Marco Bellavia torna al “GF Vip”, una lezione di umanità in un mare di aride scuse

Lo aveva promesso e ha mantenuto la parola: Marco Bellavia è tornato al "GF Vip" e ci ha dato una bella lezione di umanità, tra scuse piuttosto aride

Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Parlare di salute mentale è un tema serio e no, un reality show non sarebbe la sede più appropriata per farlo. Eppure il ritorno di Marco Bellavia al GF Vip, a venti giorni dal suo ritiro, è stato una bella lezione per chi, nonostante tutto (filmati alla mano) continua a negare imperterrito il peso delle orrende parole a lui rivolte. Nonostante le scuse di Ginevra Lamborghini, Giovanni Ciacci e quelle (discutibili) di Gegia che non hanno colpito nel segno. Non sta a noi giudicare la veridicità di esse, ma l’unica certezza è che la presenza di Bellavia ha alzato nettamente l’asticella di un’umanità che – stando al comportamento dei rappresentanti impegnati nella Casa – risulta preoccupantemente arida e manchevole di empatia.

La lezione di Marco Bellavia al “GF Vip”

Era il 1 ottobre quando Marco Bellavia abbandonava la Casa del GF Vip, dopo tre settimane di permanenza. E in particolare una settimana, l’ultima, segnata da una profonda sofferenza che ha lasciato tutti di stucco, cogliendo impreparati persino Signorini e gli autori del programma. Lo storico conduttore di Bim Bum Bam ha cercato aiuto dai suoi coinquilini, un aiuto che gli è stato negato e, tra le lacrime, ha infine lasciato la Casa perché non ce la faceva più.

Bellavia aveva parlato di “ansie”, “angosce”, “mostri”. Parole che conosce bene chi ha vissuto sulla propria pelle il disagio di una condizione mentale per nulla semplice, di quella depressione che ancora a molti fa paura soltanto nominarla. Dopo aver rivisto i filmati di quelle terribili giornate nella Casa di Cinecittà, non è riuscito a trattenere le lacrime ma il suo non è stato il pianto di debolezza e fragilità che ancora in molti decantano. No, quello di Marco Bellavia è stato il pianto liberatorio di una persona consapevole delle proprie difficoltà e che ci ha soltanto dato l’ennesima lezione da imprimere nella mente: “Se qualcuno è depresso deve stare tra noi e lottare, non restare da solo!”. Poi ha aggiunto: “Resilienza è che nonostante i nostri problemi dobbiamo continuare, la vita va avanti”.

Le scuse di Ginevra Lamborghini, Giovanni Ciacci e Gegia

Dopo il faccia a faccia con Signorini, ecco arrivare a turno le scuse di chi è stato “punito” (tra virgolette) per gli atteggiamenti di becero bullismo perpetrati nei confronti di Marco Bellavia. Scuse che, a giudicare da quanto commentato sui social dai fan del reality, non hanno affatto avuto la presa che ci si aspettava. E come dare torto ai telespettatori?

Tra un “Sei stato il mio pensiero dal 1 ottobre, costante” e un “Tu non lo meritavi quel trattamento” di Ginevra Lamborghini. Tra un “Scusa per la mia superficialità” di Giovanni Ciacci e un “Lo sai che ti ho sempre voluto bene” di Gegia. Tra tutto questo ecco tornare imperterrite frasi come “Anche io là dentro non stavo bene” (Gegia), “Eravamo nelle tue stesse condizioni” (sempre lei) e gli ennesimi rintocchi di Signorini che tiene a sottolineare come queste non precisate “cose” che talvolta chiama “disagi” ce le abbiamo tutti.

La verità è che, vere o finte che siano, queste scuse non sono neanche lontanamente all’altezza della puntualità e della lucidità delle risposte di Marco Bellavia che visibilmente emozionato, ma al contempo con grande serenità, ha centrato perfettamente il nocciolo della questione: non è soltanto a lui che va chiesto il perdono – che ha concesso senza neanche un attimo di esitazione – ma al chi, vedendo il programma, si è sentito profondamente colpito da quegli attacchi gratuiti, da parole dette fin troppo alla leggera e che possono trafiggere il cuore come lame affilate.

“Non vi giudicherò, ma vi guarderò negli occhi”, aveva detto. Ed è stato di parola.

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