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Cosa sono
Le microplastiche sono minuscole particelle di plastica che i trovano ormai in tutti gli ambienti naturali, inclusi oceani, fiumi, rocce e aria. Ma da dove arrivano le microplastiche? Queste piccole particelle, del diametro inferiore ai cinque millimetri, possono essere inserite come microsfere nei cosmetici esfolianti o in altri prodotti come i dentifrici, oppure derivare dalla degradazione dei rifiuti di plastica abbandonati nell’ambiente. Gli esperti stimano infatti che ogni anno quasi nove tonnellate di rifiuti di plastica sfuggano al recupero e finiscano nell’ambiente dove lentamente si degrada in pezzi sempre più piccoli e sempre meno recuperabili. Altre fonti di microplastiche sono i tessuti sintetici e gli pneumatici, che rilasciano queste particelle nell’aria, sul suolo e nelle acque.
Le microplastiche inquinano l’ambiente e costituiscono un rischio per la salute degli animali e di noi esseri umani. Non sono chiare le conseguenze legate all’ingestione delle microplastiche ma è probabile che possano avere un impatto negativo. Ormai siamo a conoscenza della presenza di microplastiche nelle cozze, ostriche e altri pesci e animali marini che vengono pescati per la nostra alimentazione. Si stima che attraverso il cibo ognuno di noi ingerisca circa cinque grammi di microplastica a settimana ma oltre che negli alimenti, le microplastiche si trovano poi anche nell’acqua che beviamo e nell’aria che respiriamo, quindi la nostra esposizione a queste particelle è difficilmente calcolabile. Anche se ancora non conosciamo i reali effetti delle microplastiche sulla nostra salute, è importante cercare di limitare il più possibile l’ulteriore immissione di plastica nell’ambiente.
Cosa possiamo fare
Evitare la plastica monouso
Il primo passo per ridurre le microplastiche è quello di evitare il più possibile l’uso di plastica monouso. Come?
- bere acqua del rubinetto
- procurarsi una borraccia
- usare borse della spesa in cotone
- evitare gli imballaggi di plastica per alimenti e cosmetici
- sostituire la plastica monouso con altri materiali
Ridurre il più possibile l’uso della plastica diminuisce il rischio che questo materiale finisca nell’ambiente e, di conseguenza, che si formino microplastiche. Quando si è costretti a usare plastica dopo l’uso è importante gettarla via in modo corretto, così che possa essere riciclata.
Scegliere cosmetici senza plastica
Oltre che nell’imballaggio, la plastica può essere contenuta anche all’interno dei cosmetici sotto forma di microsfere invisibili. All’interno dei cosmetici si possono trovare materiali plastici come il polietilene, il polipropilene, il polimetilmetacrilato e altri. Per scegliere prodotti senza questi ingredienti occorre leggere con attenzione la lista degli ingredienti o INCI e optare per prodotti sostenibili. La stessa cosa vale anche per i detersivi usati nelle pulizie di casa: anche loro possono contenere microplastiche.
Comprare abiti in fibre naturali
Gli abiti realizzati con fibre sintetiche rilasciano microplastiche durante il lavaggio in lavatrice. Per ridurre l’immissione di particelle nell’ambiente si possono adottare alcune strategie come scegliere il programma di lavaggio corretto o inserire i vestiti in una borsa da bucato. Il modo migliore però per non immettere microfibre sintetiche quando si lavano i vestiti è scegliere abiti in tessuti naturali come cotone, bambù, canapa o lino. Oltre a essere più sostenibili per l’ambiente, questi tessuti rispettano meglio la pelle, garantiscono una buona traspirabilità e possono aiutare a prevenire allergie e irritazioni cutanee.
Usare meno l’auto
Quando guidiamo l’auto, gli pneumatici si consumano rilasciando microplastiche sulla strada e nell’aria. Secondo gli esperti, gli pneumatici per auto sono una delle principali fonti di microplastiche, responsabili del 28% delle microplastiche presenti negli oceani. Di conseguenza, riducendo il consumo dell’auto si possono ridurre anche le microplastiche. Scegliere di muoversi a piedi, in bicicletta, in treno o con altri mezzi di trasporto sostenibili fa anche risparmiare denaro, può aiutare a muoversi di più e contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra, una delle cause del riscaldamento globale alla base della crisi climatica.
Sostenere chi lavora per l’ambiente
Se è vero che ognuno di noi può fare molto per ridurre le microplastiche o altre fonti di inquinamento ambientale, è vero anche che senza efficaci sforzi collettivi difficilmente i singoli potranno cambiare le cose, almeno nel breve periodo. Per questo è bene sostenere organizzazioni che hanno come priorità la tutela dell’ambiente e la salute delle persone, così da avere maggiori risultati. Anche fare volontariato in associazioni ambientaliste, effettuare donazioni a chi si impegna per mantenere pulito il Pianeta o cercare di sensibilizzare altre persone fornendo loro informazioni e soprattutto dando il buon esempio, può contribuire a ridurre il nostro impatto negativo sul Pianeta e forse a garantirci un futuro.
Fonte:
IUCN