Achille Costacurta in disintossicazione: “Cinque giorni senza droga e alcol”. Il ritorno in famiglia

Achille Costacurta racconta il suo percorso di disintossicazione: Dopo cinque giorni senza droghe né alcol, il figlio di Martina Colombari ha condiviso i suoi progressi

Pubblicato: 26 Novembre 2024 19:10

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta, ha deciso di affrontare una delle sfide più difficili della sua giovane vita: liberarsi dalle dipendenze da alcol e droghe. Il ventenne, con un passato turbolento e spesso sotto i riflettori, ha scelto di intraprendere un percorso di disintossicazione in una clinica specializzata a Marbella, in Spagna. Il suo viaggio verso la sobrietà è iniziato con coraggio e trasparenza, aggiornando i suoi follower sui social e mostrando una nuova consapevolezza.

Achille Costacurta in disintossicazione: la lotta per un futuro migliore

Con uno scatto davanti allo specchio e il viso sereno, Achille ha condiviso un messaggio pieno di speranza: “Cinque giorni senza alcol, senza erba e senza droga”. Una frase semplice ma potente, che segna un punto di svolta per un ragazzo spesso al centro di polemiche e gossip.

Le difficoltà non sono mancate: solo pochi mesi fa, Achille aveva attirato l’attenzione dei media pubblicando foto provocatorie che ritraevano polveri sospette e pacchi di banconote. Inoltre, i suoi commenti pungenti e fuori luogo sui post di sua madre Martina avevano acceso dibattiti. Nonostante le tensioni, la famiglia ha scelto il silenzio e la vicinanza, dimostrando una profonda volontà di supportarlo. Martina Colombari, in particolare, ha sempre sottolineato l’importanza di chiedere aiuto e affidarsi a professionisti, come ha fatto anche lei stessa dopo le difficoltà del periodo post-Covid.

Una nuova strada e il ritorno a casa

Dopo aver intrapreso il percorso in Spagna, Achille è tornato per qualche giorno a Milano, dove ha riabbracciato la famiglia. Le sue storie su Instagram lo mostrano rilassato, con una valigia e un sorriso ritrovato, pronto a godersi momenti di serenità accanto ai suoi affetti. Subito dopo, ha raggiunto Rimini, dove ha trascorso tre giorni dalla bisnonna, un rifugio pieno di calore e tradizione.

“La moka della bisnonna è come vincere il lotto” ha scritto Achille, descrivendo con tenerezza la scena familiare delle colazioni preparate con amore. Anche in queste piccole cose si intravede il desiderio di riscoprire la normalità e il valore dei legami più autentici. La mamma, come racconta lui stesso, non è potuta essere presente, ma il giovane ha trovato conforto nelle cure della nonna e della sua famiglia.

Cosa ha fatto Achille Costacurta: i problemi, i denti e Pechino Express

Achille Costacurta ha sempre vissuto sotto i riflettori, ma spesso in situazioni difficili e controverse. “Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo” ha dichiarato in un video su TikTok, dove ha raccontato del suo passato turbolento, inclusi due anni trascorsi in una comunità di recupero. “Fumavo tanto, ho provato tutto tranne l’eroina. Ora non mi drogo più” ha ammesso con sincerità, rivelando una maturità che sta emergendo con il tempo.

Nonostante tutto, Achille ha cercato di costruire la propria identità partecipando a esperienze uniche come Pechino Express, che ha vissuto al fianco della madre. Il reality, tra avventure e sfide, aveva rappresentato per lui un’occasione per rafforzare il legame familiare, nonostante le difficoltà. Ma il giovane è anche noto per la sua eccentricità, come dimostra la scelta di farsi costruire una dentiera di diamanti, che aveva fatto discutere molto sui social e attirato l’attenzione dei media.

Il libro autobiografico e la promessa di raccontare tutto

Tra i progetti futuri di Achille c’è anche la scrittura di un libro autobiografico, dove intende raccontare le sue esperienze di vita, comprese quelle più dure vissute al Sert in un centro penale di Parma. “Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4, e a noi davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e cena” ha rivelato, descrivendo le condizioni difficili di quel periodo. La sua intenzione è quella di offrire uno sguardo onesto sulla realtà delle comunità di recupero e sul percorso di rinascita che ha intrapreso.

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