Provare dolore nella regione ombelicale è piuttosto comune. A seconda della frequenza con cui si presenta, dell’intensità e degli eventuali altri sintomi a esso correlati, questa sensazione può essere più o meno preoccupante.
Se si soffre di dolore all’ombelico è opportuno osservare con quale frequenza si presenta, prendere nota dei disturbi correlati e prendere in considerazione l’idea di consultare il proprio medico di fiducia. Le cause, infatti, possono essere molte ed eterogenee e non sempre è facile risalire alla causa del disturbo e trovare la soluzione più adatta a risolverlo.
Indice
Il dolore all’ombelico e i sintomi associati
Questo dolore può essere particolarmente fastidioso e può presentarsi in modo continuo o intermittente, a seconda della causa che lo provoca. Generalmente quello che viene definito come “dolore all’ombelico” si localizza nella parte centrale dell’addome, nell’area attorno all’ombelico.
In primo luogo, eseguendo un’ispezione della cute circostante, è opportuno valutare l’eventuale presenza di lesioni dermatologiche che potrebbero spiegare il dolore.
Quando la sensazione dolorosa è localizzata esattamente sull’ombelico, in genere è dovuta a ernie o a onfaliti, mentre il dolore nella regione ombelicale è più frequente e viene definito come “dolore in sede ombelicale” o “periombelicale”.
Capita che il dolore all’ombelico si accompagni ad altri disturbi, più o meno gravi e intensi, quali:
- nausea e vomito;
- flatulenza;
- gorgoglìo addominale;
- eruttazioni frequenti;
- muco e/o sangue nelle feci;
- febbre.
Sono molte le cause alla base di queste problematiche di salute e indagarle insieme al medico curante è il primo passo per impostare una terapia efficace.
Dolore all’ombelico: l’onfalite
L’ombelico è una parte del corpo estremamente delicata in quanto contiene il residuo dell’asse vascolare che mette in comunicazione il nascituro con la placenta materna durante la vita intrauterina. A seguito del taglio del cordone ombelicale, si forma una cicatrice. In questa regione la pelle può arrossarsi e infiammarsi. Il rossore a livello dell’ombelico potrebbe essere un sintomo di onfalite, un’infezione dell’ombelico che generalmente si verifica a nei neonati, ma che può colpire anche gli adulti.
Di solito, in caso di onfalite, oltre al dolore e all’arrossamento, possono essere presenti una tumefazione o secrezioni maleodoranti con fuoriuscita di pus.
Nel neonato è dovuta a microrganismi patogeni che attaccano la ferita ombelicale in via di guarigione. Negli adulti, invece, potrebbe essere causata dalla particolare conformazione dell’ombelico che ne ostacola una corretta igiene. Nei casi più gravi l’infezione è accompagnata da febbre e malessere generalizzato.
Per gestire l’onfalite, è possibile, sotto prescrizione e controllo medico, applicare localmente alcuni antisettici, pomate o garze disinfettanti che facciano regredire l’infezione. L’ombelico può essere trattato anche con l’ossido di zinco, ma nel caso in cui non dovesse guarire in tempi ragionevoli è opportuno ricorrere anche all’assunzione di antibiotici per via orale.
Dolori improvvisi all’ombelico: l’appendicite
Se il dolore è sordo, compare all’improvviso con una certa intensità, è localizzato nella zona periombelicale e si irradia (più frequentemente al quadrante inferiore destro dell’addome, ma non solo), può essere sintomo di un’infiammazione dell’appendice ileo-cecale.
Questo processo infiammatorio interessa l’ultima porzione dell’intestino crasso. Se diagnosticata e trattata per tempo (eventualmente anche con un intervento chirurgico) non porta allo sviluppo di complicanze mentre, se trascurata, può evolvere in peritonite. L’esordio dell’appendicite è spesso accompagnato da nausea, vomito, problemi nella deambulazione (per via del dolore) e mancanza di appetito.
La peritonite si manifesta con pallore, febbre alta, sudorazione intensa, dolore addominale forte e diffuso: una complicanza che richiede un immediato intervento chirurgico perché la sua evoluzione può portare a gravi danni e un concreto rischio per la vita del soggetto.
L‘ernia ombelicale
L’ernia ombelicale è una patologia causata dalla fuoriuscita dei visceri addominali attraverso l’ombelico. Può manifestarsi anche in altre regioni dell’organismo (ernia inguinale). Questa condizione può essere presente fin dalla nascita oppure essere causata da un indebolimento dei tessuti dovuto all’aumentare dell’età o ad altri processi patologici. Se non viene diagnosticata e gestita correttamente, può portare allo sviluppo di complicanze.
Si presenta come una protrusione dei tessuti addominali attraverso l’ombelico. Nelle fasi iniziali, può essere visibile solo assumendo certe posizioni, durante gli sforzi fisici intensi o a seguito di un colpo di tosse, mentre tende a scomparire da sdraiati o esercitando una delicata pressione sull’area interessata.
L’ernia ombelicale può essere asintomatica oppure causare dolore al soggetto che la manifesta. Altri fattori di rischio per lo sviluppo dell’ernia ombelicale sono il sovrappeso, la gravidanza, una tosse particolarmente violenta, interventi chirurgici, il sollevamento di oggetti pesanti o dei traumi fisici importanti. Come curarla? L’ernia ombelicale può essere validamente curata solo attraverso un intervento chirurgico che corregga il difetto dell’area interessata. Trascurarla significa rischiare che venga strangolata o strozzata, diventando ischemica e portando al rischio di sviluppare necrosi dei tessuti e peritonite.
Problemi intestinali o infezioni
A provocare dolori alla zona periombelicale possono anche essere problemi intestinali come la diverticolite o la sindrome dell’intestino irritabile. La prima è un’infiammazione dei diverticoli, ovvero piccole estroflessioni di parte delle pareti intestinali che assomigliano a piccoli sacchetti che alterano il profilo delle pareti del lume intestinale.
La causa della comparsa di diverticoli è sostanzialmente ignota e si tratta di malformazioni che si formano spontaneamente lungo le pareti intestinali. Solitamente sono asintomatici, ma possono sviluppare delle complicanze infiammatorie ed infettive. Quando sono sintomatici possono provocare un dolore addominale anche intenso, di tipo crampiforme e localizzato prevalentemente sul lato sinistro del corpo. Altri segnali di una diverticolite in corso possono essere difficoltà a evacuare, la sensazione di dover andare in bagno frequentemente e di non riuscire a scaricarsi del tutto. Possono essere trattati con una dieta idonea, con degli antibiotici o, nei casi più gravi, con un intervento chirurgico.
La sindrome dell’intestino irritabile (nota anche come colite spastica o colon irritabile), invece, si tratta di un disturbo funzionale (ossia dove, attraverso le attuali tecniche di indagine, non è possibile riconoscere una causa organica che spieghi la patologia) che coinvolge l’asse cervello-intestino. Il suo andamento è solitamente cronico e intermittente e si presenta con dolori localizzati all’addome, stipsi, diarrea o un’alternanza delle due condizioni. Può essere accompagnata anche da nausea, vomito, difficoltà digestive o problemi urinari ed è probabilmente indotta da un’alterazione del microbiota intestinale o della flora batterica presente in questa regione particolarmente sensibile dell’organismo. Trattare l’intestino irritabile può essere complesso, dato che le cause del problema sono da ricercare sia a livello fisico, sia psicologico. Per questo la cura può comprendere farmaci per la motilità intestinale, antispastici o lassativi, ma anche antidepressivi e un monitoraggio costante da parte dello specialista.
Tra le cause del dolore all’ombelico possono esserci anche l’ulcera peptica, l’irritazione peritoneale, il morbo di Crohn, una stitichezza particolarmente marcata, meteorismo o le infezioni delle vie urinarie.
Dolore all’ombelico in gravidanza
Nella donna in gravidanza il dolore all’ombelico è piuttosto frequente. Un leggero fastidio può essere dovuto agli adattamenti fisiologici dell’addome, che deve adattarsi alle mutate condizioni fisiche.
Nei primi mesi di gravidanza l’addome si prepara ad accogliere l’utero che aumenta di dimensioni e si verificano importanti cambiamenti. La muscolatura si distende e si allunga ed è normale che queste modifiche all’assetto muscolare possano causare fastidi. Nella fase finale della gravidanza la cute periombelicare risulta essere posta sotto tensione, tanto che l’ombelico scompare quasi del tutto o fuoriesce, portando a una condizione che può essere dolorosa anche al tatto.
Se il dolore è frequente e molto intenso, oppure improvviso, potrebbe nascondere altre cause come, per esempio, l’appendicite, che potrebbe essere rischiosa sia per la madre sia per il feto. Per ogni dubbio è bene fare riferimento al proprio ginecologo di fiducia.
Tumore all’ombelico
Il tumore all’ombelico è una neoplasia maligna. I sintomi più frequenti sono tumefazione dell’ombelico, dolore crampiforme e perdita di peso. Si tratta di una patologia rara, ma è bene rivolgersi a uno specialista per confermarne o escluderne la presenza in caso di sintomatologia dubbia.
Dermatiti
Il dolore ombelicale può essere provocato anche da una dermatite locale o da cisti sebacee, in grado di causare fastidi localizzati e anche prolungati, che richiedono un’attenzione medica per essere risolti. La zona ombelicale può essere anche soggetta alla formazione di cheloidi della cicatrice ombelicale, piccoli polipi, cheratosi seborroiche, eczemi, dermatofibromi, micosi o altre tipologie dermatologiche.
Endometriosi
Tra le più complesse patologie che hanno tra i sintomi il dolore localizzato all’ombelico o in sede ombelicale c’è anche l’endometriosi. Questa patologia consiste nella presenza del tessuto endometriale in una zona corporea dove non dovrebbe essere presente. Questa mucosa solitamente riveste le pareti interne dell’utero. Nell’endometriosi, i frammenti di questo tessuto possono insediarsi sulla superficie di intestino, ovaie, tube, vescica e altre sedi, generando un pericoloso stato di infiammazione e la formazione di tessuto cicatriziale e aderenze.
L’endometriosi ombelicale è un’eventualità rara ma possibile, ed è connessa alla presenza di tessuto endometriale in prossimità dell’ombelico. Oltre alle manifestazioni tipiche dell’endometriosi (dolore pelvico cronico, durante i rapporti, la minzione o l’evacuazione delle feci), nel caso di coinvolgimento ombelicale è possibile riscontrare eritemi sull’ombelico, fastidi e dolori soprattutto in concomitanza del flusso mestruale.
Infarto intestinale e altri disturbi vascolari
Tra le più gravi cause del dolore ombelicale ci sono i disturbi vascolari, che possono portare allo sviluppo di embolia o eventi trombotici e conseguenti infarti intestinali. Si tratta di una condizione particolarmente grave e spesso con esiti infausti, sulla quale è d’obbligo intervenire tempestivamente rivolgendosi ai servizi di emergenza.
Tra le cause più rare di dolore ombelicale ci sono anche la sindrome dell’ovaio policistico, la malattia infiammatoria pelvica, un’occlusione intestinale, le ulcere duodenali o peptiche.
Quando preoccuparsi e rivolgersi al medico, nel caso di dolore all’ombelico?
È utile chiedere un parere medico quando le sensazioni dolorose si presentano in seguito a un trauma che ha coinvolto l’addome o nel caso in cui, insieme al dolore si manifestino anche febbre, sangue o muco nelle feci, nausea, vomito, diarrea o altri sintomi che è bene indagare più a fondo.
Sarà il medico di medicina generale, o lo specialista, a suggerire di volta in volta gli esami diagnostici più appropriati per indagare i sintomi e trovare la soluzione più indicata per curare la patologia sottostante.
Fonti bibliografiche
- Endometriosi, Ministero della Salute