo. Carla Bruni? La conosco da trent’anni: eravamo colleghe. E’ una donna di grandissima intelligenza. Del resto, non si entra all’Eliseo per caso. Si fidi: noi donne italiane siamo speciali”.

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