Una semifinale all’insegna della tensione, quella di X Factor, in linea con una stagione che si è sviluppata proprio su questo filone. A tenere banco è stato Fedez, com’era lecito aspettarsi, e il suo dispiacere per un’eliminazione – a suo dire – davvero ingiusta. La sua furia si è imbattuta sui giudici, colpevoli di avergli negato il tilt con il quale avrebbe potuto provare a salvare i suoi. Fuori gli Omini a un passo dalla finale, con Federico che ha chiuso la penultima puntata in lacrime di rabbia.
X Factor, Fedez chiude in lacrime
È un Federico Lucia letteralmente fuori di sé e al contempo commosso per la perdita degli Omini. La polemica è tutta rivolta verso i suoi compagni d’avventura: “Più volte è stato chiesto di andare al tilt a questo tavolo, sembra che nessuno lo abbia mai chiesto – ha accusato -. A mio modestissimo parere, a un passo dalla finale, deve decidere il pubblico. Io che vengo definito un fine stratega a questo c**** di tavolo l’ho preso in quel posto”.
I dissapori tra loro non sono di certo una novità. Più volte, Fedez ha patito le critiche degli altri, di Rkomi verso Linda ad esempio, quasi sacrificando la possibile crescita dei ragazzi in nome di quello che ritiene personalmente corretto. Dispiace un po’, anche perché è il giudice con il maggior bagaglio di esperienza. E sì, per tanti anni è stato uno dei migliori al banco.
Ambra sempre più a fuoco
Era una scommessa da vincere e così è stato. La sua presenza al banco dei giudici è certamente un valore aggiunto, anche quando si tratta di gestire il rapporto con i suoi compagni. Interpellata sul caso tilt nel corso di Hot Factor, Ambra ha così commentato: “Bisogna saper perdere, dobbiamo dare dimostrazione di maturità senza sminuire nessuno. Noi che ci facciamo qui se no, non ha senso”.
A stupire è stato invece Dargen D’Amico, soprattutto per gli scambi con Fedez che nessuno avrebbe mai immaginato per come si sono svolti nella realtà. E no, non avrebbe mai salvato gli Omini: “Le band che fanno i brani che la gente si aspetta sono le cover band. Voi non lo siete, non siete un giochino di X Factor, siete dei musicisti stratosferici e dovete prendere il coraggio e la rincorsa verso la vostra personalità perché ce l’avete, l’avete dimostrato. E io alla semifinale voglio di più”.
Cosa non ha funzionato del ritorno di Fedez
X Factor è cambiato, non tanto nella formula quanto nella prossemica. Il banco si è piegato, può sembrare una banalità ma l’assetto in linea forniva un’immagine e uno spazio diversi, occupati da una giuria che è mutata anno dopo anno.
I concorrenti, poi, non sono gli stessi di una volta. I tempi si modificano e si rincorrono, ogni talento ha una sensibilità diversa. Fedez ha un’età e una maturità diverse da quelle degli inizi. Il suo sentire non è quello di tanti anni fa. Ne patisce il ritmo del talent e il pubblico si confonde, da sempre abituato ad associare il nome a un atteggiamento. Fedez doveva tornare? Sì. Il programma ne aveva bisogno. Per lui, però, non è stata che un’edizione di transizione. Andrà meglio.