Griselda Blanco: la vera storia della Regina della droga

Si narra che fu l'unica donna a meritare il rispetto di Pablo Escobar. Il suo nome era Griselda Blanco ed era la Regina della droga

Pubblicato: 29 Gennaio 2024 11:57

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Signora della droga, Regina o, più semplicemente, Madrina: questi erano i diversi appellativi che facevano tutti riferimento a lei, a Griselda Blanco. Non solo la protagonista di una delle serie Netflix che ha scalato le classifiche internazionali e che ha tenuto incollati allo schermo migliaia di telespettatori, ma una persona realmente esistita. Una donna spregiudicata, una criminale senza scrupoli, l’amica d’infanzia di Pablo Escobar. Una regina, appunto, al fianco dell’imperatore del narcotraffico. Questa è la sua storia.

Chi era Griselda Blanco

Anno 2017: l’arrivo al cinema de La signora della droga, pellicola diretta da Guillermo Navarro e interpretata da Catherine Zeta-Jones, fa conoscere al mondo intero la storia di Griselda Blanco, quella della donna dietro la criminale condannata per narcotraffico. Fa lo stesso “Griselda”, la serie Netflix con Sofía Vergara che ha scalato le classifiche della piattaforma dopo la sua uscita nel gennaio del 2024. Ma chi era, davvero, la Madrina?

Griselda Blanco Restrepo nasce a Cartagena il 15 febbraio del 1943, in uno dei quartieri più poveri del territorio. È un’infanzia difficile la sua, ma non così diversa da quella dei coetanei. All’età di 11 anni si trasferisce a Medellín, ma quello non è un nuovo inizio per lei. Le condizioni in cui verte la famiglia sono sempre più estreme, acuite dall’abbandono del padre e dai problemi di alcolismo della madre.

Griselda non vede prospettiva né futuro, non lì e non in quel momento. Così, appena adolescente, inizia a prostituirsi per racimolare i soldi che le consentono di vivere in maniera dignitosa. A 20 anni incontra l’amore, o almeno così sembra. A conquistare il suo cuore è Carlos Trujillo, un pezzo grosso nella contraffazione dei documenti, che affascina la ragazza col suo modo di fare impudente e senza scrupoli. Decidono di sposarsi e danno alla luce tre figli: Dixon, Osvaldo e Uber.

Da lui impara tutto, lo osserva mentre è all’opera e inizia a interessarsi di affari loschi. Ma l’amore, e la famiglia costruita insieme, non sono abbastanza, non quando subentrano gli interessi. Griselda, accortasi che suo marito si sta impossessando dei suoi fondi in maniera illecita, lo uccide. Ma quello è solo l’inizio della scia di omicidi che lascerà dietro di sé negli anni, eliminando chiunque ostacolerà la sua carriera nel narcotraffico.

Alla conquista dell’America

Rimasta sola, Griselda inizia a costruire quello che, presto, diventerà il suo grande impero. Sono gli anni in cui conosce Alberto Bravo, un criminale che ha costruito la sua ricchezza con il traffico della cocaina. Insieme hanno una visione: quella di conquistare l’America. I due si sposano e poco dopo il matrimonio si trasferiscono a New York, dove la Blanco trova un posto nel traffico degli stupefacenti. Poi si trasferiscono a Miami ed è qui che il suo business illegale cresce a dismisura.

Griselda non è sola nell’impresa, al suo fianco c’è anche Pablo Escobar, l’Imperatore della droga, nonché suo amico d’infanzia. È lui che spiana la strada all’amica facendola entrare nel Cartello di Medellín. Terminata la relazione con Alberto Bravo, la futura Madrina conosce Darìo Sepùlveda. I due fanno coppia fissa e si sposano. Dal matrimonio nascerà Michael Corleone, quarto figlio di Griselda, il cui nome è un omaggio al personaggio immaginario del romanzo Il padrino.

La Regina della droga

Griselda Blanco diventa la Regina della droga, o più semplicemente Madrina. Un nome che non tutti pronunciano con leggerezza e senza preoccupazioni, perché non è solo la sua attività a spaventare, ma soprattutto la sua ferocia. Ambiziosa e senza scrupoli, Griselda elimina i suoi nemici e tutti coloro che rappresentano un ostacolo alla sua crescita. All’apice della sua carriera criminale arriva a detenere un patrimonio di oltre due miliardi di dollari.

È circondata da collaboratori servili e fedeli. Tra loro anche numerosi sicari incaricati di uccidere chiunque rappresenti un pericolo per il suo business, a guidare l’armata killer c’è Jorge “Rivi” Ayala, criminale colombiano condannato poi all’ergastolo nel 1993. È proprio lui a compiere i feroci desideri della Madrina che agisce senza remore e rimpianti. Non si fa nessuno scrupolo neanche quando, durante un assalto, muore un bimbo di tre anni.

L’impero di Griselda sembra crollare, però, a causa della collaborazione tra un ex trafficante e le forze dell’ordine di Miami. La donna viene arrestata, ma appena fuori dal carcere riorganizza il suo regno e sceglie di trasferirsi. La sua nuova destinazione è la California: è lì che continuerà la sua attività insieme a suo figlio Michael.

La nuova vita, così come gli affari, sono destinati a sgretolarsi in fretta. La sua attività criminale viene sventata dalle forze dell’ordine e Griselda viene catturata. Nonostante la scia di omicidi attribuibili alla Madrina, nel futuro di Griselda non c’è la pena di morte, ma vent’anni di carcere. Non molti per una regina spietata e feroce come lei, ma quanto bastano per colpirla.

Proprio a causa delle sue azioni spregiudicate, e prive di morali, Griselda Blanco ha molti nemici e quelli scelgono di agire proprio quando la donna è più vulnerabile. I suoi figli vengono assassinati brutalmente in Colombia, tutti tranne Michael, che dopo la morte di sua madre prenderà le distanze dal mondo della droga.

Lascerà il carcere nel 2004, il 6 giugno, per essere rimpatriata in Colombia. Ma lì, nel Paese dove tutto è iniziato, la donna ha ancora tanti nemici. Il 3 settembre del 2012, all’età di 69 anni, Griselda Blanco viene assassinata. A regolare i conti sono due uomini in motocicletta e due proiettili che esplodono, direttamente, sulla sua testa.

Termina così la storia della Regina della droga, della Madrina senza scrupoli che non si è fermata davanti a niente e a nessuno per costruire un impero, per la sua eredità. Un’eredità che, però, non è stata accolta dall’unico figlio rimasto in vita, proprio lui che ha scelto di ribellarsi a quel nome che sembrava una condanna già annunciata.

Michael Corleone, dopo la morte di sua madre, si è trasferito a Miami dove ha incontrato l’amore. È diventato padre di tre bambini e imprenditore. Non ha mai rinnegato il suo passato però, né tanto meno sua madre. In un’intervista a Fox News, parlando di Griselda, ha dichiarato: “Vorrei che il pubblico capisse che non siamo i nostri genitori. Mia madre non era una santa, ne sono consapevole. Ma la verità è che era mia madre. Si prendeva cura di me”.

Fonte: Magnolia Pictures / IPA
Griselda Blanco

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