Prima lui ci avvicina, fa il carino, ci parla, ci sorride, ci lusinga. Poi però appare e scompare, dice e non dice. E ad un tratto… puff! sparisce, si smaterializza, evapora. Bé, pensiamo, forse vuole verificare se teniamo davvero a lui oppure vuole riflettere su quello che c’è tra noi. E lo immaginiamo nella solitudine della sua stanza (o della sua auto, o del suo ufficio) con la faccia seria, tutto concentrato a pensare a noi e alla nostra relazione. Ma siamo sicure?
Fuggire dal fuggitivo ha il suo perché
L’errore che dobbiamo evitare è di costruire castelli in aria su qualcosa che necessita di una lettura più basica. Se lui è sfuggente ed evasivo, anche se ha fatto il primo passo, forse si è reso conto di non essere molto interessato a noi (a tale proposito, rivediamoci il film “La verità è che non gli piaci abbastanza”). Oppure, se è interessato, sta valutando i pro e i contro in cerca di risposte ai suoi dubbi. In entrambi i casi la strategia giusta è quella di prendere tempo e… sparire anche noi. L’antichissimo detto “In amore vince chi fugge” è quanto mai azzeccato con un ragazzo fuggitivo. Solo quando non ci avrà più davanti, o al telefono, o in chat, sentirà quanto gli manchiamo.
Stargli addosso è controproducente (e faticoso)
In un suo iconico brano, il rocker Sting cantava: “If you love somebody, set them free”, se ami qualcuno lascialo libero. Se ci piace da morire un ragazzo, non dovremmo tempestarlo di messaggi su whatsapp, di telefonate, di post di ammirazione sui suoi social. Potrebbe sentirsi braccato, come una preda inseguita dal predatore. Prendiamo le distanze, dunque, con leggerezza e obiettività. Se il predatore si allontana, la preda si sente più sicura e torna sui suoi passi.
Viviamo la nostra vita senza fissarci su di lui
Se bruciamo le tappe, i ragazzi possono spaventarsi e indietreggiare. Dunque, se davvero ci teniamo a lui, evitiamo di avvicinarci troppo, di parlare di relazioni ufficiali, di ipotizzare vacanze insieme. Facciamogli capire che abbiamo altri centomila interessi prima di lui. Nella nostra schedule di appuntamenti, lui è solo un puntino tra le 16 e le 16,20. Un puntino a cui teniamo, certamente, ma che deve farsi spazio tra i nostri amici, la palestra, lo studio, il lavoro, gli aperitivi, il nostro cane, lo shopping e così via. Non facciamo di lui il primo dei nostri pensieri, ma diamo priorità alle cose che concretamente contano di più nella nostra vita. Poi diciamoci la verità: a nessuno piace vincere facile. E i ragazzi adorano penare un po’ per conquistare una ragazza.
Restiamo a guardare, ma a distanza
Il giovane maschio umano, per quanto possa essere comprensivo ed empatico, può sentirsi a disagio con una ragazza troppo apprensiva, pressante, insicura. Se poi s’innamorerà, accetterà questi stati d’animo e li amerà perché sono parte di noi. Mettiamo a tacere il nostro istinto che si aspetta un feedback positivo dal ragazzo che ci piace e privilegiamo la ragione, che ci suggerisce di restare a guardare ciò che accade, con estrema calma e zero aspettative.
Alla fine, dovrà “gettare la maschera”
Se davvero il ragazzo che fugge tiene a noi, smetterà di nascondersi. L’idea che a poter sparire potremmo essere proprio noi gli farà venire la paura di perderci. Allora supererà ogni perplessità e ci confesserà il suo sentimento per noi. Nessuno si fa convincere ad amare qualcuno, nemmeno noi. Aspettare che in lui maturi il coraggio di dichiararsi è una strategia che dà i suoi frutti, molto più che pungolarlo con messaggi, telefonate, discorsi, domande allusive.
Dalla fuga passa alla scomparsa? Meglio così
E se dopo qualche incontro fugace e uno scambio di messaggi whatsapp, il tipo si esibisce nel famoso numero della sparizione totale? Non è il caso di chiamare Chi L’Ha Visto. Per quanto ci bruci la delusione di esserci illuse che lui (malgrado l’atteggiamento ambiguo) fosse cotto di noi, ingoiamo le lacrime aiutandoci con un pezzo di cioccolato e una scorribanda di shopping con un’amica. Correre dietro a un ragazzo che non ci considera abbastanza è uno sport che non prevede la vittoria. Accettiamo il fatto: può capitare a tutte di interpretare male un atteggiamento, fraintendere una frase, equivocare un’affermazione. Un po’ dipende dalla voglia di innamorarci, un po’ dalla nostra autostima che, se non è al massimo, ci spinge ad accontentarci. Ma nessuna di noi deve farlo, perché meritiamo sempre il meglio. Soprattutto in amore.