Paola Caruso, l’ultima chance per suo figlio: “Il viaggio della speranza”

Ancora un viaggio e ancora un'operazione rischiosa per il piccolo figlio di Paola Caruso: dopo questo intervento non ci saranno ulteriori chance

Pubblicato: 15 Dicembre 2024 18:38

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Paola Caruso è stata più volte ospite di Verissimo, dove ha raccontato fin dall’origine la storia del suo piccolo Michele. Suo figlio, a causa di un’iniezione che non avrebbe dovuto ricevere (il tutto avvenuto in vacanza all’estero), ha subito un danno al nervo sciatico. Di recente sono giunti degli aggiornamenti in merito, frutto della costante lotta che continua a portare avanti, sospinta anche dal senso di colpa.

Una nuova operazione

Un barlume di speranza per suo figlio Michele giunge dagli Stati Uniti, dove Paola Caruso è stata di recente. Non intende lasciare infatti nulla di intentato. Ora è previsto un loro ritorno oltreoceano, per quello che definisce un “viaggio della speranza”.

In Italia nessuno crede di poter fare qualcosa per migliorare radicalmente le condizioni di salute del suo bambino. Un medico americano invece le sta consentendo di aggrapparsi a una speranza, l’ultima, per quanto fragile: “Una possibilità di rimediare parzialmente al danno che è stato fatto. Andremo a fare un ultimo test che ci dirà la percentuale di riuscita dell’intervento cui io vorrei sottoporlo”.

Non la prima operazione per suo figlio, che ne ha subita una quando aveva appena quattro anni. In seguito ha sopportato un anno di fisioterapia, che però non ha dato risultati. Un vero calvario fisico e psicologico”.

Qualcosa che ora Paola Caruso non vorrebbe ripetere. L’operazione si svolgerà soltanto se i medici le sapranno dare reali garanzie. Ancora sei ore di intervento e in seguito il suo piccolo dovrà sopportare 2-3 mesi di totale immobilismo.

Il dramma di Paola Caruso

Un nuovo viaggio, che vedrà Paola Caruso partire da sola con suo figlio. Ancora una volta dovrà affidarlo a una equipe medica e stavolta le difficoltà saranno ancora maggiori, essendo all’estero. Si tratta però dell’ultima speranza e vuole offrire al suo piccolo tutte le possibilità per recuperare, almeno parzialmente, una quotidianità normale.

“Da due anni e mezzo non dormo in maniera tranquilla. Ho spesso attacchi di panico e mi manca l’aria. (…) Ho paura di non essere all’altezza di affrontare tutto questo. È difficile ma devo farcela”.

Due mamme

Nel parlare delle sue due mamme, Paola Caruso si emoziona. Spiega di sentirsi molto fortunata, avendo avuto al fianco una madre che l’ha amata profondamente per tutta la sua vita. E poi, “nel momento in cui lei è venuta a mancare mentalmente, non essendo più in grado di darmi affetto e amore a causa dell’Alzheimer”, ha trovato la mamma biologica che, spiega, la sta supportando e ha creato un rapporto con suo figlio Michele.

Ed ecco le sue parole, proposte in un video emozionale nello studio di Silvia Toffanin: “Ritrovarti quando avevi già più di 30 anni è stato come ritrovare una parte di me. Il nostro passato, segnato dalla sofferenza, i nostri trascorsi sentimentali non sempre facili, quante cose abbiamo in comune. Per la donna e la madre che sei, capace di lottare per chi più ami al mondo, ringrazierò sempre mamma Wanda. É lei che ti ha aiutata a diventare la persona speciale che ho scoperto. Devo confessarti che a volte, quando terminiamo di parlare al telefono, scoppio a piangere. C’è in me un velo di tristezza per tutto ciò che non ho potuto darti. È come una ferita in me che niente potrà guarire. Allora oggi provo a essere, almeno per Michelino, la nonna che si merita. Tu non sai che emozione ho provato quando siamo andate alla scuola materna nel giorno della festa dei nonni. A volte, forse, sembriamo due amiche speciali. A volte occorre svegliare, perdersi, per girare l’angolo e semplicemente sorridere. Oggi voglio dirti grazie, non solo per la persona che sei ma per quella che mi permetti di essere, e dirti che ci sarò sempre, per te e per il nostro Michelino”.

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