Entropion: sintomi, cause e rimedi

L'entropion è una condizione oculare in cui il margine della palpebra si rovescia verso l'interno, facendo sì che le ciglia e la pelle sfregino contro la superficie dell'occhio, causando irritazione, dolore e potenziali danni corneali

Pubblicato: 4 Giugno 2024 11:02

Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

L’entropion è un incurvamento all’interno della palpebra con eventuale difettosa posizione delle ciglia, le quali vengono ad essere rivolte verso il bulbo oculare .

Di solito unilaterale, interessa la palpebra inferiore ma qualche volta anche la superiore. Colpisce in genere le persone al di sopra dei 40 anni. Ciò provoca irritazione e disagio da parte di chi ne soffre. Le ciglia vengono a trovarsi a contatto col bulbo oculare e lo graffiano provocando, in alcuni casi, lesioni della cornea che si possono trasformare in ulcere.

Si distingue in due forme:

  1. entropion cicatriziale: causato da retrazione cicatriziale della congiuntiva in seguito ad affezioni della stessa quali il tracoma e le ustioni.
  2. entropion spastico: dovuto ad uno spasmo dell’orbicolare ed interessa quasi sempre la palpebra inferiore

Normalmente, nelle persone la palpebra superiore e quella inferiore si chiudono ermeticamente, proteggendo l’occhio dai traumi e prevenendo l’evaporazione del film lacrimale. Se i margini palpebrali sono introflessi, le ciglia sfregano contro l’occhio, favorendo la formazione di ulcere e cicatrici corneali.

I soggetti che hanno l’entropion possono presentare la palpebra sempre girata oppure manifestare il disturbo solo quando sbattono forte le palpebre o le stringono. L’entropion è più comune negli anziani e generalmente colpisce solo la palpebra inferiore anche se può manifestarsi ad entrambe le palpebre.

L’entropion di solito è acquisito, il più delle volte si osserva in età senile a causa dell’indebolimento delle strutture palpebrali e dei loro tendini col passare del tempo. Più raramente l’entropion può essere spastico, causato da un’irritazione oculare, da un trauma chirurgico o dal blefarospasmo.

Nei casi di entropion più lievi è possibile intervenire usando lacrime artificiali e unguenti lubrificanti che sono in grado di alleviare i sintomi. Queste però sono soluzioni valide solo per casi di entropion molto lievi. Di solito è necessario un intervento chirurgico per correggere completamente questa condizione. Grazie all’intervento si riesce ad attenuare il ribaltamento delle palpebre con significativa riduzione della sintomatologia associata.

Se non trattato, l’entropion può causare danni alla cornea, infezioni agli occhi e perdita della vista. Per questo motivo è molto importante diagnosticarla per tempo.

Sintomi dell’entropion

Il soggetto affetto da entropion presenta dei sintomi che derivano dall’attrito delle ciglia e della palpebra esterna contro la superficie dell’occhio. Questo sfregamento infatti porta a provare bruciore, irritazione, dolore, sensazione di corpo estraneo e lacrimazione, che possono essere estremamente intensi in quanto lo sfregamento delle ciglia sulla cornea provoca sofferenza della sua superficie.

In particolare, il soggetto affetto da entropion potrebbe sperimentare:

Nel caso in cui la persona manifesti questi sintomi, deve rivolgersi al proprio medico: se l’entropion non viene trattato per troppo tempo, può causare danni permanenti agli occhi.

Cause dell’entropion

La causa più comune dell’entropion è l’allentamento dei tessuti della palpebra. Con l’invecchiamento, i muscoli sotto gli occhi tendono a indebolirsi e i tendini si allungano, ecco perché è più comune tra i soggetti anziani.

Anche la presenza di vecchie cicatrici può dare luogo a entropion, così come precedenti interventi chirurgici. La presenza di ustioni chimiche, traumi o interventi chirurgici, infatti, può distorcere la normale curva della palpebra.

Il tracoma, che è un’infezione agli occhi comune in molti paesi in via di sviluppo ovvero Africa, Asia, America Latina, Medio Oriente e Isole del Pacifico, può causare cicatrici della palpebra interna, portando a entropion e persino cecità (il tracoma può cicatrizzare le palpebre interne).

Il soggetto affetto da questa patologia può presentare anche alterazioni muscolari oculari e blefarospasmo (una contrattura e rigonfiamento del muscolo orbicolare, ossia del muscolo di forma ad anello che assicura la chiusura palpebrale).

Altre cause dell’entropion sono:

L’entropion senile, ovvero quella legata all’invecchiamento, è la forma più comune, le altre si registrano molto più sporadicamente.

Diagnosi dell’entropion

L’entropion è facilmente diagnosticabile in occasione di una visita dall’oculista.

 Il processo diagnostico implica diversi passaggi dettagliati:

  1. Raccolta della storia clinica del paziente: Il medico inizia raccogliendo una storia clinica completa del paziente. Questo include un’analisi approfondita dei sintomi, la loro durata, la loro intensità e qualsiasi fattore scatenante o pregresso che potrebbe aver contribuito all’entropion, come eventi traumatici oculari passati, procedure chirurgiche, o problemi dermatologici.
  2. Esame oculare visivo: Il medico esegue un esame visivo dettagliato degli occhi, concentrandosi sull’osservazione attenta delle palpebre e sulla valutazione del posizionamento delle ciglia. Questa fase è cruciale per identificare l’eventuale presenza dell’entropion e per determinare quale palpebra sia coinvolta.
  3. Test di trazione: In alcuni casi, il medico può applicare una leggera trazione sul margine palpebrale o utilizzare altre tecniche diagnostiche per valutare l’entità della torsione del margine.
  4. Esame oculare completo: Un esame oculare completo può essere eseguito per rilevare eventuali danni alla cornea o altre complicazioni oculari causate dall’entropion.
  5. Ulteriori test: In situazioni complesse, il medico potrebbe richiedere test di laboratorio o analisi delle lacrime per escludere altre condizioni oculari o dermatologiche che potrebbero contribuire ai sintomi.

La diagnosi dell’entropion è principalmente basata sui sintomi, sull’osservazione clinica e sulla competenza dell’oftalmologo o del dermatologo.

Una volta confermata la diagnosi, il medico determinerà il tipo e la gravità dell’entropion, guidando così la scelta del trattamento più appropriato.

Trattamenti dell’entropion

Nel caso in cui la condizione di entropion sia temporanea e non di grave entità, il soggetto che ne è affetto può applicare dei cerotti che tendono la palpebra, riportando il margine ciliare nella sua posizione naturale. La cornea, in questi casi, può essere protetta con lenti a contatto, colliri o pomate a base di antibiotici e riepitelizzanti, che accelerano cioè il processo di guarigione dei piccoli graffi.

Anche le iniezioni di tossina botulinica A mediante un ago sottilissimo, nelle palpebre e attorno ad esse, possono essere utilizzate per ottenere lo stesso risultato, soprattutto se l’entropion è provocato da spasmi muscolari. Questo trattamento indebolisce i muscoli spastici seppure per pochi mesi e la risposta a questo tipo di terapia non è omogenea e presenta, comunque, possibili effetti collaterali. Nel frattempo, viene spesso prescritto un collirio o una pomata a base di antibiotici, riepitelizzanti o lubrificanti, per mantenere gli occhi umidi, alleviare i sintomi e proteggere la cornea.

È molto importante salvaguardare la salute della cornea: l’ammiccamento causato da questa patologia comporta un continuo passaggio delle ciglia sulla cornea, che provoca ferite sulla superficie dell’occhio che vanno tempestivamente trattate prima che diventino ulcere. Lo stato in cui si trova la cornea influisce quindi sulle scelte ed i tempi delle terapie ma, in caso di danni che la coinvolgono, l’intervento chirurgico di tarsotomia ad opera di un medico oculista deve avvenire il prima possibile.

L’intervento prevede la rimozione della pelle in eccesso delle palpebre esterne o tendini e i muscoli vengono accorciati con uno o due punti. Solitamente vengono applicati anestetici locali nei muscoli intorno all’occhio e solo qualche volta si opera in anestesia generale. La prognosi è eccellente se l’intervento di chirurgia viene eseguito prima che la cornea sia danneggiata. Nel corso del tempo, è comunque possibile ripetere l’intervento chirurgico per correggere ulteriormente la lassità della palpebra.

Dopo l’operazione il soggetto deve medicare la palpebra mediante unguento antibiotico e in seguito sottoporsi a rimozione di punti di sutura cutanei dopo 7-10 giorni.

Le incisioni non sono visibili, in quanto sono eseguite nelle pieghe cutanee presenti intorno agli occhi e la palpebra riacquista una corretta posizione.

Complicanze dell’entropion

Se il paziente non ricorre al trattamento adeguato, l’irritazione cronica può causare dolore, infezione agli occhi e formare cicatrici. Con il passare del tempo, lo sfregamento delle ciglia sul bulbo oculare può portare, da un semplice iniziale fastidio, a seri danni alla cornea: abrasioni, ulcere, infezioni fino, nei casi più gravi, a vere e proprie perforazioni con perdita dell’integrità anatomica dell’occhio.

L’irritazione e la lesione della cornea sono le complicazioni più gravi legate all’entropion perché possono portare alla perdita permanente della vista. In caso di estrema secchezza oculare o irritazione cronica, le lesioni corneali si possono trasformare in ulcerazioni. Un’ulcera corneale può infettarsi e causare una grave perdita della vista, se non trattata in tempo.

Il rischio principale è la recidiva dopo l’intervento chirurgico se questo si limita a suturare la fascia capsulo palpebrale al tarso. Inoltre, l’intervento potrebbe portare a complicazioni come infezioni o cicatrici della palpebra, anche se sono eventualità molto rare.

Prevenzione

In generale, l’entropion non è prevenibile, se non nella forma del tracoma: è importante poter contare su servizi igienici adeguati e fare di tutto per non entrare in contatto con gli insetti vettori né con i portatori di malattia infetti.

In attesa dell’intervento, invece, sono consigliabili misure per prevenire danni alla cornea. Fra i rimedi adatti allo scopo ci sono lo srotolamento meccanico della palpebra utilizzando un cerotto di carta, l’uso di un lubrificante artificiale denso e quello di gel o pomate che diminuiscono l’entità del danno causato dallo sfregamento e riducono i sintomi.

Fonti bibliografiche:

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