È passato un mese, più o meno, da quando Achille Costacurta ha rivelato di aver trascorso un anno e sette mesi in un centro penale. Negli ultimi tempi, il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta è stato spesso al centro della polemica (ricordiamo la dentatura diamantata o ancora gli insulti che ha rivolto alla madre stessa su Instagram). E ora in un nuovo video su TikTok, in vacanza a Malta, ha raccontato “3 cose pazze” che ha fatto durante il suo viaggio. Tra cui un tatuaggio in bocca. Ma procediamo per punti.
Achille Costacurta, il video “pazzo” su TikTok: tatuaggio in bocca
Che Achille Costacurta abbia avuto un’adolescenza particolare, lo sappiamo tutti: ne ha parlato la stessa Martina Colombari nelle interviste, rivelando i momenti più difficili. D’altro canto, Billy Costacurta si è sempre detto vicino al figlio: nell’ultimo periodo, si è mostrato in vesti più “tranquille e misurate”. Fino a quando non ha condiviso il video della vacanza a Malta, in cui ha festeggiato i suoi 20 anni.
Pochi minuti per racchiudere delle esperienze per lui significative, ma al contempo “pazze”. Il “bad boy” del momento ha prima di tutto cenato in uno dei ristoranti con vista panoramica, chiedendo la carne di Wagyu (“non la solita bistecca”, ha detto e – in effetti – è uno dei tagli più pregiati), poi ha scelto di fare delle acrobazie con la moto d’acqua. E, infine, si è fatto un tatuaggio dietro il labbro. “Che male”, un commento laconico, con gli occhi divertiti dei suoi 20 anni, ma al contempo… quante polemiche!
L’ennesima polemica contro Achille Costacurta
Il tenore dei commenti e della polemica? “Perché fare una cosa del genere?”, o ancora “poveri Billy e Martina”. Oppure: “Tanto c’è la mamma che paga”. O persino: “Non dare dispiaceri ai tuoi”. C’è da dire, però, che Achille stesso ha raccontato uno dei momenti più difficili della sua vita circa un mese fa, sempre su TikTok, ovvero quando è stato in un centro penale. “Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo. Nella vita ho fatto tante cose, ho fritto in un bar, poi ho lavorato in ufficio”.
In merito alla sua esperienza, che ha definito “dura”, ha spiegato di aver trascorso un anno e sette mesi in un centro penale di Parma, con circa trenta ragazzi di tutte le età. “È diverso dal carcere, lì c’erano gli educatori. Però non potevo uscire e non potevo fare nulla”. Aveva spiegato di avere un’udienza, e poi di voler tornare a studiare, al liceo. “Mi presento all’esame senza dover frequentare la scuola”.
E ha aggiunto di voler scrivere un libro con un capitolo dedicato a quanto vissuto. “Tanti ricordi traumatici li ho rimossi, però quell’esperienza dura mi è servita. Sbagliando si impara e per fortuna l’ho capito adesso, meglio ora che a 50 anni. Ma la mia testa è un po’ matta e ogni tanto ci ricasco”. Ancora critiche, ennesima polemica. Ma Achille, alla fine, non sembra dare molto peso ai commenti: lo ha detto lui stesso. In fondo, nonostante le “cose pazze”, è un bravo ragazzo.