Il 71% delle ragazze vuole più benessere sessuale: i giovani si raccontano (intimamente) in una ricerca

Per la Giornata mondiale della salute sessuale, le nuove generazioni svelano desideri, fantasie e disagi

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Il 4 settembre si celebra la Giornata mondiale della salute sessuale, un’occasione per riflettere su un tema molto sentito dalle nuove generazioni e che riguarda non solo il corpo, ma anche la mente, le emozioni e le relazioni.

A raccontare come stanno davvero le ragazze e i ragazzi italiani è una ricerca condotta da LELO in collaborazione con AstraRicerche, che ha esplorato il benessere sessuale in tutte le sue dimensioni.

Il quadro che emerge è fatto di luci e ombre: da un lato più libertà, curiosità e apertura lontano dagli stereotipi; dall’altro la consapevolezza di poter stare ancora meglio.

Sessualità e benessere: il legame secondo i giovani

Per il 74% dei ragazzi e delle ragazze tra i 18 e i 24 anni, la sessualità contribuisce in modo significativo al proprio benessere. A far la differenza non è solo la dimensione più fisica, ma anche quella emotiva e relazionale.

Tra i motivi di soddisfazione spiccano la varietà (40,7%) e la libertà di osare (45,3%), due ingredienti che i più giovani associano a un’intimità più appagante e meno scontata. L’esplorazione non riguarda solo il partner, ma anche sé stessi: il 90,4% conosce i sex toys, e l’autoerotismo porta ad una maggiore consapevolezza del piacere, tanto che tra le ragazze il 36% si dichiara pronta a esplicitare e realizzare le proprie fantasie sessuali (contro il 25% degli uomini). Un dato che fotografa una generazione femminile più attiva, in ascolto e capace di dare voce ai propri desideri.

Ombre e problemi non mancano

Accanto agli aspetti positivi emergono anche fragilità. Il 52,7% dei giovani ha sperimentato difficoltà legate alla sessualità, come ansia da prestazione, difficoltà relazionali, dolore fisico. Queste difficoltà non sono solo momenti passeggeri: per molti incidono sull’autostima, sulla vita di coppia e persino sul rapporto con il proprio corpo, rendendo la sfera sessuale fonte di preoccupazione più che di piacere.

E quando si è cercato aiuto, le soluzioni non sempre sono risultate efficaci: la visita specialistica è stata deludente per il 33% delle donne e per il 15% degli uomini.

A fronte di qualche problema, però, le aspettative future parlano chiaro e sono positive: il 71% delle donne e il 55% degli uomini tra i 18 e i 24 anni si aspetta di migliorare il proprio livello di benessere sessuale nei prossimi cinque anni. Un segnale forte di desiderio di cambiamento o comunque di crescita, di prendersi più cura di sé e di non accettare più come inevitabili i disagi vissuti.

Ragazze più consapevoli, ragazzi in trasformazione

Come sottolinea la psicoterapeuta e sessuologa Valentina Cosmi, consulente LELO, “oggi le ragazze sono più consapevoli di sé stesse, del loro potenziale e del loro diritto all’autodeterminazione, anche sessuale”. Questo si traduce in gesti concreti: farsi carico dell’acquisto di un contraccettivo, di un sex toy, di tutto ciò che permette di vivere la sessualità con responsabilità e libertà.

Non si tratta di promiscuità, ma di protagonismo consapevole: un atteggiamento che rispecchia un più ampio cambiamento culturale.

Sul versante maschile, i mutamenti sono più lenti ma visibili. I ragazzi di oggi appaiono meno imprigionati nello stereotipo della performance, più capaci di mostrare emozioni e vulnerabilità. Piangere, condividere, costruire relazioni equilibrate: comportamenti che un tempo sarebbero stati percepiti come segno di debolezza, ma che oggi trovano sempre più spazio, senza giudizio.

La rivoluzione dei ruoli di genere

Il cambiamento in corso non riguarda solo la sfera sessuale, ma anche i ruoli di genere. Lo studio internazionale “Changing Gender Stereotypes” ha già messo in evidenza come gli stereotipi siano in continua trasformazione, con un andamento progressista che si riflette soprattutto tra i più giovani, nei contesti urbani e nelle grandi città.

Le ragazze abbandonano l’idea di dover subire pressioni esterne e scelgono di ascoltare i propri desideri; i ragazzi iniziano a liberarsi dal peso della prestazione e a vivere la sessualità con più leggerezza.

Dove si impara il sesso? Il ruolo (assente) della scuola

C’è un altro dato che fa riflettere: il 50,4% dei giovani si informa attraverso i social, mentre solo il 12,6% dichiara di aver ricevuto informazioni dalla scuola.

Questo squilibrio evidenzia una lacuna importante, di cui prendere atto con una certa urgenza. Se i social rappresentano una finestra immediata e accessibile, la scuola dovrebbe diventare un punto di riferimento per un’educazione sessuale e affettiva completa, che unisca prevenzione, salute e costruzione dell’identità.

Come sottolinea Cosmi: “Parliamo di un’educazione che non si limita all’uso del preservativo, ma che accompagna i ragazzi a esprimere desideri e identità nel rispetto di sé e dell’altro”. Ancora, i ragazzi e le ragazze dovrebbero avere più chiari i riferimenti sul territorio, pubblici e a disposizione anche solo per una visita, per avere informazioni o per qualsiasi problema, dai consultori ai centri di ascolto e prevenzione.

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