Acne: sintomi, tipologie e trattamenti

L'acne è una condizione dermatologica comune caratterizzata dall'infiammazione delle ghiandole sebacee e dei follicoli piliferi, che porta alla formazione di brufoli, punti neri, pustole e, nei casi più gravi, noduli e cisti, spesso influenzata da fattori ormonali, genetici e ambientali

Pubblicato: 11 Giugno 2024 16:02

Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Nome completo “acne vulgaris”, l’acne è una malattia delle pelle che colpisce molti adolescenti, ma che può talvolta manifestarsi anche in età adulta. Si tratta di una malattia del follicolo pilo-sebaceo, responsabile della comparsa di lesioni non infiammatorie (comedoni o “punti neri”) e lesioni infiammatorie (papule, pustole, noduli e cisti), più o meno gravi. 

Non esistono studi globali, ma si stima che in Italia siano affetti da acne il 30-40% dei giovani tra i 15 e i 20 anni (con un 3% di casi “gravi”). La metà dei casi di “dermatosi infiammatoria del follicolo pilosebaceo e del tessuto perifollicolare”, riguarda gli adolescenti e i giovani adulti (l’età più colpita è quella tra i 12 e i 25 anni). Si stima che ne soffra il 35% dei diciottenni maschi e il 40% delle diciottenni femmine, mentre tra i quarantenni colpisce l’1% degli uomini e il 5% delle donne. Solitamente, tra gli 8 e i 10 anni, insorgono delle manifestazioni non infiammatorie dovute a “comedoni” (accumulo di cheratina e lipidi allo sbocco del follicolo pilifero). Successivamente questi, in una modesta percentuale di soggetti, vanno incontro a reazioni infiammatorie e si formano così di papule, pustole, cisti e noduli: l’esordio è stimato intorno agli 11 anni per le femmine, intorno ai 12-13 per i maschi.

Le zone più colpite dall’acne sono tipicamente quelle più ricche di ghiandole sebacee, quindi riguardano prevalentemente la zona T del viso (mento, naso e fronte). Come sopra descritto la manifestazione può essere rappresentata dalla forma comedonica (con la sola presenza di comedoni bianchi o neri) o nei casi complicati dalla forma papulo-comedonica, papulo-pustolosa, pustolosa, pustolo-cistica, cistica o conglobata. I meccanismi alla base della formazione dei comedoni e delle loro eventuali complicanze sono prevalentemente ormonali.

Cos’è l’acne

È una condizione della pelle ad evoluzione benigna dovuta all’ostruzione dei follicoli pilosebacei con accumulo di sebo e conseguente infiammazione del canale. Le complicanze più gravi si manifestano soprattuto per la conseguente infezione batterica del follicolo (solitamente da parte del Propionibacterium acnes) favorita dall’infiammazione.

Una disfunzione del processo di cheratinizzazione della pelle (solitamente su base ormonale) unita ad una iperattività della ghiandola sebacea conduce alla formazione di comedoni che si comportano come dei veri e propri “tappi” posti allo sbocco dei follicoli pilosebacei, impedendo così la fuoriuscita del sebo (sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee site alla base dei follicoli piliferi).

Le classificazioni dell’acne

Non esiste un’unica manifestazione dell’acne: questa può colpire diversi distretti corporei (volto, collo, torace, dorso), essere lieve oppure decisamente più seria. Una prima distinzione riguarda il periodo della sua comparsa e la durata: si parla di acne neonatale quando si manifesta entro il quarto mese di vita, di acne giovanile quando compare al momento dello sviluppo e di acne adulta (o tardiva) quando si manifesta nell’adulto senza che da giovane ne abbia sofferto.

Una seconda classificazione riguarda la tipologia delle lesioni:

Per determinare la gravità dell’acne infiammatoria non esiste un criterio preciso. Ci sono metodologie basate sul conteggio delle lesioni infiammate e non infiammate, altre che prendono in considerazione anche l’impatto che la patologia ha sulla qualità della vita e sulla psicologia del soggetto colpito. I metodi più utilizzati considerano invece la valutazione clinica globale.

Cause dell’acne

L’acne è una patologia multifattoriale. Concorrono dunque alla sua manifestazione:

La convinzione comune è che l’acne dipenda da una scorretta alimentazione. In verità, una reale correlazione non è mai stata dimostrata. Alcuni studi sembrano dimostrare però come l’acne possa essere la conseguenza di un’alimentazione eccessivamente ricca di latte e latticini o ad alto carico glicemico. Il motivo risiederebbe nella sovrastimolazione del segnale mediato dall’insulina e dal fattore di crescita insulino-simile che i carboidrati iperglicemici e i derivati del latte ad azione insulinotropica sembrano innescare, favorendo così la comparsa dell’acne.

Un altro luogo comune, questa volta del tutto errato, sarebbe la correlazione tra acne e scarsa igiene: non è mai stata infatti dimostrata una correlazione tra questi due fattori.

Quando compare in età adulta, l’acne tende a colpire maggiormente le donne alla fine del periodo fertile. Le cause sono in questo caso da ricercarsi nella predisposizione familiare e nell’ambiente, nello stress e nel mancato utilizzo di cosmetici non comedogenici.

Altre cause, sarebbero da ricercare nell’inizio della secrezione degli ormoni androgeni (in particolare del testosterone) durante la pubertà, ai cambiamenti ormonali durante la gravidanza (solitamente nei primi tre mesi), nelle variazioni ormonali legate al ciclo mestruale, alla PCOS (sindrome dell’ovaio policistico) o ancora il suo sviluppo potrebbe essere legato all’utilizzo di alcuni farmaci (fra cui ad esempio steroidi, litio ed altri antiepilettici).

Sintomi dell’acne

I sintomi dell’acne dipendono dalla sua tipologia ma, al di là delle formazioni (comedoni, papule, pustole, noduli, cisti), possono includere:

Trattamenti dell’acne

La scelta della terapia per l’acne dipende dalla sua gravità. I trattamenti mirano essenzialmente alla guarigione delle lesioni presenti, ad evitare che se ne sviluppino di nuove, alla prevenzione delle cicatrici.

Un tempo per l’acne si utilizzavano prevalentemente antibiotici: si pensava infatti che la causa principale del disturbo fossero i batteri presenti nel follicolo pilifero. Gli studi più recenti hanno però dimostrato come quello giocato dai batteri sia solamente un ruolo secondario. La pillola contraccettiva viene impiegata come rimedio per l’acne in soggetti con diagnosi di ovaio policistico. In questi casi la terapia estro-progestinica risulta infatti essere molto efficace poiché agisce su una delle cause primarie alla formazione dell’acne.

L’American Academy of Dermatology (AAD) ha stilato delle linee guida per il trattamento farmacologico dell’acne, così riassumibili:

Un altro utile trattamento contro l’acne è rappresentato dal micropeeling, a base di acido glicolico e acido salicilico a bassa concentrazione che viene steso sulla pelle. L’effetto ottenuto è una desquamazione degli strati più superciali della pelle con liberazione e disinfezione dei follicoli pilosebacei da parte di comedoni e batteri.

Come prevenire l’acne

Per prevenire o ridurre il progredire dell’acne è necessario mettere in atto una serie di accorgimenti:

E’ importante inoltre ricordare che i farmaci devono sempre essere prescritti dal medico e di  seguirne rigorosamente posologie e prescrizioni.

Acne e alimentazione

Come già detto, non esiste ad oggi una correlazione evidente tra alimentazione e comparsa di acne, soprattutto a causa della multifattorialità a cui è dovuta la malattia. L’unica correlazione significativa, anch’essa ancora in fase di validazione, sembrerebbe soltanto quella con alimenti ad alto indice glicemico.

Esempi di alimenti ad alto indice glicemico sono:

L’eccessiva assunzione di questi alimenti determina un picco dei livelli d’insulina che, a sua volta, aumenta la sintesi di androgeni e di IGF-1. Questi ultimi poi si comportano come stimolatori alla produzione di sebo e tra l’altro l’IGF-1 partecipa anche alla ipercheratinizzazione dello strato corneo favorendo così l’accumulo di cheratina all’interno del follicolo pilifero. Ridurre i cibi ad alto contenuto glicemico ridurrebbe così la possibilità di manifestazioni acneiche o del loro aggravamento.

Fonti bibliografiche:

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