Regista, produttore, sceneggiatore, direttore artistico, musicista e anche scrittore, Max Nardari è un artista a tutto tondo che non ha bisogno di presentazioni.
Adora Pedro Almodovar su cui ha scritto la tesi di laurea, sogna di realizzare un grande musical, magari con Serena Rossi, è atteso a Venezia dove tre anni edizioni fa vinse il Leone di Vetro e mentre in radio spopola Cento cose, su Rai 1 il 7 settembre in prima serata va in onda in anteprima tv il suo film, La mia famiglia a soqquadro.
A noi Max Nardari ha raccontato dei suoi lavori per il cinema e musicali, a novembre è in uscita il suo libro. E ci ha svelato molto più dei suoi progetti per il futuro.
Ci parli del tuo film, La mia famiglia a soqquadro per il quale hai ricevuto diversi premi tra cui il Leone di Vetro al Festival di Venezia?
La mia famiglia a soqquadro è uscito al cinema nel 2017 con distribuzione Europictures, ora finalmente in anteprima tv martedì 7 settembre 2021 su RAI 1 addirittura in prima serata. Il film ha vinto moltissimi premi internazionali importanti, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Tokyo e in America alla Bahamas. In Italia ha vinto il premio Leone di vetro alla 75° Mostra del Cinema di Venezia. Una grandissima soddisfazione, tenendo presente che oltre ad averlo scritto (insieme a Fausto Petronzio) e diretto, l’ho anche prodotto con la mia casa di produzione indipendente Reset Production.. Un film che non ha avuto sostegni di Ministero, RAI Cinema o altre istituzioni, su cui ho creduto fortemente, investendo anche in prima persona. La trama è molto originale tanto che da più parti, negli anni, alcune produzioni volevano farlo, ma poi quando mi sono reso conto che stavo perdendo solo tempo, mi sono rimboccato le maniche e in soli 8 mesi ho realizzato il film da me.
La pellicola racconta la storia di Martino, un bambino di 11 anni che entrando nel nuovo mondo delle scuole medie si trova di fronte ad una realtà inaspettata: è l’unico della classe ad avere ancora i genitori insieme! Pian piano inizierà ad invidiare ai compagni i sontuosi viaggi e i regali avuti dai genitori e dai loro rispettivi nuovi partner che fanno a gara per accaparrarsi l’affetto dei figli. Da qui scatterà in lui l’idea diabolica di far separare i suoi genitori per diventare un bambino come tutti gli altri, nell’illusione di poter godere anche lui degli stessi benefici dei compagni. Un bellissimo cast tra l’altro: Eleonora Giorgi, Bianca Nappi, Marco Cocci, Elisa Di Eusanio, Elisabetta Pellini , Ninni Bruschetta e tanti altri.
A proposito della Mostra del Cinema di Venezia, cosa ne pensi di questa edizione?
Ho seguito poco questa edizione perché sono concentrato su un nuovo progetto cinematografico e sull’uscita di questo film in tv. Sicuramente vedo che è ricca di ospiti importanti come per esempio Xavier Dolan con il film Illusion Perdues che mi incuriosisce molto. Sono soddisfatto dell’apertura del Festival con il grande Pedro Almodovar e il suo film Madre paralelas perché è il mio regista di riferimento da sempre, infatti ho fatto una tesi di laurea su di lui, intervistandolo tanti anni fa a Madrid. Sono curioso di vedere il nuovo film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio. Io stesso sarò alla Mostra del Cinema di Venezia il 10 settembre per presentare allo stand della Regione Veneto il mio nuovo cortometraggio dal titolo Ritorno al presente, con protagonista Daniela Poggi, che ha vinto un finanziamento proprio nel Veneto.
Ti piacerebbe lavorare con Serena Rossi, la madrina di Venezia78?
Certo! Serena Rossi è diventata sempre più un nome, sia in tv che nel cinema. È davvero bravissima e mi ricorda un po’ l’eclettica Paola Cortellesi che stimo anche molto. Certo che mi piacerebbe lavorare con lei anche perché amo unire la musica al cinema e lei è una formidabile interprete. Un mio sogno è tra l’altro realizzare un grande musical in Italia, e lei sarebbe perfetta come protagonista.
Torniamo a La mia famiglia a soqquadro, che ricordi hai del set, di Eleonora Giorgi, Bianca Nappi ecc?
Nel set c’è stata davvero una bella atmosfera tra tutti, ogni tanto qualche discussione, ma è normale. Abbiamo dovuto fare le corse e realizzare il film in un solo mese, con 35 bambini in scena e tanti attori. È stato un vero miracolo produttivo che si è potuto realizzare solo perché abbiamo accorpato tutte le scene in una piccola città, Terni, dove abbiamo intenzione di girare anche il mio prossimo film dal titolo Amici per caso. Eleonora Giorgi è una grande star, con un trascorso importante e lavorare con lei è stato emozionante e anche divertente, perché è molto simpatica. L’ultimo giorno è arrivata con lo spumante per brindare e tutto il set ha gradito questo suo gesto, che non è affatto scontato. Bianca Nappi è una attrice molto precisa, esigente, professionale e lavorare con lei è stato molto bello in quanto ci siamo scambiati spesso opinioni sulla recitazione e sul mondo da dare al film. L’avevo notata nel film Mine Vaganti di Ozpetek e l’ho trovata perfetta per il ruolo della madre di Martino, una donna casalinga che poi ritrova la sua femminilità
Il tuo brano Cento cose è diventato un tormentone: meglio la musica o il cinema?
Amo entrambi e penso che continuerò a portare avanti queste due arti parallelamente. Il brano in italiano Cento Cose è stata una parentesi all’interno di un progetto di un disco pop dance in inglese. È davvero un tormentone estivo reggaeton e l’ho voluto voluto realizzare accompagnato da un videoclip divertentissimo che sintetizzasse il concetto del mio libro omonimo che uscirà a novembre. Cento Cose è un brano autobiografico molto divertente e vi invito a guardare il videoclip che ho diretto e ha superato le 65.000 visualizzazioni su YouTube.
Qual è tra i lavori che hai realizzato quello che ti ha reso più orgoglioso?
Tra tutti sicuramente il videoclip di Fragile, un mio brano in inglese che tocca il tema della fragilità umana. L’ho voluto realizzare tutto in animazione con un mio collaboratore da anni, Emiliano Leone, uno dei maggiori esperti di VFX in Italia. Il videoclip ha vinto tanti premi nel mondo ed è stato presentato ufficialmente allo scorso Festival di Venezia. È davvero molto di impatto: si apre con immagini forti, talvolta drammatiche, costringendoci alla riflessione. Il nostro pianeta, in pericolo e sofferente, ha ripreso a respirare, a vivere. Momenti drammatici e pesanti sfociano in un crescendo di leggerezza, per poi decollare con immagini di mongolfiere multicolori che evocano voglia di libertà e desiderio di volare.
Progetti in cantiere?
Oltre al mio ultimo film dal titolo Diversamente, con Michela Andreozzi, Alessandro Borghi e tanti altri nomi, uscito lo scorso maggio sulla piattaforma CHILI, sto portando avanti anche il mio primo libro, un manuale motivazionale rivolto ai giovanissimi e non che, nell’epoca del Covid, desiderano intraprendere la strada artistica in svariati campi. A breve poi inizierò le riprese di un documentario internazionale sulla moda per le piattaforme e anche un nuovo cortometraggio molto divertente sul mondo dei followers. Con il nuovo anno uscirà sicuramente il mio primo album, di cui accennavo prima, che conterrà 12 brani pop dance in inglese. A questo punto: un sogno nel cassetto? Realizzare un grande film musical stile La La Land, dove io possa unire musica cinema e anche danza.