Aurora Ramazzotti incinta? No semplicemente sa quello che vuole: un altro figlio molto presto e poi il matrimonio con Goffredo Cerza. Anche se lui frena, almeno sul secondo bebè.
Aurora Ramazzotti: secondo figlio e le nozze
In una recente intervista che ha rilasciato a Gente, Aurora Ramazzotti racconta la sua vita da mamma, i suoi progetti per il futuro e naturalmente di nonna Michelle Hunziker, “la baby sitter più perfetta che ci sia” che adora il suo nipotino e non si staccherebbe mai da lui.
Aurora ha raccontato di volere presto un altro figlio. Non ha intenzione di far passare troppo tempo per dare un fratellino o una sorellina a Cesare: “Cesare avrà un fratellino! Da un lato non vorrei troppa distanza d’età fra di loro, anche se non mi dispiacerebbe godermi di nuovo la vita, per un pochino. Ma tutto dipende dal papà”.
E Goffredo Cerza non pare condividere tutto l’entusiasmo della sua compagna: “È anche una questione di costi… In tal caso avremmo bisogno di una casa più grande, di una macchina più grande. Con questo non intendo dire di aspettare troppo per fare un altro bambino, ma almeno dai tre a cinque anni”. Ma Aurora è convinta e controbatte: “Non ti preoccupare tesoro! Mi occuperò io della famiglia”.
Le nozze invece possono attendere, la priorità spetta ai figli. “Prima il secondo figlio, poi parliamo di matrimonio. Un bambino sta già a significare che si è legati per sempre”. Certo, un bambino non è facile da gestire, racconta Aurora, ti cambia la vita: “ho pianto per una giornata intera senza sapere il perché”, ma il carattere tranquillo di Cesare ha sistemato le cose e anche la neo-mamma si è calmata.
Michelle Hunziker, la baby sitter migliore
Invece di Michelle Hunziker racconta Auri: “È la baby sitter migliore che ci sia. È pazza di suo nipote”, vuole stare sempre con lui e questo ha permesso alla Ramazzotti di riprendersi pian piano un po’ dei suoi spazi, compreso l’allenamento. Durante la gravidanza era ingrassata di 20 chili. “Ma per la prima volta nella vita non me ne importava niente!”. “Dopo il parto mi sono dedicata a mio figlio: lui era la mia priorità, non la dieta”.
E ha proseguito: “Ho cercato di dargli il mio latte, ma a un certo punto non ne avevo più a sufficienza. Ho sofferto un po’ per questo: non ero riuscita a partorire naturalmente, non ero in grado di allattare… La società ci sottopone a una sorta di pressione quando si affrontano temi come il parto e l’allattamento naturale”.
Il suo desiderio era di avere un parto naturale: “Hanno cercato per tre giorni di provocare un parto naturale, ma alla fine hanno optato per il cesareo. Mio figlio semplicemente non voleva venire al mondo. Il ginecologo mi aveva anticipato che questa soluzione sarebbe stata necessaria qualora il parto pilotato non avesse funzionato. Io volevo che Cesare nascesse nel modo più naturale possibile. Anche a causa della grande pressione sociale”.