Giramenti di testa: cause e cosa potrebbero nascondere

I giramenti di testa possono nascondere altre patologie e problemi più gravi: scopriamo i segnali e quando allarmarsi

Pubblicato: 4 Aprile 2019 16:31Aggiornato: 18 aprile 2023 16:12

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

I giramenti di testa sono un disturbo comune e possono colpire moltissime persone. Nonostante ciò, non devono essere ignorati, perché possono essere una spia importante

 riguardo la nostra salute. Sperimentare la sintomatologia tipica dei giramenti di testa è particolarmente fastidioso, specialmente se gli episodi sono frequenti nel tempo e influenzano in maniera negativa la vita quotidiana del soggetto che ne soffre, sia dal punto di vista fisico, sia da quello psicologico.

Tuttavia, solo raramente tali disturbi sono indicativi della presenza di patologie serie o di condizioni pericolose per la vita. Un’analisi attenta dei sintomi può aiutarci a capire come comportarsi e quando, eventualmente, rivolgersi a un medico per una valutazione più approfondita.

Cosa sono i giramenti di testa: i sintomi più frequenti

Il capogiro o giramento di testa è caratterizzato da alcuni sintomi quali:

Spesso possono comparire anche annebbiamento della vista e una sensazione di imminente svenimento, che può evolvere anche verso una vera e propria perdita dei sensi.

I giramenti di testa possono essere improvvisi e generare un senso di stordimento e instabilità particolarmente fastidioso. Chi lo prova può avere la spiacevole sensazione che l’ambiente attorno a sé si muova e ruoti, oppure può sentire la testa fluttuante e avere la sensazione di cadere.

A seconda della causa che scatena la sintomatologia, possono essere presenti altri sintomi collegati agli episodi, quali un profondo senso di spossatezza generalizzata, sudori freddi, tremori, confusione, mal di testa, tachicardia, tinniti, acufeni e nistagmo, ossia un movimento involontario, rapido e ripetitivo dei bulbi oculari.

Può capitare che i sintomi legati ai giramenti di testa si risolvano spontaneamente nel giro di pochi minuti, ma può anche succedere che si protraggano per qualche ora o che si prolunghino per giorni, ripetendosi con frequenza ravvicinata. Come accennato, la variabilità dei sintomi e la durata degli stessi dipendono fortemente dalla causa che provoca l’episodio. Questa può essere benigna e facilmente trattabile, oppure segnale di problematiche di salute più serie, da affrontare con tempestività.

Le possibili cause dei giramenti di testa

I giramenti di testa possono nascondere altre patologie o disturbi che ignoriamo, per questo è fondamentale non sottovalutarli e cercare di approfondire il problema, indagandone la causa scatenante. I capogiri sono il segno che qualcosa nel nostro organismo non funziona correttamente, che si tratti di uno stato di malessere improvviso oppure di una malattia più grave, e quando li avvertiamo è sempre importante cercare di comprenderne le motivazioni.

Quali possono essere le problematiche che provocano giramenti di testa?

Sbalzi di pressione

I giramenti di testa possono indicare la presenza di ipotensione o ipertensione, dunque di una pressione sanguigna fuori dalla norma. Gli sbalzi pressori sono tra i più comuni fattori scatenanti dei capogiri e si verificano in seguito a un rapido cambio di posizione, ad esempio, con un passaggio troppo repentino dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta, che non lascia all’organismo il tempo fisiologico per stabilizzare la pressione.

Tale disturbo può essere connesso all’ipotensione posturale (anche chiamata ipotensione ortostatica), caratterizzata da una riduzione di almeno 10 mmHg nella pressione arteriosa diastolica o di 20 mmHg in quella sistolica entro tre minuti dall’assunzione della posizione eretta. Una condizione che va indagata più a fondo perché potrebbe essere manifestazione di problematiche all’apparato cardiovascolare o del sistema nervoso vegetativo.

Alterazioni della glicemia

Altre volte i capogiri sono legati all’ipoglicemia, ossia una bassa concentrazione di zuccheri nel sangue. Gli sbalzi glicemici possono essere legati a un digiuno prolungato, a una ridotta concentrazione di glucosio nel sangue o alla comparsa di diabete. Anche in questo caso, è bene analizzare a fondo il disturbo e i suoi sintomi, per capire se si tratta di un episodio transitorio e isolato o di un sintomo connesso a patologie più importanti.

Problemi dell’apparato muscoloscheletrico

Fra le cause dei giramenti di testa troviamo anche patologie che interessano l’apparato muscoloscheletrico, come l’artrosi cervicale e una postura scorretta.

La regione cervicale è essenziale nella gestione dell’equilibrio, e traumi, affaticamenti o patologie nella zona del collo possono incidere sulla stabilità posturale, provocando capogiri.

La vertigine cervicogenica si caratterizza per una sintomatologia cervicalgica (dolore nella regione del collo), legata alla presenza di giramenti di testa. A scatenare il disturbo possono essere sia l’artrosi cervicale, sia l’assunzione di posture scorrette, specie se prolungate nel tempo, che causano una compressione dei nervi e dei vasi sanguigni connessi alle strutture che concorrono al mantenimento dell’equilibrio.

Vertigine da distacco di otoliti

Tra le cause più comuni dei capogiri c’è la vertigine parossistica posizionale benigna, detta anche vertigine da distacco di otoliti. Gli otoliti sono delle concrezioni, paragonabili a dei sassolini, che si trovano nell’orecchio interno e sono fondamentali nella gestione dell’equilibrio e, più in generale, nella percezione dei movimenti della testa nello spazio. Quando un cristallo di otoliti abbandona la sua fisiologica posizione e va a stimolare le cellule dei canali semicircolari deputati alla percezione dell’equilibrio corporeo, spesso dopo un cambio repentino di posizione del capo, può scatenarsi una sensazione di vertigine. Solitamente è accompagnata da nausea e vomito oppure da nistagmo e generalmente dura pochi secondi, anche se gli episodi possono ripetersi per settimane o mesi, se non adeguatamente trattati.

Tale tipologia di vertigine può non avere cause specifiche oppure essere legata a infezioni dell’orecchio o a precedenti traumi cranici e rende necessarie specifiche manovre di riposizionamento eseguite da un medico specialista in otorinolaringoiatria (manovra di Epley).

Infezioni o infiammazioni dell’orecchio interno

Se gli elementi dell’orecchio interno, essenziali nel mantenimento dell’equilibrio, sono interessati da processi infiammatori (che possono essere sia di natura infettiva, sia sterile), possono generare capogiri. Può accadere nel caso della labirintite, un’infiammazione dell’orecchio interno che causa giramenti di testa e perdite di equilibrio e che è di sovente associata a infezioni delle vie respiratorie superiori.

Un’altra patologia che può portare allo sviluppo di capogiri è la neurite vestibolare: anche in questo caso, alla base del disturbo può esserci un’infezione virale che provoca l’infiammazione del nervo vestibolare, implicato nella comunicazione tra l’apparato vestibolare e l’encefalo.

Lo stress e gli squilibri psicofisici

A volte a provocare i giramenti di testa può essere uno stress eccessivo, la debolezza oppure l’insonnia. L’ansia e gli stati di alterazione psicologica o emotiva possono causare vertigini e senso di stordimento nei soggetti predisposti. A provocare i capogiri può essere anche una respirazione troppo frequente o iperventilazione, che genera giramenti di testa, formicolii e sensazione di profonda instabilità.

Emicrania

I soggetti che hanno una storia pregressa di emicrania possono sperimentare attacchi di vertigini e capogiri particolarmente intensi, spesso accompagnati da mal di testa, ma che possono manifestarsi anche in maniera isolata.

Il ruolo della dieta

I capogiri possono essere indotti anche da fattori legati alla dieta. Alcune di queste, specialmente quelle basate sulla restrizione dell’introito di carboidrati e seguite senza stretto controllo specialistico, possono causare una carenza di glucosio che genera la sensazione di vertigini. Lo stesso problema può presentarsi nei soggetti che soffrono di anemia, ossia carenza di ferro, e di alcune intolleranze alimentari.

L’assunzione di farmaci

I capogiri possono essere un effetto collaterale di numerosi farmaci, che richiedono un’assunzione controllata e monitorata da uno specialista. Tra quelli più comunemente connessi alla manifestazione di giramenti di testa ci sono:

Altre cause dei capogiri

Una tra le cause più frequenti di capogiri è l’affaticamento della vista, soprattutto nelle persone che trascorrono molto tempo davanti allo schermo del PC. Il problema è legato in alcuni casi anche a colpi di calore o a stati di intensa disidratazione.

Fra le motivazioni alla base dei giramenti di testa troviamo anche la gravidanza, la gastrite e il reflusso gastroesofageo, i disturbi ormonali, la sinusite e le malattie da raffreddamento che colpiscono le vie respiratorie superiori. Anche l’abuso di alcolici e il vizio del fumo possono generare capogiri, insieme al consumo eccessivo di caffè.

I giramenti di testa non costituiscono di solito una manifestazione clinica preoccupante, ma se sono improvvisi, ricorrenti, debilitanti o associati ad altri disturbi potrebbero nascondere altre patologie, anche potenzialmente gravi: è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico di fiducia per una consulenza e sottoporsi a eventuali approfondimenti diagnostici.

La diagnosi nei giramenti di testa

Consultare uno specialista è il modo migliore per capire se i capogiri sono correlati a condizioni patologiche. Il medico potrà raccogliere, attraverso un’anamnesi accurata, i dati necessari ad inquadrare correttamente il disturbo e potrà prescrivere eventuali esami diagnostici mirati in base al quadro sintomatologico.

Tra i test più semplici da eseguire c’è l’esame otoscopico, un’analisi del canale uditivo, mentre, a seconda dei particolari emersi durante il colloquio, potranno eventualmente essere prescritti accertamenti più specifici per confermare o escludere gli eventuali sospetti clinici.

Una visita approfondita presso un otorinolaringoiatra può essere opportuna, così come l’esecuzione di altri esami strumentali o di laboratorio come i test audiometrici e gli esami del sangue, l’elettronistagmografia e la posturografia, il test di gravidanza, l’elettrocardiogramma, la TAC o la risonanza magnetica nucleare alla testa e al collo.

Quando contattare il medico con urgenza?

È sempre necessario mettersi in contatto con un medico se i giramenti di testa sono associati ad altri sintomi, come dolore al petto, mal di testa, difficoltà respiratoria, svenimenti, alterata percezione del proprio battito cardiaco (palpitazioni), annebbiamento della vista, vomito o difficoltà a deambulare e ad articolare le parole. Tali manifestazioni potrebbero essere segnali chiave di numerose malattie, individuabili e trattabili solo attraverso esami e trattamenti farmacologici specifici.

Giramenti di testa: quali sono i fattori di rischio?

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di soffrire di vertigini. Ad esempio, l’età avanzata può aumentare le probabilità di soffrire di capogiri. In questa fascia di popolazione aumenta anche probabilità di incorrere in sbandamenti e cadute.

Solitamente può essere presente anche una predisposizione familiare allo sviluppo di tale condizione.

Come prevenire e curare i giramenti di testa?

Indagare a fondo e comprendere la causa scatenante è l’unico modo per stabilire con precisione il trattamento dei capogiri. Mentre alcune cause dei giramenti di testa provocano episodi rari o isolati, e comunque a risoluzione spontanea, in altri casi occorre un intervento mirato, che può prevedere sia l’assunzione di farmaci, sia delle modifiche al proprio stile di vita.

Curare i giramenti di testa

Se i disturbi sono collegati all’assunzione di particolari principi attivi contenuti nei farmaci, il primo intervento da eseguire è una riduzione o una sospensione della terapia, sempre a seguito di un consulto presso lo specialista che lo ha prescritto. In caso di vertigini parossistiche posizionali benigne è possibile chiedere l’aiuto di un otorinolaringoiatra per eseguire la manovra di Epley e apprendere semplici movimenti della testa e del collo da eseguire in autonomia per spostare gli otoliti.

Se i giramenti di testa sono legati a colpi di calore o disidratazione, anche in seguito a un’intensa attività fisica, è consigliato bere molta acqua e stare a riposo in un ambiente fresco, fino alla ripresa delle normali funzioni fisiologiche.

Alcuni farmaci anti-vertiginosi o antinausea possono aiutare a controllare la sintomatologia legata ai capogiri, mentre in caso di emicrania possono essere prescritti farmaci che cercano di prevenire gli attacchi e alleviare la sintomatologia. In caso di ansia e stress è utile intervenire con terapie mirate con ansiolitici, psicoterapia o tecniche di rilassamento.

Quando, però, viene individuata una patologia specifica come causa della comparsa dei giramenti di testa è indispensabile impostare una terapia adeguata, che agisca sul disturbo specifico, curi la malattia e limiti l’insorgenza dei suoi sintomi.

Prevenzione e stile di vita

In particolare, nel caso in cui si soffra frequentemente di capogiri è bene impostare uno stile di vita sano e adatto alla propria condizione, che contribuisca a rendere meno probabili gli attacchi e meno invalidanti le loro manifestazioni.

Ad esempio, è bene evitare i cambi di posizione repentini, specialmente quelli che coinvolgono il collo e il capo. Un altro accorgimento è non alzarsi mai in fretta dalla sedia o dal letto ed evitare l’esposizione a luci troppo intense. Quando compaiono i capogiri, inoltre, è bene sedersi o sdraiarsi e non mettersi mai alla guida di veicoli a motore. Può essere una strategia valida anche quella di eliminare dall’ambiente domestico i pericoli, gli spigoli e gli oggetti che potrebbero diventare rischiosi in caso di sbandamenti o cadute accidentali.

Curare sempre tempestivamente le infezioni delle vie respiratorie è indispensabile per evitare che causino problemi agli apparati che controllano l’equilibrio ed è inoltre indicato assumere sempre una sufficiente quantità di liquidi ogni giorno.

Una corretta igiene del sonno e uno stile di vita che limiti l’esposizione a fattori stressanti sono consigli utili da seguire, in particolare nei soggetti che sono predisposti a sviluppare capogiri. Potrebbe essere utile anche imparare e praticare tecniche di rilassamento o discipline come lo yoga o la meditazione.

Curare l’alimentazione, infine, è un’indicazione sempre valida per prendersi cura dell’organismo, fornirgli tutti i nutrienti necessari per mantenersi in forma e tenere sotto controllo la glicemia.

Fonti bibliografiche

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