“GF Vip 7”, la verità dietro l’addio di Marco Bellavia. Una pagina di televisione da dimenticare

Cosa c'è dietro l'addio di Marco Bellavia al "GF Vip 7": una condizione psicologica incompatibile con la realtà del programma

Condizione psicologica incompatibile“. Il GF Vip 7 ha visto l’abbandono di Marco Bellavia, concorrente che si è ritrovato a “lottare” contro i suoi demoni in diretta televisiva. Nel pomeriggio del primo ottobre, è giunto il comunicato ufficiale, ma dietro la decisione di lasciare il gioco c’è tanto, troppo di più. Una pagina di televisione da dimenticare.

GF Vip 7, perché Marco Bellavia ha lasciato la casa

L’attualità, tanto cara ad Alfonso Signorini, si è alla fine rivoltata contro il programma. Il desiderio di Signorini di mostrare alcuni temi importanti in un reality show non ha dato un esempio positivo nel caso della salute mentale. Anzi. Il concorrente Marco Bellavia si è ritrovato a fronteggiare alcuni cedimenti e crolli psicologici senza essere in alcun modo aiutato, ma solo ostracizzato. A fare chiarezza sulla questione è stato Fanpage.

La situazione di Marco Bellavia, in realtà, sarebbe “ben più grave di come lui stesso l’aveva descritta al team del programma“. Proprio gli avvenimenti degli ultimi giorni avrebbero fatto emergere “una “incompatibilità con la permanenza nella casa del Grande Fratello Vip“. Per gli autori, non è stato facile affrontare una simile questione. Ma l’errore è stato a monte.

Prima di entrare nella Casa del GF Vip, si segue un iter molto rigoroso: i concorrenti vengono valutati sia fisicamente che psicologicamente, poiché si ritroveranno chiusi in una Casa per mesi, lontani da affetti, lavoro. Per Marco Bellavia, tuttavia, non ci sarebbero stati i presupposti per entrare nel cast del reality show: come riferito da Fanpage, sarebbe stato un errore di valutazione. Che ora potrebbe gravare proprio su Signorini.

I commenti dei Vipponi contro Marco Bellavia

Il pubblico si è schierato dalla parte di Marco Bellavia. Lo ha fatto soprattutto per alcune frasi che sono circolate in Casa, e che sono persino difficili da riportare. “Si merita di essere bullizzato“, ha detto Ginevra Lamborghini. O ancora “Sei la causa dei tuoi mali“, ha commentato Wilma Goich. “Se hai dei problemi stai a casa, figlio mio. Non è che qui vieni a fare psicanalisi gratis“, e, ancora, una frase di Patrizia Rossetti.

Dopo l’addio di Bellavia al reality show, è anche iniziato il “mea culpa” di alcuni concorrenti, come la Lamborghini: “Non sapevo avesse dei problemi, abbiamo sbagliato”. La manifestazione di solidarietà nei confronti di Bellavia è destinata ad aumentare. Un tema importante come la salute mentale non può essere sminuito in diretta televisiva.

Le difficoltà di Alfonso Signorini

Sono numerose le persone che in queste ultime ore hanno commentato in modo negativo la direzione del programma. Se da una parte Signorini ha sempre detto di voler sensibilizzare il pubblico sui temi attuali, dall’altra è inevitabile chiedersi fin dove ci si possa effettivamente spingere.

Quello che è certo, al momento, è che ci troviamo di fronte a una pagina di televisione da dimenticare. Errore di valutazione a monte o meno. I concorrenti all’interno della Casa hanno in qualche modo “bloccato” questo argomento. Perché?

Non è facile rispondere. La salute mentale è sempre stata un tabù. E lo è ancora oggi. Mostrare determinate condizioni senza porre fondamenta solide è stato un rischio che la produzione ha corso, fallendo. Adesso è il momento della riflessione per Alfonso Signorini: quanto veramente ci si può spingere in là a favore dell’attualità, senza permettere che la corda si spezzi?

Le parole di Giovanni Ciacci dopo l’abbandono di Marco Bellavia

Oltre a qualche “mea culpa”, tuttavia, alcuni Vipponi non hanno ceduto minimamente al “senso di colpa” per quanto successo. Uno dei casi più eclatanti è quello di Giovanni Ciacci, che si è lasciato andare alla seguente frase: “Un Marco ce lo siamo levati dai co###oni”. E ha continuato con: “Qui va capito chi va fatto fuori, chi ci dà più fastidio“. Ciacci si è aggrappato alle dinamiche del gioco. Ma la vita vera è – molto – più importante.