Ho paura che lui mi lasci

Vivere una relazione nel timore che possa finire ci fa solo male. Cerchiamo di recuperare la serenità, la passione e l'allegria con piccole azioni di autostima. E con la voglia di goderci il nostro amore

Pubblicato: 22 Giugno 2023 10:00

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Ho 18 anni e sto con un ragazzo di 21. Lui è carino ma anche tranquillo, serio (studia Infermieristica e fa piccoli lavori), premuroso, affettuoso. E io penso che uno così perfetto prima o poi mi lascerà. Io faccio di tutto per mostrargli quanto lo amo e quanto ci tenga a lui, eppure mi capita di immaginarmi da sola e disperata dopo che lui se n’è andato con un’altra migliore di me. Io sono insicura, nervosa, talvolta gli rispondo male o me la prendo per sciocchezze. Ho un brutto carattere e la paura che lui mi lasci peggiora i miei difetti. Cosa devo fare?

Elisa

La paura di essere lasciate è legato alla convinzione – anche temporanea – di non essere “abbastanza”: abbastanza desiderabili, belle, passionali, amorevoli, disponibili, comprensive. Da persone sicure e convinte di ciò che siamo, diventiamo ragazze indifese in balìa di dubbi inverosimili e convinzioni campate in aria che però ci sembrano plausibili e demoliscono le nostre sicurezze.

Ne pensiamo di ogni (per farci male)

Così siamo preda di una serie di ipotesi distopiche. Ad esempio, crediamo di sapere cosa pensa il nostro partner di noi (cose brutte, ovviamente). Siamo certe che le cose andranno male (ma non si sa come facciamo a conoscere il futuro), oppure che accadrà l’inevitabile rottura tra noi (vedi profezia precedente). Ma il capolavoro di autolesionismo lo tocchiamo quando ci carichiamo sulle spalle le colpe di ogni cosa (dalle incomprensioni al fatto che lui abbia bucato una gomma venendoci a prendere). Ognuna di queste dolorose trappole mentali ci attira come un canto di sirene malvagie e ci convince di essere nel giusto.

I motivi della paura di essere lasciate sono tanti e spesso risalgono a traumi della nostra infanzia o a problemi familiari. Ma la mission che abbiamo ora è quella di vincere il blocco che ci impedisce di goderci una relazione serena ma anche di fare progetti. Proviamoci così.

1) Ricomincio da me

Partiamo da noi stesse: dobbiamo accrescere la nostra autostima partendo dal rovesciamento delle nostre fissazioni. “Non sarò mai capace di…” deve diventare “Sarò sicuramente capace di…” (essere simpatica, sorridere, pensare positivo). “Lui troverà una ragazza meglio di me” si trasforma in “Non c’è nessuna come me e lui lo sa bene”. “Se abbiamo litigato è colpa mia” cambia in “Dobbiamo chiarirci e capire i motivi per cui non abbiamo trovato un accordo”.

2) Penso positivo

Insomma, molto dipende da noi e dal nostro atteggiamento, perché ogni cosa può andare bene o male a seconda di come ci comportiamo. Partire da una posizione prevenuta, pessimista a prescindere, dominata da pensieri negativi, influenzerà le nostre azioni. E’ difficile, è vero, ma sforziamoci di fare pensieri orientati a una prospettiva serena, tipo “Stasera ci divertiremo”, “Sarà una vacanza bellissima con lui”, “Potremmo pensare a cercare una casa per noi”. Ricacciamo indietro idee nefaste e spaventose come “Ho letto nel suo sguardo che non mi sopporta”, “In vacanza lui conoscerà una figa pazzesca e mi mollerà”, “Figurati se lui vorrà mai cercare casa con me!”.

3) Vivo giorno per giorno

Accanto a questi pensieri “costruttivi-e-positivi” (ma non inutilmente ottimisti) affianchiamo comunque un “timer mentale” settato su 24 ore: cerchiamo di pensare a un giorno per volta, senza permettere alle idee cupe di inondarci di teorie catastrofiche sul nostro rapporto con lui. Viviamo l’oggi e il qui. Al domani ci penseremo, appunto, domani. Godersi la vita significa anche prenderla con filosofia, ovvero reagire agli eventi senza lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative – tanto futili quanto tossiche.

4) Sbagliando, imparo

E se commettiamo qualche errore, non facciamone un dramma: uno sbaglio deve diventare una possibilità di imparare. È la vita che ce lo chiede: ogni essere vivente procede per tentativi, fallimenti e vittorie. Non è una tragedia, ma è esperienza. Anche in amore. Imparare ad amare, a capirsi, a rispettarsi è un percorso che prevede possibili errori, ma va costruito insieme giorno per giorno. Con un elemento fondamentale: la fiducia. Non solo reciproca, ma anche in se stessi. Diffidare di ciò che facciamo, dubitare delle nostre idee, sentirsi sempre peggiori degli altri è un ottimo sistema per garantirsi la sofferenza a vita.

5) Ho diritto alla felicità

Dobbiamo invece cercare di essere felici, perché ne abbiamo il diritto. Ed è più facile di quel che si pensi. Releghiamo in un angolo i pensieri pesanti e concediamoci di vivere con leggerezza (che non significa superficialità), senza pericolose “dietrologie” che ci portano a cercare motivi nascosti dietro ai fatti o ai comportamenti. Fatica sprecata! Usiamo le nostre energie, piuttosto, per volerci bene, sorridere, fare l’amore, sorprenderci, parlare, costruire, scoprirci, fare cose pazze, condividere grandi speranze.

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