I numeri dell’Incoronazione di Re Carlo fanno girare la testa. Un evento di portata mondiale, quello a cui abbiamo assistito il 6 maggio, che per moltissimi di noi rappresentava la prima volta. Il Regno Unito non ospitava infatti la cerimonia da 70 anni, precisamente dal 2 giugno 1953, quando le porte dell’Abbazia di Westminster si erano aperte per la Regina Elisabetta II.
E così, a meno di un anno dal Giubileo di Platino, l’ultimo che ha visto la Sovrana affacciarsi dal balcone di Buckingham Palace, il rituale si è ripetuto culminando con la Corona di Sant’Edoardo posata sul capo di Carlo III, primogenito di Elisabetta e del Principe Filippo di Edimburgo. Al suo fianco c’era sua moglie, Camilla, incoronata Regina (non più Consorte) con la Corona della Regina Mary.
La portata di quest’evento ci rivela inoltre la ragione per la quale le ultime serie tv di Netflix a stampo Royal abbiano così tanto successo. I motivi? Tanti. Abbiamo provato a raccoglierne cinque, scelti da noi pensando a voi, che potrebbero essere quelli più vicini al disegno degli sceneggiatori che, negli anni recenti, hanno deciso di puntare tutto (o tanto), sulla Famiglia Reale.
Indice
La tradizione
Possiamo dirci innovativi fin che vogliamo. Ma nessuno, e diciamo nessuno, è capace di resistere al fascino della tradizione. Siamo rapiti dai cerimoniali che durano da millenni come questo, unico, che vede l’Arcivescovo di Canterbury porre la Corona sul capo del nuovo Sovrano designato da Dio. L’unto dal Signore, come lo chiamerebbero gli inglesi, è nascosto da un baldacchino – e senza nessuna possibilità di scorgere alcunché – proprio nel momento in cui riceve l’unguento sacro che lo decreta Sovrano d’Inghilterra.
Alcuni di noi possono pure aver recitato il rituale a memoria, replicando le parole che Carlo ha pronunciato con sicurezza in lingua originale. “Non sono qui per servire, ma per essere servito”, ha detto il nuovo Sovrano, che poi ha stretto forte lo scettro con la croce e quello con la colomba, dando così avvio – attraverso un’immagine passata alla storia – al Regno che ha costruito nella sua testa fin dal momento della sua nascita.
E, se poi, la tradizione si mescola ai sentimenti, ci piace ancora di più. Sì, perché nello sguardo pensoso e malinconico di Re Carlo c’era quello di un padre che forse avrebbe voluto entrambi figli davanti a lui, a giurare eterna fedeltà al suo Regno. Quel “Grazie, William”, mormorato a mezza voce dopo il bacio del suo primogenito, è andato oltre il rituale scritto dagli avi degli avi dei Windsor. Sapeva di verità.
La bellezza
Non siamo mai stanchi del bello. Osserviamo, tocchiamo, generiamo bellezza in ogni nostro passo. Ed è per questo che i Reali sono capaci di lucidarci gli occhi. Nelle cose ma anche nelle persone. Basti pensare alla sontuosa Golden State Coach, la carrozza con la quale i Sovrani d’Inghilterra hanno lasciato l’Abbazia di Westminster per tornare a Buckingham Palace. Pensate: la carrozza ricoperta tutta d’oro è stata acquistata nel 1700 per la cifra folle di 7000 sterline.
Sabato 6 maggio l’abbiamo vista trottare per le vie di Londra, in un’immagine bellissima e senza tempo che rimarrà impressa nella nostra memoria. Ed è qui che ci riagganciamo allo sguardo pensoso di Carlo. Difficilmente le Monarchie vengono soppresse, ma si estinguono da sole. Il nuovo Sovrano questo lo sa bene, come potrebbe sapere che il viaggio della sontuosa carrozza potrebbe essere l’ultimo.
Ci siamo così rifatti gli occhi, figli di un’epoca ormai spenta, ma che si aggrappa ancora a quello che ci fa tenere i piedi ben saldi a terra. La tradizione e la bellezza, anche quella delle persone. Di Kate Middleton, ad esempio, che da commoner è diventata il membro più importante e amato della Famiglia Reale. Una bellezza, fisica e d’animo, della quale non siamo ancora sazi. All’Incoronazione era semplicemente perfetta.
Gli intrighi
Da un lato il mondo di fantasia ideato da Julia Quinn e Shonda Rhimes (per Netflix) per Bridgerton, dall’altro quello più veritiero e cruento di The Crown. Le serie TV più amate ci hanno messo di fronte a una durissima e accattivante realtà: a corte può succedere davvero di tutto. E poco importa se il Visconte Anthony Bridgerton s’innamora di Kate Sharma, sorella di colei che stava corteggiando (Edwina) o se The Crown rivela troppo sui costumi libertini del Principe Filippo. L’immagine spietata di Meghan Markle, a pochi giorni dall’Incoronazione, è capace di spazzare via tutti i più succulenti tentativi di riprodurre la realtà dei più (comunque) abili sceneggiatori.
Chissà cosa avrà pensato Meghan Markle, accusata di aver irretito e strappato alla Famiglia Reale il Principe Harry, vedendo le foto bellissime e luminose della cognata Kate Middleton. Nella migliore delle ipotesi, starà pensando a un colpo di teatro. Noi aspettiamo. Suo marito, invece, è scappato dall’Abbazia di Westminster con la coda tra le gambe e dopo aver guardato in modo torvo suo fratello William, per quasi tutto il tempo, durante la cerimonia. A poco è servito il pennacchio rosso della Principessa Anna, che in parte ha celato il volto contrito del Duca di Sussex: a un occhio attento non sfugge nulla.
I Palazzi
Buckingham Palace, Windsor, Balmoral, Sandringham: se dobbiamo attribuire un merito a Spare, il memoir di Harry che non ha di certo mantenuto le promesse della vigilia, è stato quello di aver descritto in maniera meravigliosa tutti i Palazzi che rappresentano la Monarchia. Non siamo soliti vederli nei loro dettagli, se facciamo eccezione per le feste comandate (a Natale, il Castello di Windsor diventa meraviglioso), ma per questo abbiamo le grandi serie tv.
Bridgerton ci porta dritti nella Londra di Mayfair, a Bath in modo particolare, dove gli aristocratici erano soliti trascorrere il tempo tra campagna e terme, nel Somerset. Non possiamo dire di meno di The Crown, che ci porta all’interno di un ideale Buckingham Palace, rendendoci partecipi degli interni maestosi, dei marmi, delle statue e di come la Regina attraversasse quei corridoi con sicurezza assoluta. In realtà, la Sovrana cedette con rammarico al trasferimento a Palazzo: avrebbe infatti preferito rimanere a Clarence House col Principe Filippo, Carlo e Anna (Andrea ed Edoardo non erano ancora nati quando è diventata Regina), dimora che proprio suo marito aveva ristrutturato con grande entusiasmo.
Le favole sono reali
In un mondo ideale, senza imprevisti e in cui tutto va come vorremmo, la Principessa Diana sarebbe stata Regina. E invece no. Camilla è la testimone di una favola reale, a lieto fine certo, ma con un finale che non piace a tutti. La sua incoronazione non ha messo tutti d’accordo ma ha gratificato Carlo, che l’ha voluta al suo fianco fin dal primo momento e l’ha guardata con un amore tipico di chi ha messo la sua vita nelle mani dell’altro. Non è andata come avremmo voluto, è andata come doveva andare.
L’amore ha trionfato, anche grazie alla lungimiranza della Regina e al suo amore infinito per Carlo. L’unica che abbia veramente creduto in lui, scudo dello sguardo severo del Principe Filippo che lo avrebbe voluto diverso, e che per suo figlio ha fatto tutto. Persino concedere che Camilla fosse Regina, con una decisione arrivata a sorpresa a pochi mesi della morte. E con la quale ha idealmente riparato a un errore fatto tanti anni prima, quando si era opposta all’unione del suo primogenito con una giovanissima Camilla Shand. Il suo amore per sempre.