Una canzone per combattere la violenza, il silenzio e l’indifferenza. Nasce così Farò più rumore del ratatata, un singolo scritto dagli Eugenio in Via Di Gioia in collaborazione con Willie Peyote che porta con sé l’impegno di moltissimi collaboratori nel cantare al mondo un tema attuale e importantissimo: la volontà di non rimanere in silenzio davanti all’ingiustizia prendendo una posizione. Un progetto che, grazie anche all’uso dell’intelligenza artificiale, condivide le parole del rapper iraniano Toomaj Salehi.
La nascita di “Farò più rumore del ratatata”
La musica è una forma di comunicazione fortissima: ha la capacità di farci ridere, ballare, emozionare e, molto spesso, anche riflettere. Parole in rima, aggiustate su una melodia capace di veicolare messaggi più o meno importanti, ma comunque sempre con l’obiettivo di farci provare un’emozione. Farò più rumore del ratatata è una di quelle canzoni che di emozioni e riflessioni ne trasmette eccome.
Un progetto corale nato dalla mente degli Eugenio in Via Di Gioia, band di Torino che ha scelto di prendere una posizione davanti alla violenza, al silenzio e all’indifferenza quando si parla di difficoltà e repressione. La band scrive e registra il pezzo, e decide di farlo ascoltare a Willie Peyote, rapper e cantautore torinese che da sempre pubblica canzoni dal forte risvolto sociale.
Il brano, che parla di diritti negati e privilegi perpetrati, accende una miccia in Willie. La canzone lo riporta alle parole e alla vicenda di Toomaj Salehi, il rapper iraniano accusato dal governo di corruzione sulla terra che ha rischiato la pena di morte per aver preso posizione dopo la morte di Mahsa Amini nel 2022.
Grazie anche all’aiuto de Il Corriere della Sera, l’attore e regista iraniano Ashkan Khatibi e dell’avvocato di Toomaj, gli Eugenio in Via Di Gioia lavorano sul pezzo insieme a Willie, riuscendo a integrare la sua voce con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale con cui è studiata la formante della voce di Toomaj e replicata in Italiano sull’interpretazione metrica di Willie Peyote.
“Farò più rumore del ratatata nasce dall’esigenza di ritrovare il coraggio di esprimersi liberamente, di usare la voce e l’arte per tornare a gridare insieme che questo mondo ingiusto, iniquo, corrotto, non ci piace”, ha raccontato Eugenio Cesaro, frontman del gruppo. “Farlo con l’aiuto di Willie Peyote (che ha coscritto il brano) e la produzione di okgiorgio è stato come amplificare il suono e aprire un coro. Nell’incontro con Ashkan e nelle storie iraniane il nostro sentimento ha trovato risonanza e quando siamo riusciti a fare ascoltare il brano a Toomaj, attraverso il suo avvocato, lui ha deciso di partecipare. Volevamo far sentire la partecipazione di Toomaj nella canzone e così ci è venuta l’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale. Le sue parole sono state cantate da Willie e sono diventate la voce di Toomaj. In quel momento abbiamo capito che quel coro stava diventando davvero collettivo e che ciascuno, grazie alla propria piccola dose di coraggio, può davvero fare la differenza”.
“Farò più rumore del ratatata”, il testo della canzone
C’era un ragazzo nero, giallo, bianco e trasparente
Viveva in Cina, Italia, Russia, Medio Oriente
Diceva più diritti e meno privilegi
Da quando se n’è andato lo cerco dentro Imagine
La strada è la mia casa e la famiglia è la gente
La sarta, il panettiere, il ladro e anche il presidente
E sogno un mondo semplice fatto di persone
E che la libertà viva dentro a una canzone
In piazza, nei vicoli e fuori città
Farò più rumore del ratatata (ta-ra ta-ta-ta ta-ta-ra ta-ta-ta)
Farò più rumore del ratata
E suona la chitarra suona fino all’alba
E canta che la voce questa voce è un’arma
Ti vengo sotto casa e grido scendi e parliamo
La guerra uccide ma il silenzio, giuro, gli dà una mano
E un pazzo è chi urla da solo in mezzo ad altre persone
Ma se siamo tutti insieme sarà rivoluzione
In piazza nei vicoli e fuori città
Farò più rumore del ratatata (ta-ra ta-ta-ta ta-ta-ra ta-ta-ta)
Farò più rumore del ratatata (ta-ra ta-ta-ta ta-ta-ra ta-ta-ta)
Farò più rumore del ratatata (ta-ra ta-ta-ta ta-ta-ra ta-ta-ta)
Farò più rumore del ratata
E ora cosa rimane
Riesci a guardarmi negli occhi
Cosa deve succedere ancora da fuori
Che davvero ti tocchi
A che serve studiare
Tesi politiche, critiche, poi tutto questo sapere
Se rimani a guardare al sicuro davanti alla tele
Non basterà questo a pulir la coscienza
Non piangete per me ma per la vostra essenza
Accendete la musica adesso che in strada la luce si è spenta
E perderò la voce e non la dignità
In faccia al dolore e all’avidità
E sarò l’amore sarò musica
Finché sarò vivo e finché sarò qua
In piazza nei vicoli e fuori città
Farò più rumore del ratatata (ta-ra ta-ta-ta ta-ta-ra ta-ta-ta)
Farò più rumore del ratatata (ta-ra ta-ta-ta ta-ta-ra ta-ta-ta)
Farò più rumore del ratata