Alcune persone, indipendentemente dal clima e dalla temperatura, sentono sempre freddo. La percezione soggettiva delle sensazioni termiche è, infatti, influenzata da una serie di fattori individuali, diversi da persona a persona. Può capitare che qualcuno avverta freddo, sentendo addirittura i brividi, mentre chi gli sta attorno non percepisce la medesima condizione.
In questi casi si parla di intolleranza o ipersensibilità al freddo che, solitamente, è dovuta a una scarsa tolleranza alle basse temperature. Ha cause costituzionali e non può essere corretta con trattamenti specifici, né ha bisogno di essere modificata, in quanto innocua per l’organismo. Tuttavia, questa percezione può essere anche una spia che indica la presenza di alcune condizioni patologiche. È sempre bene, quindi, indagare più a fondo questa sensazione e verificare che non sia correlata ad altri sintomi e a qualche specifica patologia.
Indice
Sensazione di freddo frequente: le motivazioni alla base
Nella maggioranza dei casi, avere più freddo degli altri non è un problema di cui preoccuparsi, dato che l’ipersensibilità al freddo, come accennato, non è uno stato che in mette in pericolo la salute. In alcuni casi, però, può essere opportuno approfondire questa condizione, perché potrebbe celare qualche problematica di salute che può richiedere un intervento medico.
Capire le situazioni in cui si verifica l’ipersensibilità al freddo, la frequenza del fenomeno e i sintomi correlati è utile per ipotizzare o escludere altri eventuali problemi e restringere il campo delle possibili motivazioni alla base della condizione. Quali possono essere i problemi legati alle sensazioni di freddo?
Anemia
Nell’anemia il numero di globuli rossi nel flusso ematico è ridotto e può non essere sufficiente per trasportare ossigeno e sostanze nutritive agli organi e ai tessuti. Tale condizione può essere legata a patologie ereditarie, a condizioni ambientali, a patologie croniche o a fattori nutrizionali, come accade nel caso di carenze di ferro o vitamina B12.
Chi soffre di anemia percepisce uno stato di stanchezza costante, si sente debole e può accusare una forte sensibilità al freddo. Il sangue, infatti, è anche lo strumento con cui l’organismo mantiene costante la temperatura corporea.
Le carenze alimentari
Alcune carenze di vitamine o minerali, come la già citata B12 o il ferro, possono avere come sintomo un’aumentata sensibilità al freddo. Tra le ragioni delle carenze nutrizionali ci possono essere un regime alimentare poco equilibrato e completo o una condizione che induce malnutrizione. In questo caso, i nutrienti non vengono correttamente o completamente assorbiti dall’organismo, generando importanti carenze vitaminiche o di sali minerali. È il caso, ad esempio, di chi presenta patologie che comportano un malassorbimento intestinale, come il morbo di Crohn, e che spesso lamentano tra i sintomi anche una fastidiosa e costante sensazione di freddo.
Per evitare l’insorgenza di questa condizione, è utile mangiare verdure a foglia verde e legumi, ma anche cibi che contengono vitamina C (come gli agrumi) per favorire l’assimilazione del ferro introdotto con la dieta.
Anche mangiare poche proteine e pochi grassi, bere in modo insufficiente ed essere sottopeso incide sulla percezione del freddo. Una magrezza accentuata, infatti, può provocare una percezione alterata della temperatura, poiché all’organismo manca l’essenziale strato di grasso capace di fungere da isolante termico per l’organismo e poiché i processi metabolici, responsabili della produzione di calore, risultano ridotti.
Ipotiroidismo e pressione bassa
Chi soffre di ipotiroidismo e pressione bassa è generalmente più sensibile al freddo. L’ipotiroidismo è, infatti, una delle cause principali dell’intolleranza al freddo poiché gli ormoni tiroidei regolano il metabolismo cellulare e contribuiscono alla regolazione della temperatura corporea. In caso di malfunzionamenti della tiroide, quindi, è importantissimo effettuare esami specifici per capire qual è la disfunzione che ha colpito questa delicata ghiandola e iniziare a curarla con appositi farmaci e/o con uno stile di vita idoneo.
Va detto che, per questioni ormonali e di un metabolismo più lento rispetto agli uomini, le donne sono più soggette a questo tipo di problematiche. Inoltre, in associazione a terapie specifiche per queste patologie, è opportuno mantenersi attivi dal punto di vista del movimento, poiché l’attività fisica favorisce il metabolismo cellulare e contribuisce a produrre calore in maniera naturale.
Fatica, stanchezza, stress
Anche stress e ansia possono rendere più sensibili al freddo. Ritmi frenetici, jet lag, sonno scarso e disturbato, mancanza di riposo sono tutti fattori che possono contribuire a mettere alla prova il fisico e portarlo a diventare più sensibile al freddo.
Se è uno stato di eccessiva stanchezza o di sovraccarico dell’organismo a provocare uno stato di sensibilità agli stimoli termici, potrebbe essere sufficiente dormire abbastanza o staccare la spina, per recuperare le energie e vedere scomparire la fastidiosa sensazione di freddo e brividi.
Fibromialgia
Si tratta di un disturbo che comporta dolori cronici, intensi e spesso invalidanti per chi li sperimenta. La fibromialgia colpisce soprattutto la popolazione femminile ed è legata a problemi di insonnia, stanchezza cronica, depressione e, appunto, intolleranza dl freddo.
Le cause del disturbo non sono ancora del tutto note, ma è possibile intervenire sulla patologia con delle cure e dei trattamenti specifici che potrebbero contribuire a ridurre la sensazione di freddo provata dal paziente.
Sindrome di Raynaud
I problemi circolatori sono tra le principali cause dell’ipersensibilità al freddo e possono colpire soprattutto gli arti. Spesso, infatti, in presenza di alterazioni della circolazione sanguigna possiamo avere mani e piedi freddi e doloranti, a causa di alterazioni della microcircolazione che impediscono una corretta irrorazione di queste regioni distali.
La sindrome di Raynaud è un fenomeno che colpisce le arterie e genera un restringimento dei vasi sanguigni, impedendo di far fluire correttamente il sangue nelle zone periferiche. Le dita delle mani di chi soffre di questa sindrome diventano bianche o bluastre ed è sempre consigliabile rivolgersi a un medico che possa valutare ed eventualmente gestire questa situazione. Oltre a questa sindrome, il freddo può essere generato da altri problemi del sistema circolatorio, per cui sottoporsi a dei controlli medici è opportuno.
Problemi dell’ipofisi e dell’ipotalamo
Anche disfunzioni a livello di ipotalamo e ipofisi possono generare fastidiose sensazioni di freddo apparentemente ingiustificate dalla temperatura esterna, poiché queste regioni corporee sono coinvolte nei meccanismi di termoregolazione.
L’ipofisi in particolare è una ghiandola situata alla base del cranio e incaricata di regolare la temperatura corporea e la produzione di alcuni specifici ormoni, come il TSH (ormone tiroideo) che a sua volta controlla la tiroide. È chiaro, quindi, che i problemi dell’ipofisi possono generare squilibri termici e far percepire al soggetto un eccesso di caldo o di freddo.
Invece, l’ipotalamo è una struttura dell’encefalo che è deputata alla regolazione della temperatura corporea, della produzione di alcuni ormoni, dell’umore, del desiderio sessuale, del sonno, della pressione, dell’idratazione e della sensazione di fame e di sete. Il suo alterato funzionamento potrebbe causare un’ipersensibilità al freddo.
La presenza di infezioni
Quando l’organismo è colpito da un’infezione, di tipo batterico o virale, le sue energie potrebbero essere in gran parte dedicate a combatterla per ritrovare il benessere. Per questo, è spesso possibile che in questi casi il soggetto sperimenti un innalzamento della temperatura e provi una sensazione di freddo, alternata a momenti di caldo intenso.
Lesioni ai nervi o neuropatie
Alcuni problemi ai nervi possono condurre a un’alterata percezione degli stimoli termici. Tali malfunzionamenti dell’organismo possono avere origine in un trauma, come nel caso di un incidente che ha lesionato un nervo, oppure a causa di una patologia a carico delle strutture nervose.
In questi casi, oltre a sperimentare una compromessa funzionalità dell’area controllata dal nervo interessato, il paziente può registrare un’ipersensibilità al freddo nello stesso distretto.
La malattia di Parkinson
La percezione di freddo eccessiva e non correlata con la temperatura ambientale può essere uno dei sintomi del morbo di Parkinson, benché non sia spesso correlata direttamente alla malattia. Ciò avviene a causa dell’alterato funzionamento del sistema nervoso autonomo e la sensazione di freddo tende a peggiorare a causa degli altri sintomi, come i tremori, tipici di questa patologia.
È utile, in questi casi, indagare a fondo il disturbo e la sua gravità, assieme a un neurologo esperto, che possa consigliare il miglior approccio terapeutico.
Altri sintomi da tenere sotto controllo
L’ipersensibilità al freddo è normale in alcune casistiche particolari e non deve, quindi, destare troppo sospetto. Ciò avviene, ad esempio, in caso di innalzamenti della temperatura sopra i 37° e quando, come già visto, il corpo è impegnato a combattere infezioni, influenze e stati di raffreddamento.
Quando, insieme alla fastidiosa sensazione di freddo, si presentano anche altri sintomi, è bene notare questi campanelli d’allarme e riferirli al medico curante, che può verificare la presenza di eventuali patologie o consigliare ulteriori accertamenti specialistici da effettuare. È bene notare, ad esempio, la comparsa di freddo associata a:
- stanchezza improvvisa, eccessiva o prolungata;
- pallore e secchezza della pelle, soprattutto quella del viso;
- aritmie;
- palpitazioni;
- mal di testa;
- cali ponderali e mancanza di appetito;
- tremori;
- cicli mestruali alterati (troppo scarsi o abbondanti);
- umore altalenante;
- formicolii diffusi;
- dolori muscolari e/o articolari;
- gonfiori agli arti;
- dita delle mani o dei piedi che diventano pallide, bluastre;
- comparsa di ulcere alle dita, dalla lenta rimarginazione;
- dolori frequenti in tutto il corpo.
Se si presentano questi disturbi, a seconda dei casi, il medico di medicina generale potrebbe chiedere al paziente di rivolgersi a specialisti, quali l’endocrinologo, il neurologo, lo psichiatra o l’angiologo.
In questi casi, il medico o lo specialista, dopo un’accurata raccolta anamnestica che comprenda le informazioni sulla storia clinica del paziente e sulle eventuali familiarità per determinate patologie e dopo l’esecuzione di un esame obiettivo, potrebbero richiedere l’esecuzione di alcuni esami diagnostici. Quali?
- Esami di sangue, completi di emocromo, dosaggi vitaminici (B12), controllo degli ormoni tiroidei e del ferro.
- Esami completi delle urine.
- Capillaroscopia.
- Risonanza magnetica.
- TAC.
Cosa fare per sentire meno freddo
Se la sensazione di freddo è legata a una specifica patologia, il primo passo per tenere sotto controllo la temperatura percepita è quello di comprendere le cause che scatenano disturbo e mettere in atto tutte le terapie più idonee a trattarlo, secondo le indicazioni del proprio curante.
Nel breve termine, invece, è possibile adottare alcuni piccoli accorgimenti per alleviare il freddo percepito, come:
- coprire sempre il capo, le mani e i piedi, quando si resta a lungo in ambienti freddi;
- curare meticolosamente l’alimentazione, in modo che sia bilanciata e che comprenda tutti i sali minerali, i lipidi e le vitamine di cui il corpo ha bisogno per mantenere stabili le sue funzioni fisiologiche (l’assunzione di appositi integratori potrebbe essere indispensabile nei casi più gravi di carenze);
- evitare il vizio del fumo e l’abuso di alcol e superalcolici, che offrono una temporanea sensazione di calore, per poi lasciare spazio a brividi e malessere a causa dell’effetto di vasodilatazione;
- mantenere intatto il film idrolipidico della pelle, che è coinvolto nei meccanismi di regolazione della temperatura corporea;
- evitare i bagni troppo caldi, poiché, come già visto per gli alcolici, provocherebbero una vasodilatazione eccessiva e una conseguente dispersione di calore (meglio optare per l’alternanza di getti caldi e freddi sulla pelle);
- in caso di infezioni, assumere i farmaci prescritti dal medico, come antivirali, antinfiammatori o antibiotici;
- trattare con terapie idonee le patologie come ipotiroidismo, fenomeno di Raynaud e anemia;
- chiedere il supporto di uno psicologo o psichiatra in caso di depressione causata da patologie (come la fibromialgia o il Parkinson) e per trattare tempestivamente i casi di anoressia nervosa.
Fonti bibliografiche
- Senti sempre freddo? Ecco quale problema potresti avere, GVM Care & Research