Aveva solo sei mesi Elżbieta Ficowska quando le fu fatto pagare il prezzo della “diversità” stabilito da qualcun altro, colpevole solo di vivere nel posto e nel tempo sbagliato. Perché lei era nata lì, in quello che i nazisti avevano trasformato in una prigione a cielo aperto per gli ebrei, nel ghetto di Varsavia.