Stiamo idealizzando il partner? Come capirlo e cosa rischiamo

All'inizio di una storia il nostro partner ci appare perfetto, senza difetti. Ma questa visione è irreale e ostacola la relazione, invece di favorirla. Ecco come superare l’idealizzazione di chi ci sta accanto e vivere felici

Pubblicato: 9 Settembre 2024 18:30

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Siamo super innamorate di un “Lui” con la elle maiuscola, bello, forte, sensibile, intelligente, gentile, coraggioso, divertente, eccitante. È talmente perfetto che ne siamo addirittura intimidite.  È proprio il partner “ideale”!

Cosa succede

Un momento. Non che quella persona non sia l’essere formidabile che descriviamo, ma nessuno è senza difetti. Per il semplice motivo che siamo umani, veniamo da realtà diverse, da situazioni differenti, da atteggiamenti acquisiti o sviluppati che ci rendono persone complesse e fortunatamente imperfette. Però non è facile essere totalmente obiettive in ogni momento della vita, specialmente nei primi tempi dell’innamoramento. Ecco perchè.

La biologia dell’amore

Madre Natura, che cura i suoi interessi con astuzia, ha fatto in modo che l’innamoramento sia il trick giusto per legare “biologicamente” due persone. Così, nei primi tempi di una storia, nel nostro organismo avviene il rilascio di dopamina e feniletilamina, sostanze chimiche che creano una sorta di “euforia” (e di dipendenza) che può farci vedere il partner come una specie di supereroe angelicato. Quando ci piace qualcuno le aree più razionali del nostro cervello si “spengono”, il che annebbia un po’ la nostra capacità critica e ci induce a fissarci solo sugli aspetti positivi della relazione.

D’altronde, chi siamo noi per opporci alle Leggi della Natura? Se non possiamo controllarle, però, possiamo gestirle con l’attenzione a come siamo vivendo la relazione. Perché se continuiamo a idealizzare il tipo per cui abbiamo una crush, le conseguenze saranno negative (per noi, ovviamente, non per lui che se la gode con una tipa che lo adora nemmeno fosse una star della trap).

I meccanismi che scattano

Quando idealizziamo la persona amata è come se la mettessimo su un piedistallo, attribuendole qualità perfette e nascondendone i difetti. È ok agli inizi, ma poi anche no. Perché il senso profondo di questo meccanismo nasconde diversi risvolti negativi.

Cosa rischiamo

Idealizzare un partner equivale a non riconoscerne i difetti o a minimizzarli, perdendo di vista la sua realtà oggettiva.

Cosa fare

Se stiamo mettendo il partner su una nuvoletta dorata di sicuro non ce ne accorgiamo. Però abbiamo due risorse importanti che ci aiutano.

Smettiamo di idealizzarlo (e iniziamo ad amarlo)

Il partner ci appare super perché – ad esempio – nel lavoro è geniale, folgorante, stimatissimo? Buon per lui, ma quella è solo una parte della sua vita. Cerchiamo di considerarlo nel suo insieme, nei momenti di relax, quando appare sguarnito, indifeso, inappropriato, un po’ ingenuo, pasticcione, poco spiritoso. In una parola, normale. Non significa amarlo di meno, ma di più, perché se riconosciamo anche il suo “lato No” lo stiamo accettando davvero.

È una grande prova d’amore, a patto che anche il partner a sua volta ci accolga integralmente, pregi e difetti inclusi.

Accettiamo i difetti, ma attivamente

L’accettazione dei difetti dell’altro è necessaria alla coppia, ma non dev’essere mai passiva. Per vivere bene in due dobbiamo costantemente preservare un equilibrato gioco di dare e avere.

Non temiamo di farci aiutare

Se l’idealizzazione dei primi tempi ci è rimasta incollata addosso, abbiamo una considerazione irreale del partner, che ci rende possibili bersagli di abbagli, inganni e incomprensioni. Tutto ciò equivale a veleno per noi e per la nostra relazione. Parliamone con qualcuno di cui ci fidiamo ma anche, se è il caso, con una psicoterapeuta che può aiutarci a ritrovare equilibrio, obiettività e giusta tutela di noi stesse.

Idealizzare l’altro non capita a tutte: alcune continuano ad essere obiettive anche se sono innamoratissime, altre sono ottenebrate dalla “sbornia” dell’infatuazione. Ma poi si torna sulla Terra e, se si tratta di vero amore, ci si accetta e ci si rispetta a vicenda per quello che si è.

 

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